Inauguriamo una nuova rubrica nella rubrica: il CelacAntro proporrà, a cadenza irregolare, una playlist di colonne sonore videoludiche del passato. Per la prima “puntata” è stato scelto un tema (cosa che non accadrà sempre): il mare. Il mare nelle sue mille declinazioni, mare piratesco, mare vacanziero, mare come profondo abisso da esplorare, mare come semplice distesa d’acqua. Onde sonore.
Si inizia con un brano che riassume in sé l’essenza della navigazione. Si tratta del Title Theme di Wind Waker, costruito su semplici e straordinariamente solide fondamenta: una linea ritmica costante, come gli accordi che accompagnano la melodia per tutta la durata del pezzo. Su questa base si innesta la melodia, ripartita equamente tra il flauto e il violino, a creare un’alternanza perfetta. Fantastico, alla fine della prima “esposizione” del tema principale, il momento di “vuoto” (ripreso da quello iniziale), creato dall’assenza della melodia, vuoto colmato dall’ossatura cui accennavo. Il mare, qui, è un mare calmo, un mare di preludio alle avventure che di lì a poco l’eroe in verde si trova ad affrontare. Il mare della partenza.
Il secondo brano è il Main Theme di The Secret of Monkey Island (1990), il primo titolo della serie di avventure punta-e-clicca dedicate allo sgangherato pirata Guybrush Threepwood. Un pezzo diviso in due “temi”, dai toni caraibici e pirateschi, composto da Michael Land.
Ancora pirati, ma questa volta impegnati in questioni di cuore: in Sid Meier’s Pirates! (prendo qui in considerazione il remake del 2004, non l’originale del 1987) era possibile conquistare damigelle, danzando con loro a ritmo di musica. E che musica: in questo ballo è possibile apprezzare il Minuetto in Si Minore di Bach!
Passiamo ora a Earth and Sea, brano composto da Takenobu Mitsuyoshi per il primo Shenmue. Un’altra partenza, sospesa tra “terra e mare”, una partenza in cui ancora una volta la ripetizione assume un ruolo particolarmente significativo, con un crescendo che arriva proprio in un momento straordinario di quest’opera indimenticabile.
È ora il momento di un pezzo preso di peso dalla colonna sonora del primo Rayman. Una piccola gemma legata al mare fin dal titolo, Dolphins, titolo non casuale, visto che i suoni emessi dagli Odontoceti si mescolano al tessuto musicale arricchendolo di sfumature.
Era il 1999 quando un gigante giallo dai poteri divini si affacciava sulla scena del mondo videoludico (Nintendo 64DD), portando con sé un immaginario trasognato e non esente da violenza e crudeltà, da contrasti laceranti di anime differenti, di dolore e amore, un coacervo di morte e vita. Morte come elemento imprescindibile per la vita. Morte e vita portate da un gigante venuto dal mare, sempre più grande e potente. Un dio terrestre, che muore ogni giorno nel mare e ogni giorno dal mare rinasce. Doshin the Giant. Il grande Tatsuhiko Asano ci regala una colonna sonora fantastica, che voglio ricordare con The Barthes Island.
Ora è il turno di Totakeke, il canino cantautore della serie di Animal Crossing, con K.K. Surfin’. Oltre all’ilarità che potrebbe suscitare un primo ascolto dei brani di K.K. Slider, è interessante vedere come la “voce” venga qui considerata puro strumento, destituita di ogni capacità di significazione e riportata su un piano puramente sonoro e materico. Il tutto sembra confermato dall’assenza dell’elemento vocale nelle registrazioni che il cane bianco lascia ai fan al termine di ogni concerto…
Il settimo pezzo che voglio proporre proviene da Paper Mario: Il Portale Millenario (2004). Un brano di musica elttronica che accompagna una battaglia navale contro uno dei boss del gioco, ovvero lo spietato pirata Cortez. Straordinarie le percussioni “acustiche” che affiorano a tratti.
The Adventures of Lomax è un spin-off platform di Lemmings, uscito nel 1996. Di seguito il brano che è possibile ascoltare nel secondo mondo, su una nave fantasma infestata da pirati-scheletro, in un mare oscuro e tenebroso.
Penultimo pezzo di questo primo appuntamento. Tocca ora a Duke Nukem, e per essere precisi all’espansione Life’s a Beach, con un pezzo che interrompe il flusso festoso-caraibico per immergere il giocatore in una laguna perduta. Lost Lagoon.
In conclusione ci avviciniamo al presente videoludico, per creare un ponte di comunicazione tra ieri e oggi. A creare questo ponte il titolo in questione, Treasure Adventure Game, ci aveva già pensato nel 2011, guardando dichiaratamente al passato del medium. Navigazione ed esplorazioni marittime, accompagnate da una sorprendente colonna sonora di Robbie Ellis. Un’altra interpretazione musicale del delfino, questa volta in salsa funky.