Gotham Knights – Nostalgia agrodolce
Sono passati quasi 8 anni dall’ultima volta che Gotham è stata soccorsa dal Cavaliere Oscuro, colui di cui la città ha bisogno, ma che non ci meritiamo. È successo molto, nel frattempo, come ad esempio un avvicendarsi di sviluppatori: Rocksteady Studios prima, WB Games Montréal ora. Ma non solo… Batman è morto. Poteva essere solo questa motivazione, o la sua scomparsa, a lasciarci il gusto di poter giocare i suoi quattro protégé Nightwing, Batgirl, Cappuccio Rosso e Robin in un action-adventure open-world dove saremo chiamati a salvare Gotham non in solitaria, in vero stile Wayne, ma anche in coppia (ma non di più). Da grande fan del franchise mi ero fatto delle aspettative su Gotham Knights che, speravo, avrebbe un po’ placato la mia fame di questa serie ma, ahimè, mi sono solo ritrovato a provare nostalgia… una nostalgia agrodolce, tra elementi di spicco e ombre che potrebbero vivere nella mente dello Spaventapasseri (non fatevi illusioni… non sarà un nemico da affrontare)
Gameplay e comparto tecnico – Limitazioni tecniche, tanto open-world
Gotham Knights ci offre tanto open-world. O meglio… ci offre tantissime meccaniche e dinamiche che appartengono al genere. Tra missioni estemporanee e quest-lines, il gioco ci fa notare la sua imponenza contenutistica da subito. Già solo dopo un paio di notti a salvare civili o poliziotti, risolvere enigmi o trovare indizi per scoprire nuovi crimini premeditati dalle gang di Gotham, verremo inondati da tantissimi nuovi modi di fare la differenza all’interno di questa città maledetta, se avremo la pazienza di darci un ordine mentale di affrontare tutto, ovviamente. Il sistema di missioni e reward è molto solido: potremo costruirci i nostri pezzi di equipaggiamento, dilettandoci (per chi gradisce) a cercare di fare min-maxing di statistiche intorno ai punti di forza del nostro personaggio.
C’è tanta, tanta, tanta personalizzazione: avremo modo di indossare dei completi andando a scegliere tra 3 diversi pezzi per ogni parte dell’armatura (testa, corpo, scarpe); potremo, altrimenti, scegliere un completo intero senza poterne modificare le singole parti. Niente da dire su questo punto, che ci permetterà di sfoggiare costumi veramente incredibili che attingono anche al mondo del fumetto.
All’inizio del gioco non sembra esserci molta caratterizzazione dei personaggi, a livello di combattimento. Dovrete spendere qualche ora (e qualche punto abilità) all’interno dei 4 alberi presenti per ogni eroe: questo vi permetterà di avere accesso ad abilità esclusive che funzioneranno non solo in ambito giocatore singolo, ma anche, e soprattutto, in ambito multiplayer. Nightwing, ad esempio, sbloccherà la possibilità di sparare i suoi dardi per ferire i nemici o per curare gli alleati, ammesso che riusciate a prendere la mira, visto che non c’è un sistema di target lock né per i nemici, né per gli amici.
Questo apre alla domanda che tutti voi aspettavate: “Sì ma Barba… com’è il gameplay?“. Il gameplay non è molto diverso da Batman: Arkham Knight, a dirla tutta. Certo, le animazioni sono più fluide, più curate e anche più caratterizzate, ovviamente. Giocare in 2 non porta molti più benefici che il gioco in singolo, se non il potersi dividere i nemici e portarsi a casa la mossa in team: questa mossa combinerà in un colpo finale i vostri attacchi e quelli dell’eroe che vi starà aiutando ma sarà puro flavour. Compierla sarà complesso e non porterà alcun beneficio e, anzi, in alcuni casi, vi causerà problemi. Nota totalmente a margine ma che ha fatto storcere qualche naso qui in redazione: nelle vostre sessioni online potrebbe capitare di giocare con qualcuno che utilizza il vostro stesso paladino di Gotham… lo so, non bellissimo, ma posso capire il motivo per cui è stato fatto.
