Vi informiamo che la seguente recensione parlerà di un gioco per PlayStation Vita, giusto per permettervi di non perdere tempo e leggere qualcos’altro se non siete interessati.
Ora che siamo rimasti solo in due, posso parlarti piuttosto onestamente. Lo so, che come me, speri ancora che ci saranno ancora frecce da scoccare con questo nostro arco, che questa console possa ancora darci qualcosa di cui vantarci, un ennesimo capolavoro che ce la faccia uscire dai nostri cassetti impolverati. Purtroppo non è questo MeiQ, ma non perdiamo la speranza, il mercato nipponico ci regalerà presto un capolavoro, voglio crederci.

MeiQ: Labyrinth of Death è un dungeon crawler ideato dalla menti di Idea Factory e di Compile Heart, se questi nomi vi suonano familiari è perché magari siete appassionati della saga di Neptunia, di cui questo titolo purtroppo uno condivide la simpatia e il divertimento.
La Terra si è fermata, nel senso che non gira proprio più, andrebbe quindi fatta ripartire, ma questa operazione non è semplice come riavviare un PC e per farlo servono dei maghi, che casualmente sono tutte donne e poco vestite, si sa, in fondo, che i vestiti sono d’intralcio per chi deve usare la magia. Ad ognuna di queste maghette viene assegnato anche un guardiano, un mecha personalizzabile con lo scopo di proteggerle. Dovremmo quindi andare nelle quattro torri magiche della città, superare quattro dungeon, sconfiggere quattro guardiani e celebrare quattro rituali per fare ripartire il pianeta, almeno in teoria. La trama di MeiQ non è poi così eccelsa, inizia con un interessante spunto ma poi si perde nei soliti cliché da storia fantasy, i personaggi sono particolarmente stereotipati e non vi è spessore narrativo che possa essere trovato in alcun punto.

La noia non viene fuori solo da una trama scialba, ma anche da dei dungeon poco ispirati, con la solita esagerata richiesta di farming di molte produzioni nipponiche ed un bizzarro livello di difficoltà. Vi ritroverete ad affrontare interi dungeon senza alcun problema, magari sconfiggendo tutti i nemici con un sol colpo, per poi ritrovarvi ad affrontare casualmente un qualche nemico esageratamente forte che metterà in seria difficoltà tutto il vostro gruppo.
Rimane comunque interessante il sistema di combattimento: avremo la possibilità di mettere in campo 3 maghette e assegnare ad ognuna di loro un guardiano, ad ogni turno dovremo decidere se se muovere l’una o l’altro e questo ci porterà a precise scelte tattiche. Le incantatrici hanno la possibilità di usare abilità peculiari e particolarmente potenti, ma questo le esporrà ai colpi dei nemici, questi non potranno far loro del male se invece decidiamo di far attaccare il nostro guardiano.

Tutti i guardiani sono personalizzabili in varie parti, questo cambierà le loro abilità e le loro statistiche, costringendoci a trovare combinazioni decenti per affrontare qualsiasi tipo di nemico anche se difficilmente li renderanno più attraenti. Ogni personaggio in campo ha un elemento preferito che sarà più vulnerabile o forte contro altri elementi, avere una vasta gamma di attacchi elementali in modo da poter affrontare qualsiasi avversario diventerà presto fondamentale.
Non troverete il combat system di MeiQ, per quanto buono, un motivo sufficientemente valido per giustificarne l’acquisto, sopratutto perché non riesce a far fronte all’enorme piattezza nelle ambientazioni, a un design dei nemici poco ispirato ed ad una noia mortale in ogni fase di esplorazione. Buone sono invece le musiche che fanno il loro dovere in ogni punto. Non posso consigliarvi l’acquisto a meno che non siete veramente degli appassionati di Dungeon Crawler e delle avventure di casa Idea Factory, purtroppo la vostra PSVita dovrà stare nel cassetto ancora un po’. Lo potete trovare, ovviamente, su PsStore
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