Jupiter Hell è un roguelite a turni sviluppato da Hyperstrange con un taglio sicuramente verso contenuti per pubblico adulto. Vediamo insieme come questo roguelite al sapore di Doom se la cava effettivamente.
Indice
Rip and Tears
Ci sono vari fattori da dover soppesare nel valutare Jupiter Hell, gli alti e bassi sono molti, ma tutto sommato il pacchetto che presenta ha una sua identità.
E’ assolutamente fuori da ogni dubbio che l’ispirazione per quanto riguarda l’ambientazione e il mood generale del gioco arrivi da Doom. Oltre all’ambientazione, mista tra un Dead Space e un Doom, il gioco ha un linguaggio sboccato (volendo lo si può rendere pg) e una colonna sonora decisamente metal. questo però per quanto mi riguarda si sposa decisamente poco bene con il sistema di gioco. Il perché è facilmente identificabile nel fatto che tra la frenesia di Doom ed un gioco a turni c’è una bella differenza. Questo non vuole assolutamente sminuire i giochi a turni, infatti Jupiter Hell non è nemmeno tanto male da questo punto di vista, ma voglio sottolineare come forse si è scelta la musa sbagliata vista la differente natura dei due titoli. E’ però un titolo
Jupiter Hell Gameplay
Per quanto riguarda il gameplay, il gioco direi che viaggia abbastanza bene come idee e riesce ad avere una buona varietà. Le classi per quanto sulla carta possano sembrare relativamente diverse, effettivamente hanno un gameplay abbastanza vario a seconda di quale si sceglie. Altro elemento che ho trovato ben riuscito sono le armi. Ogni arma a mio parere ha qualcosa di diverso dall’altra per come si gestisce, alcune condividono lo stesso archetipo (fucile da caccia e revolver ad esempio), ma offrono comunque un playstyle sufficientemente differente. Ecco se proprio devo trovare qualcosa da dire di negativo a proposito delle armi è che peccano in varietà. Il parco armi è infatti abbastanza ristretto, e a parte la rara e occasionale arma rara, i playthrough vedranno più o meno sempre le stesse armi da impugnare. Venendo proprio al genere vero e proprio mi permetto di fare qualche appunto.
Essendo un roguelite classicissimo, non vi è nessuna progressione tra una run e l’altra, si sarà quindi costretti a rincominciare tutto da zero, senza aver nessun tipo di potenziamento o sbloccabile tramite il progresso della run precedente. Questo fattore lascia moltissimo in mano alle tre classi di gioco, che però alla lunga, per quanto mi riguarda inizia a stancare. Seppur le classi differiscano abbastanza l’una dall’altra su come si giocano, spesso la poca varietà strategica del gioco non aiuta in maniera eccelsa a dare un pochino di spezia in più al gameplay. Ultimo appunto riguardante la giocabilità dl gioco è relativa alle condizioni di morte. A difficoltà piò basse infatti, non si è mai davvero in grossissimo pericolo di vita se si gestisce strategicamente la propria run, le volte in cui si muore è spesso dovuta all’incontrare un gruppo numeroso di nemici senza ripari affidabili a portata di mano.
Sento dei passi in lontananza
Tecnicamente Jupiter Hell non fa i salti mortali, anzi è abbastanza blando. Non ho particolari problemi con la qualità in generale, però diciamo che si poteva fare un pochino meglio, alla lunga infatti sembra un po’ tutto uguale, ed è un po’ tutto uguale. Per quanto riguarda l’audio direi che è stato ben fatto, con una bella colonna sonora, soprattutto per chi apprezza il metal ovviamente. Anche i rumori ambientali sono ben gestiti, e hanno una funzione in-game abbastanza utile se utilizzati con sagacia. Il fattore peggiore che devo attribuire a questo gioco è relativo ai controlli, che una volta assorbiti funzionano anche decentemente, ma sono oltre l’inscusabile per quanto riguarda il trovare opzioni migliori. Jupiter Hell si controlla soltanto con la tastiera, senza l’utilizzo del mouse. Come appena detto, una volta assorbiti, funzionano, ma non hanno nulla da guadagnare e moltissimo da perdere non introducendo il mouse nel discorso. Il risultato è soltanto avere controlli più scomodi di quello che si dovrebbe.
Conclusioni
In conclusione, Jupiter Hell ha sicuramente qualcosa da dire nel panorama dei roguelite di stampo classico, è ben realizzato e divertente, dove pecca però è l’accessibilità e alla lunga la ripetitività sia dal punto di vista artistico che dal quello del gameplay. Se siete degli amanti del genere sicuramente sarete soddisfatti, ma se vi aspettate un taglio moderno al genere, forse è meglio guardare altrove.