Pubblicato il 28/01/16 da Neko Polpo

Darkest Dungeon

Ruin has come to our family...
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Un antico maniero, infestato da innominabili creature, sembra decisamente l’ultimo posto dove l’erede di una venerabile casata nobiliare, sebbene oramai decaduta, dovrebbe vivere. Eppure ti trovi lì, accompagnato da un manipolo di eroi, pronti ad affrontare le indicibili atrocità che infestano le terre circostanti. L’ambizione di un solo uomo, un tuo progenitore, ha dato vita a l’orrore che tormenta questo posto. La sua personale ricerca nelle arti occulte, allo scopo di ottenere un potere infinito ed inimmaginabile, ha involontariamente permesso l’accesso in questo mondo a delle sanguinarie entità aliene.

Prima di porre fine alla sua miserabile esistenza, sopraffatto dai sensi di colpa, il tuo antenato ti ha implorato di rimediare ai suoi errori, di riparare questo squarcio che egli stesso aveva creato, di reclamare il possesso dell’antica magione che, purtroppo, hai ereditato. Nello svolgere questa missione, alcuni dei valorosi avventurieri che ti aiuteranno in questo folle compito periranno. Altri perderanno la loro mente, avvolti dai lunghi tentacoli della follia. Riuscirai a resistere nel vedere i tuoi compagni soccombere dalle ferite o di pazzia? Benvenuto nel peggiore dei tuoi incubi. Benvenuto all’inferno.

Darkest Dungeon, il gioco di ruolo roguelite venuto alla luce dal lavoro dei Red Hook Studios, si presenta in maniera macabra e squisitamente lovecraftiana. Non è la prima volta che questo titolo finisce sulle pagine di Pixel Flood (Tracotanza scrisse un’anteprima al riguardo), ma ora che il gioco ha terminato il suo lungo periodo di Early Access, si possono finalmente stilare le pagelle per questa inquietante opera videoludica.

Fermo immagine di un uomo davanti ad un monumento in stile gotico-lovecraftiano.
“In time, you will know the tragic extent of my failings…”

Darkest Dungeon è caratterizzato da uno stile di gioco piuttosto affascinante: ogni spedizione all’interno delle 4 aree proposte dal gioco (senza inserire nel conto l’area che ha originato la corruzione che imperversa nell’area, denominata, appunto, Darkest Dungeon) consiste in una pericolosa sessione di dungeon delving allo scopo di racimolare oro e heirlooms, oggetti rappresentanti la famiglia nobiliare a cui il giocatore appartiene, che possono essere utilizzati per potenziare i nostri eroi con skill potenziate, equipaggiamento migliore e, soprattutto, per potenziare l’hamlet: un piccolo villaggio avvolto nell’oscurità che funge da base per il gruppo di avventurieri capitanati dal giocatore stesso. Il borgo ha infatti diversi edifici per la gestione di vari aspetti riguardanti il livello di salute fisico e psichico del roster, nonché delle loro capacità di combattimento e di sopravvivenza.

Durante le spedizioni, il giocatore potrà spendere alcune risorse in oggetti utili come cibo, medicine, torce ed altri suppellettili utilizzabili per incrementare le chance di sopravvivenza del gruppo. Di particolare importanza sono le torce, in quanto sono l’unica fonte luminosa che il gruppo ha a disposizione e verranno consumate costantemente durante l’esplorazione. L’ultima cosa che volete durante l’esplorazione di queste insalubri location è proseguire al buio. Nulla vi vieta di farlo, anzi: il loot migliora attraversando il dungeon al buio. La psiche del vostro gruppo però avrà molte più probabilità di cedere, inoltre preparatevi ad essere spesso sorpresi dai nemici che vi si pareranno davanti, perdendo un intero round di combattimento.

Schermata di acquisto dell'equipaggiamento precedente alla spedizione in Darkest Dungeon
“The cost of preparedness, measured now in gold… later… in blood.”

Parlando di combattimento, il sistema proposto dal titolo è riconducibile ad un classico sistema a turni: le vostre 4 pedine agiranno in ordine di iniziativa, generata attraverso l’utilizzo di un Random Number Generator e dal valore di velocità del vostro eroe. Ogni personaggio possiede 4 abilità utilizzabili contemporaneamente fra 8 selezionabili, escludendo una classe abbastanza particolare denominata abominio. Le abilità sono utilizzabili solo da alcune posizioni all’interno della formazione di ingaggio, ciò fa sì che alcune classi preferiscano stare in prima linea piuttosto che nelle retrovie. Da notare come anche gli attacchi stessi possano colpire solo determinate posizioni all’interno del fronte avversario, creando un ulteriore livello di difficoltà da tenere in considerazione. Il tutto è condito con crowd control, danni ad area, Damage over Time, buff, debuff, cure e critici. L’insieme di queste meccaniche rende ogni combattimento anche con il più debole dei nemici un compito da non prendere sotto gamba.

