Ricordo vividamente le mie emozioni quando, 20 anni fa, mi trasferii nell’attuale casa dove abito. Il senso di smarrimento che provavo era insopportabile: avevo perso di vista i miei vecchi amici a causa dei due trasferimenti precedenti e non riuscivo a farmene di nuovi, in questo paese sperduto fra laghi. Di conseguenza, passavo molto tempo coi videogiochi o con i libri.
Dei primi ne parlo ancora tutti i giorni, scrivendo articoli più o meno seri sulle pagine di Pixel Flood, dei secondi non ne parlo mai quanto ne vorrei (e la cosa mi dispiace). Tra questi libri vi è una categoria particolare conosciuta come libri game: storie epiche che permettevano di vivere in prima persona una storia mentre la leggevamo, con la possibilità di prendere le decisioni del personaggio e a seconda della nostra scelta poter plasmare il nostro percorso e le nostre capacità fino al libro successivo.
Nella biblioteca del mio paese c’erano ben due serie di librigame, Ninja e Lupo Solitario. La prima, composto da 6 libri, parlava di un ninja appunto, niente di particolarmente ricercato ma piacevole; la seconda era una storia fantasy bella e particolare che alla fine di ogni libro mi lasciava con il fiato sospeso fino al successivo, solo che non sono mai andato oltre il dodicesimo volume, perché non arrivarono mai in biblioteca. La mia fame è stata placata molti anni dopo, quando ho trovato in libreria la ristampa del primo volume da parte di Vincent Books e mi sono reso conto che quell’amore per il fantasy e l’avventura che avevo provato da bambino non si era mai affievolito.
Joe Dever, l’ideatore della serie Lupo Solitario, ebbe un immediato successo quando pubblicò il suo primo libro game sui Ramas anni fa e tuttora, come da bambino, rimango affascinato dalla bellezza di questo semplice opera che riesce ancora a emozionarmi incredibilmente, proprio come quando ero un bambino solitario e intristito dalla mancanza dei propri amici.
La nuova edizione dei libri pubblicata è riveduta e corretta, ricca di nuove illustrazioni bellissime e, nonostante io sia generalmente un purista dell’originale, ho provato un mix tra meraviglia e malinconia nel leggere questa revisione: mi sono sentito come quando a 10 anni, in una piccola biblioteca di un paesino di provincia, vivevo grandi avventure nonostante non avessi nessuno con coi condividerle se non con il protagonista della serie; allo stesso tempo le parti extra mi hanno portato a voler scoprire le differenze con i libri letti in origine, sorridendo a ogni piccola modifica, a ogni scelta presa (uguale o differente alla prima volta) a ogni illustrazione che raffigurava le mie avventure, facendomi cavalcare ancora una volta a fianco dei Ramas.
Vorrei aggiungere una piccola postilla: questo articolo scritto di getto vuole solo condividere con voi lettori i sentimenti puri di un uomo che, leggendo, si sente ancora un ragazzino di fronte agli eroi della sua infanzia. Inoltre state certi che tornerò a parlare di Lupo solitario molto presto e in maniera più approfondita, perché come scritto sopra di videogiochi ne parlo sempre, di libri poco, ma forse i librigame di questa bellissima serie sono un anello di congiunzione fra queste due cose, di conseguenza aspettatevi di vedere miei scritti al riguardo.