Pubblicato il 28/04/17 da Neko Polpo

LITTLE NIGHTMARES – Piccoli, ma tremendi, incubi

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Little Nightmares. Piccoli incubi. Credo mai titolo è stato più azzeccato per un’opera, di qualsiasi tipo. Ricordate quando, da bambini, eravamo terrorizzati da cose inesistenti per gli altri, ma che ci perseguitavano implacabilmente? Magari il mostro sotto al letto o nell’armadio? Ecco, Little Nightmares è un concentrato di quelle paure. Che oggi, ormai cresciuti, non ci spaventano più. O forse si?

Cappuccetto giallo…

Little Nightmares è un gioco essenzialmente di tipo puzzle platform, sviluppato da Tarsier Studios e distribuito da Bandai Namco che ci vedrà agire nei panni di una bimbetta chiamata Six che, come non si sa, si risveglia di soprassalto da un tremendo incubo, soltanto per scoprire di essere la protagonista di un incubo ben peggiore, questa volta reale, che la vede imprigionata in una strana prigione sperduta in mezzo al mare, che apprendiamo in seguito avere il sinistro nome di Le Fauci. Ovviamente, prendendo il controllo della piccola Six, il nostro scopo principale sarà quello di aprirci la strada attraverso il complesso per riguadagnare la libertà e, nel frattempo, sfuggire anche agli strani e inquietanti abitanti del posto.

Come detto in precedenza, il gioco si presenta come un platform un po’ atipico, impreziosito da molti enigmi ambientali. Oltre a richiedere una certa dose di destrezza (ma mai troppa, tranne alcuni passaggi piuttosto ostici), dovremo affrontare alcuni semplici fasi stealth, principalmente imperniate sullo sfuggire o aggirare un certo nemico, e risolvere enigmi di ogni genere per riuscire ad aprire una porta, piuttosto che per disattivare un sistema di sorveglianza.

Dovremo essere creativi per riuscire a fuggire!

Detto così, non sembra nulla di esageratamente innovativo. Si procede abbastanza spediti, senza molta possibilità di fare scelte differenti e, in generale, senza incontrare grossi problemi. Tolta qualche sezione action un pelo più ostica, non incontreremo mai seri ostacoli sul nostro cammino, anche gli enigmi che saremo chiamati a risolvere non ci metteranno mai in seria difficoltà. Certo, in alcuni punti dovremo studiare ben bene l’ambiente che ci circonda, prima di tentare una qualsiasi mossa ma, con un minimo di ragionamento, verremo in breve a capo di ogni situazione.

Tra i punti forti di Little Nightmares ci sono lo stile grafico e la caratterizzazione dei personaggi. Gli sviluppatori sono riusciti a rendere alla perfezione l’inquietudine e l’angoscia che, comprensibilmente, la fanno da padrone in una brutta situazione come quella in cui ci troviamo. Six è realizzata magistralmente, con il suo cappuccetto giallo che le copre il volto e il modo estremamente realistico di muoversi, soprattutto nell’ombra. Armata solo del suo accendino (con una gestione di luci e ombre davvero al top) questa povera bimbetta, vittima apparente degli eventi, durante il gioco prende lei stessa una sorta di aura sinistra. Cioè, non che non si provi empatia nei suoi confronti ma, alle volte, risulta inquietante. E tanto anche! Allo stesso modo, anche i nostri persecutori e gli ambienti che esploreremo sono caratterizzati in una maniera quasi disturbante, grottesca. Come se fossero visti, stravolti, dagli occhi di un bambino.

Strani incontri…

Se caratterizzazione e grafica sono davvero ottime, la giocabilità, purtroppo, non è delle migliori. Personalmente ho trovato i controlli un filino legnosi, arrivando a fare cadute rovinose (e letali) soltanto per la scarsa reattività di alcuni comandi. Questa scarsa precisione – fortunatamente – non è catastrofica, vista anche la difficoltà non eccessivamente elevata, ma in alcuni punti può risultare fastidiosa. Un altro grave difetto è la longevità. Senza fare corse, mettendoci solo l’impegno dovuto senza stare a cercare ogni minimo segreto, ho terminato Little Nightmares in poco più di quattro ore. Decisamente un po’ poche per i miei gusti, considerando anche il fatto che stiamo parlando di un titolo scarsamente rigiocabile.

In sintesi, un titolo discreto, con un’ottima atmosfera e una grandiosa caratterizzazione ma tristemente minato da alcuni difetti non proprio trascurabili. Peccato, nonostante mi abbia divertito molto, sa molto di occasione sprecata!

Grafica suggestiva

Personaggi inquietanti

Ambientazione

  • Personaggi inquietanti e ben caratterizzati
  • Eccellenti giochi luce e ombra
  • Ottima atmosfera

 

  • Controlli legnosi
  • Scarsissima longevità
  • scarsa rigiocabilità

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NekoPolpo - Biografia

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