Pubblicato il 07/07/17 da Neko Polpo

Campus Party 2017 – Intervista a Potato Killer Studios

Nelle settimane che precedono il Campus Party 2017, che si terrà a Milano dal 20 al 23 luglio, e che vedrà Pixel Flood ospite della fiera, proponiamo ai nostri lettori una serie di interviste alle software house italiane che parteciperanno con noi e ci terranno compagnia per i quattro giorni della fiera; un’occasione per conoscere meglio i protagonisti della realtà indie italiana, la loro storia, i loro prodotti e le loro opinioni sulla tecnologia, il vero cuore di Campus Party! Oggi è il turno di Luca di Potato Killer Studios, che risponde per noi a qualche domanda…

 

La prima è proprio facile! Presentatevi ai lettori Pixel Flood: chi siete, qual è la vostra storia e quali sono i vostri prodotti…

Ciao a tutti, siamo i Potato Killer Studios e io sono Luca, Game Designer e CEO di PKS; prima che creatore di videogames sono un videogamer innamorato dei videogames e delle emozioni che questi sanno regalarci. Il gioco che portiamo in Campus Party e su cui siamo impegnati come sviluppo si chiama Fangold, e si tratta di un TCG innovativo di nuova concezione, l’anello mancante tra un gioco di carte fisico e un gioco digitale, con una profondità tutta nuova che non si limita al “solo” giocare a carte.

 

Quali sono le vostre storie personali? Quali percorsi accademici e/o lavorativi vi hanno portato dove siete ora?

All’interno di PKS abbiamo persone che hanno lavorato per diversi studi importanti o che hanno tutt’ora collaborazioni con colossi del settore videoludico e non, come Marvel, Electronic Arts, DragoneroSergio Bonelli, Ubisoft, ecc…

 

Cosa consigliereste a chi oggi vuole entrare nel settore, magari con qualche ottima idea che non sa come realizzare?

L’approccio per realizzare la propria idea non è per tutti lo stesso; quello che consigliamo è di usare il proprio istinto e seguirlo: l’unica persona che ha in mente il progetto sa anche come realizzarlo e la sua bravura deve essere quella di comunicare la propria idea e coinvolgere persone che possano condividere questo sogno e, insieme, realizzarlo.

 

Quali tecnologie, nel settore del gaming e non, avete utilizzato o state utilizzando per i vostri titoli? Quali titoli di altre software house vi hanno colpito maggiormente?


Fangold
viene sviluppato su Unreal 4, avrà funzioni per la VR. Fangold porterà sul mercato dei videogiochi una nuova tecnologia che si chiama SAI System (Sponge Artificial Intelligence), un sistema che permetterà al gioco di apprendere dal giocatore tramite sofisticati algoritmi, i quali andranno a sostituire il giocatore in caso di disconnessioni, andando a eliminare di fatto il rage quit e salvaguardare le partite ranked in cui il server porterà avanti la partita fino alla nuova riconnessione del giocatore o alla fine della partita stessa. I giochi a cui ci siamo ispirati sono senza dubbio Heartstone e Magic.

 

Guardando l’attuale panorama, invece, quali tecnologie in via di sviluppo potranno avere un impatto significativo nel settore del gaming, a vostro parere? E quali pensate o vorreste utilizzare nei vostri futuri titoli?

Come detto in precedenza, noi seguiamo da molto vicino la VR e le nuove opportunità che sta offrendo il mondo del gaming online, portando il divertimento in modo collettivo fuori dalle case e coinvolgendo l’ambiente reale stesso.

 

Infine: cosa vi porta a Campus Party e cosa sperate di portarvi a casa?

Guardiamo a Campus Party con grande ottimismo, siamo sicuri che andremo a conoscere molta gente proveniente da tutto il mondo co cui scambiare e condividere idee e opinioni; sicuramente già questo a livello personale sarà una notevole cosa, detto questo speriamo che la mole di persone che parteciperà a Campus Party potrà vedere Fangold, provarlo nella sua nuova forma e darci un feedback, che per noi è fondamentale.

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