Non è facile parlare di un gioco, e di un genere, che porta con sé molti pregiudizi. Hatoful Boyfriend è ben noto per essere definito “la visual novel con i piccioni” o, più tristemente, “il dating sim con gli uccelli“. Queste etichette tuttavia, seppur non totalmente errate, possono essere appiccicate a questo gioco solamente da chi non l’ha portato a termine. Ma andiamo con ordine: come nasce questo gioco?
Hatoful Boyfriend è di fatto il primo videogioco creato dalla mangaka Hato Moa, autore già di serie a fumetti sotto il nome di PigeoNation Inc. Nel 2011 il concept di questo gioco nasce inizialmente come pesce d’Aprile, con l’intenzione di creare una parodia dei dating sim di stampo Otome, visual novel prettamente dirette verso un target femminile nel quale la protagonista può sviluppare relazioni romantiche con i personaggi all’interno dello scenario. Solo che in questo caso non ci saranno ragazzi umani, bensì piccioni. Dopo qualche prototipo iniziale e diversi mesi di sviluppo, Hatoful Boyfriend si è trasformato in un’opera completa che ha preso ispirazioni da moltissime opere, tra le quali Gli Uccelli di Alfred Hitchcock e Phoenix Wright. Personalmente, ci ho trovato anche elementi di Danganronpa verso il finale. L’idea di base, citando le parole di Hato Moa, è quella di “creare qualcosa che sembrasse folle e ridicolo ad una prima occhiata, ma profondo una volta guardato oltre”. Ed è proprio questa frase che più descrive secondo me quest’opera.
L’esperienza inizia come un classico dating sim, permettendoci di scegliere nome e cognome della nostra protagonista. Nel mio caso ho optato per un poco originale, ma significativo, Megane Orange, dato dalla traduzione di 眼鏡, che dovrebbe significare occhiali e il colore arancione in inglese. Successivamente, ci viene chiesto se vogliamo attivare il “potente modulo di visualizzazione“, che permetterebbe anche al più “uccelloso degli uccelli” di apparire in forma umanoide al primo incontro. Noi siamo l’unica studentessa umana all’interno della St. Pigeonation’s, una delle scuole più prestigiose del mondo per i volatili, con un programma intensivo incentrato su arte, scienza e sport. Il motivo per cui siamo in questa scuola è una storia lunga, che non ci viene spiegata all’inizio del gioco, così come non ci viene immediatamente spiegata la situazione all’esterno della scuola. Tutto questo, insieme a numerose altre questioni legate all’ambientazione, saranno fuori dalla portata dei giocatori che approcceranno Hatoful Boyfriend come un semplice dating sim.
Il gioco comprende 12 finali più o meno “canonici” per il genere, che si concluderanno con la conquista più o meno riuscita del volatile a cui abbiamo deciso di legarci. C’è da dire che Hatoful Boyfriend cambia sensibilmente genere a seconda del percorso che intraprenderemo: non sarà insolito trasformare una normale storia d’amore tra la protagonista e il nostro pennuto prediletto in una spy story hard-boiled piuttosto che in un JRPG a tinte fortemente Shonen, passando per le più svariate sfumature. Questa tuttavia non è che la punta dell’iceberg della vera esperienza ludica di quest’opera. Attraverso i vari rami narrativi verremo a conoscenza di numerosi dettagli sull’ambientazione e solo portare a termine tutti e 12 i finali sbloccherà la possibilità per il giocatore di intraprendere quello che è il nucleo di Hatoful Boyfriend.
Bad Boys Love, questo il nome dello specifico ramo narrativo sbloccabile una volta terminati tutti gli altri finali, permetterà al giocatore di capire come mai la nostra protagonista è l’unica umana all’interno della scuola, oltre che chiarire alcuni dubbi e perplessità del giocatore davanti a determinati eventi. Purtroppo, o per fortuna, io sono personalmente contrario agli spoiler quindi non scriverò nulla di tutto ciò dentro questo articolo, a costo di presentarvi una recensione “incompleta” ma che possa permettervi di godere la vera anima di un gioco che è facile da giudicare standone lontani, ma complesso e ricco di contenuti una volta analizzato a fondo. Mi piacerebbe spiegarvi per filo e per segno in queste righe perché Hatoful Boyfriend è un capolavoro, ma non posso. L’unica cosa che posso dirvi è che il gioco, una volta terminati i 12 finali, si toglierà la maschera da dating sim, svelando la sua vera natura. Il mio unico consiglio è di giocarlo, di non sottovalutarlo per come si presenta e di arrivare a Bad Boys Love: a me ha lasciato con gli occhi lucidi e la pelle d’oca.
La versione recensita da me è quella portata su Steam da Devolver Digital e sviluppata da Mediatonic, e consiste in una migliorata versione di quella che PigeoNation Inc. pubblicò in maniera autonoma tempo fa. Questa versione è di fatto un remake in alta definizione dell’originale, con alcuni cambiamenti riguardo all’impianto sonoro, oltre che grafico, e la possibilità di giocarlo anche su Linux. La traduzione in inglese è quella di Nazerine, approvata dalla stessa Hato Moa, che contiene anche riferimenti ai Monty Python e a Dark Souls, senza mai essere comunque fuori luogo. Potete acquistarlo sul noto store al costo di 7,99€ per l’edizione base oppure di 13,99€ per la Collector’s Edition, che comprende la colonna sonora, la versione “original” del gioco, un manga di Hato Moa, l’annuario scolastico del St. Pigeonation’s che racchiude annotazioni e artwork sull’ambientazione e una serie di wallpaper.