Nella nostra epoca frenetica, la prima impressione è tutto. Si giudicano persone, cose e situazioni con boriosa superficialità, sempre pronti a sentenziare in maniera definitiva, scalfendo la scorza di un qualcosa che potrebbe nascondere ben altre qualità, se solo gli si concedesse il tempo necessario per mostrarle. Consumiamo e dimentichiamo nel più breve lasso di tempo possibile, costantemente affamati, vittime consapevoli di un ciclo produttivo che ci vuole concentrati sulla novità, sul futuro, sulla fame che alimenta la fame.
Di primo acchito, BOXBOY! sembra uno dei tanti puzzle game che invadono i market delle applicazioni per smartphones, con annessa la “scontata” grafica minimale e spartana, molto diffusa nelle sopracitate produzioni. Ma bastano solo una manciata di minuti per constatare l’enorme divario che separa la timida creaturina di HAL Laboratory dal resto della concorrenza, forte di un significativo, fondamentale e per nulla banale elemento distintivo: il level design. La progressione all’interno dei livelli segue un percorso preciso, tracciato con abilità dai designers nipponici, veterani dell’industria che non hanno perso un briciolo della creatività, del brio e della passione che di solito imbevono le creazioni migliori dei team indipendenti più blasonati. Il quantitativo d’idee trasformate, con successo, in codice di gioco lascia esterrefatti, con continue aggiunte e brillanti intuizioni che ampliano a dismisura le meccaniche ludiche di base, tassello dopo tassello, in un quadro d’insieme esente da sbavature rilevanti.
Il matrimonio tra deambulazione platform e risoluzione puzzle corona il proprio sogno d’amore grazie alla ricchezza dei contenuti, sia in termini quantitativi che qualitativi. Percorrere uno stage cercando di raggiungerne la fine funge solo da tutorial alla vera sfida proposta: accalappiare la corona (o le corone) creando il numero di blocchi dichiarato. Riuscire nell’impresa premia con un bonus aggiuntivo di medaglie elargite, spendibili nel negozio per acquistare costumi, musiche, tecniche e sfide supplementari che tanta ciccia aggiungono all’end game. L’impulso ad incrementare il proprio bottino porta il giocatore ad approcciarsi al titolo con pazienza ad attenzione, svelando la precisione certosina riposta nella creazione dei livelli, in un progredire mai frustrante e costantemente bilanciato che mantiene viva la sfida ed appaga pollici ed intelletto.
In questo brulicare di complimenti e pregi, stona leggermente l’estremo anonimato del comparto artistico, votato al minimalismo spinto ma privo di guizzi creativi atti a caratterizzare e rendere personale BOXBOY!. Partendo dal bianco e nero, passando per forme geometriche semplici e terminando con musiche simpatiche ma ripetitive e poco efficaci, si ottiene un prodotto ben confezionato ma poco riconoscibile, troppo standardizzato per marchiare la memoria del giocatore avvezzo agli standard qualitativi delle produzioni Nintendo.
Profondo, stimolante, ricco di contenuti e dal prezzo accessibile, per solo 4,99€ sullo shop online del 3DS, BOXBOY! continua la serie fortunata di piccoli capolavori sfornata da Nintendo per le proprie macchine da gioco, produzioni a basso budget che poco hanno da invidiare e molto da offrire. Perché il titolo di HAL Laboratory è come quella silenziosa ragazza acqua e sapone incontrata al supermercato che, chiacchiera dopo chiacchiera, saprà conquistare il cuore con la bellezza della propria naturalezza.