Pubblicato il 17/05/14 da Neko Polpo

Appunti di Viaggio: Superbrothers: Sword & Sworcery EP

Gli Sciti erano un popolo semi-nomade delle steppe dell’Asia centrale, stabilitisi poi nell’Europa orientale, dalla Germania sino ai confini del Caucaso. Allevavano cavalli, erano abili arcieri, sublimi intagliatori e orafi (rappresentavano soprattutto cervi), i loro abiti erano eleganti e funzionali, adoravano un dio delle guerra e una Grande dea, erano orgogliosi e tendevano a osteggiare i trofei conquistati in battaglia. Adorabili. Davvero.

L'ingresso in gioco della Shythian
L’ingresso in gioco della Shythian

A questo popolo è ispirata la Shythian che ci guiderà in un doloroso viaggio alla riscoperta dell’armonia. Siamo in un bosco, sulla riva di un fiume. Intorno a noi risuona un concerto di cinguetii (TWEET) e lo stormire delle foglie degli alberi; a pochi passi un gregge di pecore al pascolo fa squillare i campanacci. Tutto l’ambiente dà un profonda sensazione di pace e di tranquillità tale che si vorrebbe restare lì, fermi, a contemplare la natura in religioso silenzio, oppure farne parte, essere il vento tra i rami e l’acqua che scorre quieta accanto a noi. A guardia del gregge c’è una ragazza dai capelli neri, conosciuta come Girl, che ci sta subito simpatica (uso il plurale perché viene davvero voglia di abbracciarla, solo per l’istintivo amore verso tutti che prende le persone quando stanno davvero bene). Subito proseguiamo sino ad una capanna di pietre con una testa di cervo sullo stipite. Poco oltre, un taglialegna, Logfella, sta appunto facendo il suo lavoro (notate la poesia con la quale la Shythian lo descrive). Sa della nostra missione e accetta di aiutarci.

Una delle prove che la Shythian deve superare durante il gioco
Una delle prove che la Shythian deve superare durante il gioco

È a questo punto che inizia la vera avventura: ci innoltriamo nel bosco, diretti oltre il muro di pietre che separa il Mingi Taw, regno delle nuvole, dai regni degli uomini. Ci si accorgerà subito che durante il cammino oltre il muro è tutto silenzioso – fatta eccezione per una cascata – eppure il sole splende anche lì. Forse è per questo che il silenzio e i lupi non ci inquietano, e la curiosità ha il sopravvento. Arriveremo a un precipizio sormontato da un arcobaleno, da cui accederemo all’anima del Mingi Taw. Preparatevi. Ho seriamente sudato freddo e mi si è irrigidita la mano sul mouse. Ci si sente davvero un animale braccato, al buio da soli in un labirinto di scale, e raggiungere l’uscita, dove troviamo Logfella e Dogfella ad attenderci, dà una sensazione di sollievo colossale. Nel corso del gioco proveremo spesso questo emozionante mix di felicità e soddisfazione mentre il cuore ci batte ancora all’impazzata per la paura e la tensione; ad essi si alternano momenti di pace – la stessa che abbiamo provato all’inizio del gioco – durante i quali avremo occasione di usare le canzoni magiche per risvegliare gli spiriti del bosco.

Un incontro fortuito
Un incontro fortuito

A questo punto, l’ambiente di gioco si dividerà tra il mondo onirico a quello “reale”. In entrambi la vicenda dipenderà dalle fasi lunari, a seconda delle quali faremo degli incontri e affronteremo le varie prove, perciò è bene osservare, esplorare e stare attenti alle scelte che si fanno. Ci saranno delle sorprese, e anche lì bisogna fare una scelta non da poco per la riuscita dell’esperienza. In particolare, la cosa che più commuove è il fatto che l’Archetype ci suggerisca di credere. Dopo aver osservato l’armonia della natura intorno a noi e aver agito su di essa con la magia per riunire delle forze sopranaturali, questo invito fa sfuggire una lacrimuccia. BELIEVE. Brividi, davvero.
Alla fine del viaggio, conosceremo il valore dell’attesa, del coraggio e della fede, e ci resterà la vaga sensazione di esserci persi qualcosa. L’Archetype ci avverte varie volte: Superbrothers Sword & Sworcery EP può confonderci, indurci a perderci nei sogni, ma arrivare alla fine è anche la prova che siamo fantastici e intelligenti.

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