Da notare come le creature sconfitte non spariscono semplicemente dal campo di battaglia, ma ne rimane il cadavere, che impedisce lo slittamento in posizioni più avanzate delle retrovie avversarie, rendendo necessario colpire i cadaveri o l’utilizzo di skill appropriate per la pulizia dei corpi senza vita presenti durante l’incontro, per rendere più facile l’accesso ai nemici ancora vitali da parte della vostra frontline. Menzione particolare va al sistema di stress: i punti vita del vostro eroe non sono l’unica risorsa da tenere sotto controllo. A volte è meglio un avventuriero deceduto, piuttosto che uno oramai completamente in preda alla disperazione.

Fermo immagine di un colpo critico da parte di un Crusader.
“As the fiend falls, a faint hope blossoms.”

Grande enfasi viene data appunto allo stato psichico dell’eroe, il quale si ritroverà ad avere una barra dello stress che dovremo assolutamente evitare che si riempia. Subire critici, osservare atrocità o semplicemente ascoltare la disperazione dei propri compagni di spedizione sono tutte attività deleterie per la mentre dei vostri sottoposti, i quali potrebbero cedere sotto il peso di tale pressione.

Raggiunto il valore di 100 unità, il personaggio in questione sarà sottoposto ad una prova sulla sua tempra mentale, dove ne potrà risultare pesantemente debilitato, come ad esempio subendo varie tipologie di debuff, obbligando un cambio di posizione con un alleato rompendo la formazione, saltando il turno od usando un’abilità a caso. Alle volte, raramente, reagiranno in maniera virtuosa all’incessante grave psicologico, riducendo il valore di stress e subendo una serie di buff ed incoraggiando l’intero party a proseguire nell’avventura. Ben altra storia avviene al raggiungimento del valore di 200, infatti l’avventuriero rischia di morire istantaneamente a causa di un attacco di cuore.

Una Hellion è vittima di un debuff dopo aver raggiunto stress 100.
“And now, the true test. Hold fast, or expire.”

Il gioco fornisce inoltre ben 14 classi con le quali avventurarsi nelle folli terre che circondano il Darkest Dungeon, ognuna caratterizzata con differenti abilità ed una serie di aspetti particolari, denominati quirks, generati casualmente per ogni personaggio che recluteremo e che verranno acquisite durante le spedizioni in cui verranno inviati. I quirks interagiranno sia direttamente sulle statistiche dell’eroe stesso, sia sul suo comportamento: un personaggio cleptomane non resisterà nell’accaparrarsi parte del loot raccolto durante le avventure, mentre un personaggio senza fede si rifiuterà di pregare allo scopo di ridurre lo stress.

Il giocatore potrà eliminare, pagando, i quirk svantaggiosi e potrà invece bloccare quelli vantaggiosi, per far sì che non vengano sostituiti da un altro in una successiva spedizione. Infine, i personaggi potranno ammalarsi: che sia rabbia a causa di un morso di un cane corrotto, che sia sifilide contratta nel bordello dell’hamlet, queste malattie inficeranno ai punteggi abilità dell’avventuriero, costringendo il giocatore a curarli se si vuole mantenere il proprio roster al massimo dell’efficienza.

Un plague doctor ha una reazione virtuosa al raggiungimento di valore stress 100 ottenendo un bonus
“Many falls in the face of chaos, but not this one! Not today.”

In conclusione, Darkest Dungeon è un titolo decisamente intrigante. Il design è molto ben curato, lo stile horror gotico/lovecraftiano convince in maniera costante durante le sessioni di gioco, la colonna sonora è ben orchestrata e si sposa perfettamente con l’ambientazione. Il narratore è stato scritto ed interpretato in maniera eccelsa. Alcuni giocatori potrebbero lamentarsi della estrema difficoltà del gioco e di quanto esso sia punitivo, alcuni rilasciando addirittura delle recensioni al vetriolo nella pagina di Steam dedicata.

Forse hanno ignorato l’avviso che appare appena dopo la cutscene introduttiva e che è stato ribadito più e più volte dagli sviluppatori: il gioco è una sfida. I vostri eroi preferiti moriranno. Ogni errore è fatale, giocando a questo titolo. Statene alla larga, se vi affezionate troppo facilmente alle vostre controfigure digitali. Altro difetto è insito nella natura stessa del titolo: come tutti i roguelite dungeon delver, Darkest Dungeon è ripetitivo. Esplorare, uccidere, missione compiuta. Ma posso assicurarvi che ogni spedizione che affronterete sarà un faccia a faccia con la morte. Darkest Dungeon è acquistabile sullo store di Steam per Windows e Mac OS al costo di 19.99€.

Darkest Dungeon Premi

  • Stilisticamente eccelso
  • Colonna sonora
  • Narratore
  • Fasi gestionali ben realizzate
  • Sistema di combattimento

 

  • Ripetitivo
  • RNG preponderante
  • Non adatto a tutti

NekoPolpo - Biografia

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