Pubblicato il 27/03/15 da Cathoderay

Karmaflow – The Rock Opera Videogame: chi fermerà la musica?

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Ho voluto provare Karmaflow: The Rock Opera Videogame perché definito nel progetto come rock opera videogame e quindi ne sono stato subito incuriosito. Impossibile negare che dietro al progetto non ci siano nomi famosi della musica metal, citandone alcuni abbiamo: Simone Simons (Epica), Dani Filth (Cradle of Filth), Tony Kakko (Sonata Arctica), Alissa White-Gluz (Arch Enemy) e un sacco di altra gente più o meno conosciuta del panorama metal europeo, a suonare e a dare voce ai protagonisti della vicenda, una storia piuttosto classica, dove saremo portati nei panni di un guardiano totemico con la faccia da meme svolazzante a ripristinare il Karma nel mondo di gioco, colpito dalla mancanza di musica e dalla dissonanza.

Dai non guardarmi cosi...
Dai, non guardarmi cosi… 

 Karmaflow è un platform abbastanza semplice, con puzzle ambientali legati all’infondere o assorbire il Karma da questo o quell’elemento creando piattaforme o aprendo porte che ci permetteranno di proseguire la nostra avventura, tutto qui. Niente meccaniche particolari, ma azioni semplici (forse scelte proprio per mettere il gioco al servizio dell’ambiente e della musica) che la fanno a padroni per tutto il primo e unico capitolo del gioco (il secondo uscirà ad Aprile), un capitolo con tantissimo viola e tantissimo arancione scelti come i colori del karma, colori che dopo mezzora di gioco vi faranno venire un mal di testa terrificante a mio parere e uccide totalmente l’ambientazione rendendo tutto uguale.

La musica è la componente fondamentale del gioco, ed è così anche se non sempre usata nel modo giusto. Le voci dei cantanti sono sempre presenti e sottolineano particolari situazioni in maniera splendida, come ad esempio quando il nostro totem impara a planare, o allo sblocco di determinate aree. Il problema invece è che spesso queste musiche così belle ed evocative vengono troncate a metà, spezzando il mood appena creato, e questo secondo me è un bel difetto per un gioco del genere: io sono un amante delle colonne sonore immersive e questa ha un potenziale inespresso per quasi tutto il livello.

totem svulazzante!
Totem svolazzante!

Alla fine questo gioco è così bruttino? Nì, perché nonostante tutti i difetti citati e i numerosi bug che affliggono attualmente il gioco (e sono parecchi: il gioco in determinate parti cala a picco dei 30 fps nonostante il mio pc da guerra) conserva un sapore sperimentale interessante, di qualcosa che cerca di essere diverso ma non ci riesce del tutto, c’è anche da dire che la campagna di crowdfunding del gioco era naufragata e gli sviluppatori hanno comunque chiuso il tutto pagando di tasca loro, quindi dei meriti glieli do assolutamente, anche solo per la dedizione al loro progetto. Una nota positivissima è che quando incontrerete determinati personaggi ci saranno dei combattimenti in cui dovrete scegliere chi aiutare, e quindi da che parte far pendere l’ago del Karma: questa scelta cambierà le carte in tavola e, in teoria, anche gli eventi del secondo episodio dando un minimo di complessità a quello che se no sarebbe un titolo piuttosto scarno, dal punto di vista delle meccaniche.

Se siete abbastanza incuriositi dalla recensione e volete comprare Karmaflow: The Rock Opera Videogame, lo trovate attualmente su Steam per 14,99€.

Karmaflow Premi

Cathoderay - Biografia

Pare che io sia l'entropia videoludica.

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