Pubblicato il 11/07/18 da Neko Polpo

Fallen Legion: Rise to Glory

I due sentieri del regno
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Non è raro per i developer nipponici frammentare la trama di un’opera in più produzioni dello stesso brand, basti pensare alla pluripremiata saga di Kingdom Hearts che, tra capitoli principali e spin-off, costringe il giocatore a barcamenarsi tra diversi titoli e piattaforme per poter godere appieno dell’esperienza.
Allo stesso modo, seppur molto più in piccolo, ha provato a fare Fallen Legion, uscito l’anno scorso come Sins of an Empire per PS4 e come Flames of Rebellion per PS Vita: i due titoli ci permettevano di seguire rispettivamente la principessa Cecille che, con l’aiuto di un grimorio parlante, si prodigava per riportare la gloria nel suo regno caduto in rovina e Legatus Laendur, abile stratega che vede il male dietro alle azioni del grimorio.
Con Rise to Glory è ora possibile vivere la storia da entrambe le prospettive, in un unico titolo per Nintendo Switch. Purtroppo una bella trama a volte non basta…

Di bestiacce troppo coriacee ce ne sono a volontà in Rise to Glory.

Qualunque sia il percorso da cui deciderete di iniziare, il gameplay non cambierà e vi ritroverete a compiere le medesime azioni, in quello che a mio parere rappresenta uno dei punti a sfavore del titolo: una volta selezionato uno stage dalla world map, ci ritroveremo a osservare il nostro party intento a correre verso la fine del livello, incappando più volte in avversari di varia natura, i quali andranno abbattuti attraverso un combat system tutto sommato divertente e funzionale, ma povero di opzioni e alla lunga ripetitivo.

Ogni membro della squadra è assegnato a uno dei tasti frontali che, se premuti, consentono alla rispettiva unità di attaccare fino a tre volte prima di finire in cooldown, permettendo la creazione di combo terminabili in devastanti attacchi special che, nel 90% dei casi, spazzeranno via i vostri nemici.
Al protagonista, sia esso Legatus o Cecille, viene invece affidato il compito di curare i combattenti o aumentarne temporaneamente le statistiche durante le battaglie.
Come già detto in precedenza il sistema fa il suo dovere, ma scordatevi qualsiasi parvenza di profondità, dato che i personaggi non livellano e la scelta dell’equipaggiamento è limitata a qualche arma e a delle gemme, il cui effetto si riflette sulle statistiche di tutto il party.

Non vorrei mai trovarmi nei panni del tizio in prima linea…

Tra una battaglia e l’altro saremo chiamati a compiere delle scelte che non influenzeranno più di tanto la trama principale, quanto piuttosto il rapporto che verrà a formarsi con determinati personaggi secondari e che garantiranno specifici boost al nostro piccolo esercito.
Spostando l’attenzione sul comparto tecnico, Fallen Legion: Rise to Glory resta praticamente identico alle controparti PS4 e PS Vita, presentando fondali poco dettagliati e sprite in alta risoluzione muniti di pochi fotogrammi per le animazioni, in uno stile generale che scimmiotta quello impiegato da Vanillaware, senza però riuscire a toccare tali vette d’eccellenza.
In definitiva, questa collection è perfetta gli “switchmuniti” che desideravano giocarsi entrambi i titoli e che ora possono farlo, potendo anche contare su una portabilità effettiva, ma il giocatore medio di GDR nipponici potrebbe trovarsi spiazzato di fronte alla mancanza di una vera e propria profondità nel gameplay e a una longevità tutt’altro che eccezionale.

  • Combat system funzionale e divertente...
  • Possibilità di portarselo in giro
  • Due titoli al prezzo di uno

 

  • ...ma poco profondo
  • Longevità non eccezionale
  • Comparto tecnico al limite della sufficienza

Combat System

NekoPolpo - Biografia

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