Pubblicato il 31/07/24 da Daniele Iacullo

Darkest Dungeon 2: La discesa nella follia

La montagna ci attende, di nuovo

Ritorna finalmente uno dei rougelike più eccentrici del mercato videoludico. Darkest Dungeon 2 si rivela essere un degno seguito andando a migliorare meccaniche acerbe e abbandonando quasi del tutto la sua parte più gestionale.

Per chi non lo conoscesse, Darkest Dungeon è un roguelike con combattimento a turni in cui si affronteranno orrori alieni ispirati all’immaginario di Lovecraft, il giocatore non dovrà solo fare una buona gestione degli HP del party, bensì anche dello stress che i personaggi accumuleranno durante le loro spedizioni facendoli cadere lentamente nella follia.

Addio maniero, benvenuta diligenza

La prima lampante novità di questo sequel è sicuramente lo stile grafico. Gli sviluppatori hanno abbandonato gli sprite del primo capitolo disegnati a mano per fare spazio a modelli 3d caratterizzati dallo stile scuro e crudo cui la saga ci ha ormai abituato. Le animazioni dei modelli 3d sono soddisfacenti, sia per i diversi sopravvissuti che possiamo arruolare nel party, sia per la moltitudine di nemici e boss che affronteremo. Sia chiaro, parliamo comunque di animazioni abbastanza statiche ma che si sposano bene con il combat system del gioco.

Darkest Dungeon 2 scontro

Anche l’ambientazione di Darkest Dungeon 2 cambia, non dovremo gestire più un maniero e arruolare diversi eroi con la stessa classe, bensì saremo al comando di una diligenza che attraverserà le diverse regioni di gioco per arrivare alla Montagna, meta finale dell’esplorazione, con l’auspicio di riportare il mondo alla normalità. Sebbene si abbia sicuramente più controllo di quello che succede in mappa,  grazie ai vari equipaggiamenti montabili sulla diligenza e alla possibilità di poter scegliere quale percorso intraprendere in mappa (un po’ alla Slay the Spire), tutti gli incontri che il percorso offre possono portare la run alla sua fine o al suo completamento, oltre agli incontri casuali con gruppi di nemici potremmo imbatterci in altri sopravvissuti o in luoghi da esplorare per ricavare ricompense o imbatterci in trappole. Tuttavia, non sempre i personaggi del party saranno d’accordo tra loro e fare una scelta conveniente per il giocatore potrebbe incrinare i rapporti tra i personaggi e avere malus molto difficili da eliminare potendo corrompere l’esito della run. Ma è vero anche il contrario, se si è attenti e si utilizzano gli oggetti in modo saggio all’interno delle Locande, si potranno costruire rapporti di fiducia duraturi all’interno del party che forniranno bonus e attacchi extra in combattimento.

Darkest dungeon 2 diligenza

Trarre il massimo dalle avversità

L’incipit del gioco è appunto trarre il massimo dalle avversità; Darkest Dungeon 2 è di una difficoltà brutale, le prime run sembreranno senza speranza facendo immedesimare il giocatore in un mondo ormai corrotto dal male cosmico. Per fortuna però, la sua natura di rougelike è solida, grazie alla valuta di gioco, le candele, si potranno acquistare potenziamenti permanenti, nuove classi di eroi (11 più uno segreto, escludendo i DLC) con tanto di nuovi archetipi e nuovi oggetti che potranno essere trovati durante le esplorazioni. Una novità ben gradita è sicuramente la presenza di nuove abilità di buff e di malus che riescono a ridurre drasticamente l’RNG del gioco e permettono al giocatore di riuscire a creare combinazioni di party efficaci e sperimentare varie tattiche per arrivare alla fine. L’adattarsi alla situazione è sempre cruciale, avere una strategia di riserva si rivela essenziale per le fasi più avanzate del gioco nelle quali i nostri eroi sono più provati ed una crisi da stress è sempre dietro l’angolo.

Darkest Dungeon 2 lobby pre-partita

Da elogiare è anche come viene raccontata la storia attraverso il narratore che commenterà tutte le nostre azioni, attraverso i racconti del professore prima dell’inizio della run e anche come viene dato più contesto ai diversi eroi assoldabili quando si visita un santuario dell’eroe, approfondendo la loro storia e sbloccando così abilità avanzate che potranno cambiare gli esiti delle partite.

Darkest Dungeon 2 – Conclusione

L’esperienza accumulata dagli sviluppatori ha fatto sì che Darkest Dungeon 2 abbia risolto molte delle criticità presenti nel primo capitolo mantenendo comunque la sua caratteristica principale: la difficoltà. Tuttavia, il gioco non è esente da qualche difetto, primo fra tutti la longevità di ogni run che si attesta sulla mezz’oretta di media che spesso sfocia in una sconfitta contro il boss finale o di un incontro imprevisto. Anche i vari menù sono poco leggibili e ancora da perfezionare, nulla che rovina del tutto l’esperienza ma che avrebbe aiutato molto, specie nelle fase iniziali del gioco.

Tolto questo non posso negare che Darkest Dungeon 2 è tra i rougelike che più mi hanno preso, sia per varietà sia per gli scontri sempre al cardiopalma e mai scontati, è un titolo che vi potrà intrattenere per moltissime ore, non sfociando nella ripetitività.

  • Miglioramento netto rispetto al primo capitolo
  • Narrazione
  • Originalità
  • Impatto visivo

 

  • Longevità delle run
  • Menù poco leggibili

 

 

Brado - Biografia

Videogiocatore classe '99 da sempre attento alle evoluzioni e le innovazioni del mondo videoludico.

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