Pubblicato il 04/01/21 da Luca Dedei

Drawn To Life: Two Realms

Torniamo a disegnare, ma senza touchscreen.
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Dopo circa 13 anni dal primo capitolo e 11 dal secondo, 505 Games questa volta ha incaricato Digital Continue (studio composto da alcuni membri dello studio precedente) per farci tornare a Rapoville in Drawn to Life: Two Realms, terzo capitolo canonico della serie dove dovremo utilizzare la creatività e l’ingegno per salvare non uno, ma ben due mondi dalle grinfie del male.

Drawn to Life: Two Realms – La Creazione

La storia inizia mostrandoci Mari, diventata sindaco di Rapoville, che insieme a una figura incappucciata, vede il ritorno di un potere oscuro. Si rivolge così un’altra volta al Creatore (ovvero il giocatore) per riportare un eroe che possa salvare i due mondi, quello dei Raposa e quello degli umani.

Passiamo così alla nostra prima creazione: L’Eroe.

Drawn to life Eroe
È possibile modificare il personaggio ogni volta che si vuole. Al mio per esempio ho dato alcune modifiche verso la seconda metà del gioco.

In questa modalità possiamo disegnare liberamente il personaggio che muoveremo durante il gioco, utilizzando la matita oppure tramite dei modelli preimpostati e modificabili. La nota dolente si trova nella mancanza della compatibilità con il Touchscreen della Nintendo Switch (piattaforma su cui ho giocato il titolo), un pesante downgrade per una delle colonne portanti dei titoli per Nintendo DS.

Più avanti nella storia ci ritroveremo a dover creare anche diversi oggetti e spargere la nostra creatività nei due mondi; utilizzando il controller, però, la voglia di provare a creare qualcosa di unico potrebbe calare molto velocemente, riducendosi a un semplice colorare con il secchiello le forme preimpostate.

Drawn to Life Orologio
In Drawn to Life è possibile disegnare e colorare anche diversi oggetti, tra cui questo orologio che mi ha attivato il PTSD di Crash 4.

Drawn to Life: Two Realms – I Livelli

La seconda parte del gameplay di Drawn to Life: Two Realms riguarda i livelli platform.

Drawn to life livelli
Il gameplay di Drawn to Life: Two Realms è un semplice ma funzionale platform 2D dove bisogna utilizzare i nemici a proprio vantaggio.

Il nostro Eroe può saltare, rimbalzare sui nemici per avere più spinta, compiere salti a parete, colpire in caduta e lateralmente in livelli 2D dove non è però solo richiesto il movimento, ma anche l’ingegno: infatti sarà necessario pensare bene i propri movimenti e l’utilizzo dei nemici per superare al meglio gli ostacoli.

Esiste anche una seconda tipologia di livelli dove dovremo posizionare noi i nostri nemici, in maniera simile a Mario Maker, nella maniera più utile possibile per i nostri salti e spostamenti.

Drawn to Life livelli 2
Per esempio, in questo livello ho dovuto posizionare dei nemici che sparano razzi a distanza per poter rimbalzare su di essi e proseguire.

Oltre ai livelli principali, che servono per proseguire nella storia, è possibile trovare alcuni livelli secondari nella mappa di gioco. L’obbiettivo è quello di ottenere punti tramite una buona prestazione, però i criteri di questa valutazione non vengono in alcun modo specificati. Ottenendo abbastanza punti, riceveremo come ricompense stelline utili per il proseguimento della trama principale.

Al di fuori dei livelli platform, l’esplorazione della mappa di Drawn to Life: Two Realms purtroppo lascia molto a desiderare. Graficamente è molto carina, in visuale isometrica e dalla buona estetica in pixel art, ma la mancanza di cose da fare, oltre ai livelli e qualche collezionabile, sfuma un sacco con un mappa dalla discreta grandezza esplorabile con una velocità di movimento ridicolmente bassa, nonostante l’esistenza di un power-up di accelerazione che però scade dopo pochissimi secondi.

Drawn to Life Mappa
Nonostante sia graficamente carina e con il passaggio da giorno a notte, la mappa di gioco è alquanto spoglia di contenuti rispetto alle sue dimensioni.

Un piccolo passatempo dalla piccola durata

Il gioco bene o male finisce poco prima di diventare ripetitivo. Dopo il tutorial sulle meccaniche di gioco (che termina verso la metà della storia principale) non c’è un vero e proprio cambiamento nel gameplay al di fuori di nemici che si comportano in modo diverso. Però sempre dopo la metà del gioco si può notare un drastico calo di qualità tecnica: situazioni in cui il frame rate cala (nonostante la semplicità del gioco) e molti bug grafici riscontrabili molto facilmente giocando gli ultimi livelli. Questi ultimi sono accompagnati anche da un aumento elevato della difficoltà di gioco, e bisogna veramente utilizzare il proprio ingegno e impegnarsi per posizionare i nemici in livelli molto grandi e (forse troppo?) complessi.

La storia è molto semplice ma molto carina se consideriamo il target del gioco: il classico bene contro il male ma con all’interno delle situazioni che possono portare molti insegnamenti maturi per un bambino, come la difficoltà di una famiglia che litiga o la perdita prematura dei propri cari, sebbene comunque raccontati in maniera molto leggera.

Disponibile su Steam, Nintendo Switch e dispositivi mobile, Drawn to Life: Two Realms è un titolo discretamente carino per un bambino che vuole provare un gioco dove la creatività e il ragionamento logico la fanno da padroni, senza dover ricorrere a un titolo a prezzo pieno (dato il prezzo esiguo che gira intorno ai 10 €) o che richieda un elevato numero di ore di gioco per essere completato.

  • Prezzo contenuto
  • Estetica e audio carini
  • Ottimo stimolo per la creatività

 

  • Rischio di ripetitività
  • Bug grafici
  • Incompatibilità con il TouchScreen

Kimer - Biografia

Un semplice Nessuno, videogiocatore di periferia. Nato durante la Bizarre Summer e cresciuto nella provincia di Milano in una relazione praticamente simbiotica con i videogiochi.

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