Spostarsi dentro Gotham potrà essere fatto con la moto (esperienza che se chiedete a me, è stata negativa sotto ogni punto di vista, a partire dalla totale assenza di sense of speed) o con i mezzi unici a disposizione per ogni personaggio: Batgirl, ad esempio, userà il suo mantello per planare mentre Nightwing, al contrario, avrà una specie di glider ipertecnologico. Come tutti gli open-world è presente un sistema di fast travel che, ovviamente, si porterà dietro delle missioni da fare per poterci permettere di spostarci rapidamente da un distretto all’altro di Gotham. Questo open-world, tristemente, mette in seconda luce i picchi di level design raggiunti dai suoi predecessori, in favore di livelli più semplici e aperti. Ci saranno alcune sezioni che ricorderanno gli antichi fasti, è vero, ma saranno la minoranza.
La storia di Gotham Knights ci porterà ad incontrarci e scontrarci con nemici iconici del mondo di Batman come il Pinguino, Mr. Freeze e Harley Quinn, così come la più mistica Corte dei Gufi. Ci sono dei dettagli nella storyline che fanno pensare ad un discostamento dalla trama di Arkham Knight, ma lascerò a voi scoprire cosa, per evitarvi spoiler inutili.
Le limitazioni tecniche purtroppo fanno un po’ da cornice ingombrante di un titolo che, altrimenti, avrebbe avuto di sicuro un fascino migliore: il lock a 30 fps anche sulle console di nuova generazione, ad esempio, è veramente un peccato. Purtroppo c’è anche da ammettere che quel lock di 30 fps può essere dovuto al fatto che quel valore, spesso e volentieri, non è nemmeno raggiunto. Fin troppe volte mi sono trovato con rallentamenti vistosi in fase di esplorazione o cutscenes. Il fatto di non poter giocare in 4, poi, è qualcosa che mi ha davvero fatto storcere il naso: 4 eroi, 4 stili di personaggio molto diversi… ma alla fine ne posso vedere combinati solo 2? Un vero peccato.
Graficamente, però, il titolo, fa la sua porca figura: meglio di Arkham Knight? Difficile a dirlo. Luci e nebbie volumetriche, però, hanno veramente un’ottima resa dove nei titoli passati erano solo un contorno fugace.
Gotham Knights – Il parere finale
Barbarossa
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In definitiva, Gotham Knights è purtroppo un passo laterale, più che in avanti, di un franchise che amo molto sia per quello che rappresenta, che per i suoi protagonisti. È stato molto emozionante vestire i panni degli adepti di Batman per svariate ore, alla ricerca di scoprire i retroscena della morte di Batman ma, devo dire, che l’esperienza ha avuto meno punti di eccitazione di quanto mi aspettassi e più punti di delusione di quanti ne avrei voluti vedere. Gotham Knights rimane comunque un buon titolo per gli amanti del franchise e del Cavaliere Oscuro, che devono però approcciarsi al gioco con delle aspettative limitate, seppur le novità dal punto di vista del gameplay portano qualche ventata di aria fresca, con i loro downsides.
Andrea Borzì
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A differenza di quanto detto dal mio collega, Gotham Knights mi pare anche un passo indietro per molti aspetti: un gameplay che perde quasi del tutto le interessanti meccaniche stealth presenti nella serie di Arkham, lasciando poco spazio di manovra che non sia il buttarsi in mischia e menare, una differenziazione dei personaggi quasi impercettibile nelle prime battute del gioco (parte che dovrebbe comunque motivare il giocatore ad andare avanti, ed invece…) ed infine un mutiplayer castrato che in un gioco che sembra voler urlare co-op con gli amici! non lo fa quasi per niente, divenendo solamente un background da chiacchierata seguito con disinteresse. Insomma, un titolo mediocre, che avrebbe potuto dare molto ai giocatori e che invece si rivela essere semplicemente un compitino a tratti mal svolto.
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