Si è parlato in lungo e in largo per l’internet di Gods Will Be Watching, l’ultima opera del Deconstructeam nata per una Ludum Dare e diventata poi un gioco espanso più sostanzioso. Non è un caso isolato: proprio in questo momento alla GDC Europe Mattia Traverso e Alan Zucconi stanno tenendo una talk chiamata From a Cookie to the Full Cake, incentrata appunto su come molti giochi creati per una Game Jam possono ambire a qualcosa di più.
Non è facile recensire Gods Will Be Watching e giocandolo si capisce immediatamente il motivo delle discussioni riguardo a questo titolo. Giocandolo, o lo si odia o lo si ama. Il gioco ci mette nei panni del sergente Burden all’interno di diversi episodi che hanno in comune alcune caratteristiche: un tempo limitato per risolvere un problema, una tensione molto alta, numerose scelte cruciali da fare e la costante possibilità che tutto vada a puttane. Nonostante possa sembrare a prima vista un avventura grafica, in realtà le meccaniche da punta e clicca si mischiano ad un sistema quasi gestionale della situazione. A questo si aggiunge il trial & error, un punto focale dell’esperienza, per la quale il giocatore fallirà parecchie volte prima di comprendere le dinamiche di azione-reazione delle proprie scelte.

Una delle critiche più grandi che sono state mosse a questo titolo è l’eccessiva casualità di alcune reazioni alle nostre scelte. Nella difficoltà Original, quella consigliata dagli sviluppatori e quella a cui l’ho giocato io per poterlo recensire, ci saranno infatti numerose scelte il cui esito è parzialmente dettato dal caso. All’interno di Gods Will Be Watching questo vuol dire frustrazione: non riuscire a passare un capitolo perché il fato o la casualità non sono dalla tua parte diventa presto pesante per molti giocatori. Al contrario di giochi notoriamente punitivi, come per esempio Dark Souls, qui infatti può capitare di aver compiuto scelte funzionali per la risoluzione del capitolo, ma che ci porteranno ad un imprevisto fallimento per colpa di un eccessiva sfortuna. Questo problema fortunatamente è stato risolto da un recente aggiornamento, chiamato The Mercy Update, che aggiunge 3 nuove modalità di gioco che rimuovono in maniera più o meno decisiva il peso della casualità sull’esito, fino a rendere il gioco molto più simile ad un punta e clicca tradizionale con la Narrative Mode.

Un altro punto che si è discusso parecchio è la trama di Gods Will Be Watching. Non farò spoiler, ma narrativamente parlando le singole situazioni sono molto più interessanti della storia collettiva il cui epilogo, nonostante ci metta di fronte ad una scelta, l’ho trovato piuttosto deludente. Mi è capitato inoltre di sentirmi poco immerso nel protagonista, ma di avere molta empatia con i personaggi di contorno, che spesso sono caratterizzati molto bene. La morte di determinati personaggi mi colpiva a tal punto che spesso riavviavo il livello prima del fallimento perché sì: c’è sempre un modo di salvare tutti in ogni situazione presentata. L’esperienza offerta da questo titolo non è “divertente”, nella sua accezione più comune, ma “intrattenente”. È vero che a tratti la frustrazione per i troppi fallimenti si concludeva in un nulla di fatto dopo ore di tentativi, ma dopo le giuste pause la voglia di riprenderlo in mano tornava, a dispetto della punitiva casualità. Sempre parlando della modalità Original, arrivare alla fine non è ne facile ne difficile ma solo impegnativo e, come nella vita di tutti i giorni, spesso il caso può portare al fallimento.

Da un punto di vista tecnico, grafica e sonoro fanno il loro lavoro in maniera funzionale e ottima, riuscendo a coinvolgere con due pixel in croce e con delle tracce audio che facilitano l’immersione nel clima di tensione. Personalmente è un esperienza che consiglio moltissimo e ammetto che la prima cosa che ho pensato sui singoli capitoli è: “Sarebbero ottimi Chamber LARP!“. Se non vi eravate approcciati al gioco prima per colpa della casualità, allora per voi il The Mercy Update è l’occasione giusta. Potete acquistarlo su Steam per 8,99€.