Pubblicato il 13/07/17 da Jacopo Ambaglio

Dead Cells – Anteprima

Io adoro i Dark Souls, non sopporto i Rogue like e i Metroidvania mi lasciano abbastanza indifferente.

Un titolo che riunisce queste 3 meccaniche, se la matematica non è un’opinione, dovrebbe appunto lasciarmi indifferente (1-1+0=0 no?). Eh, no, a quanto pare no, perché Dead Cells, titolo di Motion Twin in early access su Steam, è un Roguevania (genere coniato apposta per lui) che unisce appunto tutti questi generi e beh… mi piace. E ne sono sconvolto. Non è che sia sopreso perché il gioco in sé è un capolavoro, ma ne sono sconvolto perché: “Oh, wow, sta roba mi piace. Ma serio?

Mood generale del gioco.

Cos’è Dead Cells, in poche parole? Beh, un ammasso di cellule rotolerà dall’alto di un dungeon e si unirà a un cadavere creando il nostro personaggio che si troverà davanti una spada arrugginita e una scelta tra un arco e uno scudo di legno. Un omino a caso ci spiegherà i comandi di gioco e boom, partiamo. Tutto qui, niente di più, niente di meno.

La trama? E a che serve? Si va a spaccare tutto a farci spaccare.

Esploriamo il dungeon, i comandi sono intuitivi: X per l’arma primaria, Y per l’arma secondaria, A per saltare, B per rotolare, i grilletti per i 2 accessori che potremo equipaggiare, LB per bere la pozione di cura, RB per interagire con rune, rampicanti, sarcofagi e porte (parlo del gamepad Xbox, ovviamente). Ammazzando i mostri noteremo che ci verranno droppati dei soldi e delle strane “pallette blu” e sì, tutto questo verrà perduto alla nostra morte che ci ri-sbatterà all’inizio del primo dungeon dove ci ritroveremo con un’altra testa, un altro corpo, un altro giro e, si spera, un altro regalo.

Alla fine di ogni livello però, ci imbatteremo nell’essere più importante delle nostre partite: una sorta di fabbro al quale consegneremo le sfere raccolte sbloccando nuove armi, slot pozioni e il “potenziamento della sacca dei soldi” che ci permetterà di ritrovare una percentuale dei nostri faticosi guadagni davanti al nuovo corpo dopo le nostre morti.

Detto questo è molto facile capire a cosa siamo davanti: si avanza, si arranca, si muore malissimo in livelli sempre più difficili con mostri sempre più forti, si ricomincia con nuove armi e si cerca di andare sempre più avanti.
Noioso? No, dannatamente divertente grazie alle numerose combinazioni di equipaggiamento che potremo creare e alla proceduralità della generazione dei livelli che ci offriranno un’esperienza leggermente diversa a ogni run. Da nominare assolutamente anche la possibilità di creare il nostro percorso per il castello sbloccando l’accesso ad altri itinerari tramite le abilità che acquisiremo sconfiggendo dei mostri particolarmente forti nascosti nei meandri dei vari livelli etichettati come Elite.

Dead Cells, come già accennato, è in early access, ma ha già il fascino di un gioco completo che aspetta solo ulteriori aggiunte e nuovi livelli.
Non è privo di difetti, certo, ma i giochi ad accesso anticipato servono proprio a questo e il titolo di Motion Twin, lasciatemelo dire in modo crudo e brutale, è una piccola perla in un mondo indie nel quale, ultimamente, il semaforo è fin troppo fisso sul verde… If you know what i mean). Di aggiunte ne vengono fatte costantemente e sono parecchie, basta pensare agli effetti elementali delle ultime patch: cose come poter elettrificare le pozze d’acqua per paralizzarci dentro i nemici o congelarle per bloccarli sul posto.

e niente, si aspetta che crepino.

Sono soddisfatto, soddisfatto e molto soddisfatto. L’unica cosa che mi fa storcere il naso è la gestione degli archi che, a parte quello con le frecce illimitate, risultano essere uno slot un po’ sprecato contro mostri Elite e Boss, dato che le suddette frecce, una volta terminate, potranno essere recuperate solo all’uccisione del nemico dentro il quale sono conficcate.
Dead Cells è da avere, è inutile girarci intorno, rivaleggia già con prodotti fatti e finiti, è in continuo aggiornamento e siamo ancora solo a metà. Seriamente, se “sta roba” è piaciuta a me può davvero piacere a tutti.
Ci leggiamo alla release per la recensione, morite in pace.

Ipah - Biografia

Aspetta, faccio la presentazione standard da recensore navigato. Cresciuto coi videogiochi che quando ho cominciato io proprio levati, si giocava a Pong coi sassi. L'abilità videoludica di Faker unita al senso critico di Matt Preston.