Amo i platform colorati, credo sia uno di quei generi da cui non riuscirò mai davvero a staccarmi, complice un’infanzia costellata dai giochi Nintendo, che sono un po’ i grandi maestri dei giochi di piattaforme super colorati; lo dimostra il fatto che negli anni ’90 giocavo a qualunque titolo fosse minimamente simile alla descrizione qui sopra, ed è proprio ai vari Banjoo, Kazooie Croc e Spyro che Yooka-Laylee si ispira, donandomi lo stesso feeling di quel periodo, nel bene e nel male. Nato su Kickstarter per i ragazzi di Playtonic, ragazzi che lavoravano a Rare e che volevano ricreare un sogno squisitamente old style, Yooka-Laylee vi catapulta senza pietà nel periodo più spensierato dei videogiochi, fatto di personaggi buffi, battute, tanti collezionabili e motivetti orecchiabili che vi rimangono piantati in testa. Tutto questo basterà per tenere su la baracca?

L’avventura inizia con i due nostri eroi, Yooka il camaleone e Laylee la pipistrella(?) o pipistrellessa(?) che si rilassano al sole, quando a un certo punto vedono il loro prezioso libro volare via assieme a tanti altri, vittime di un piano malefico della megacorporazione malvagia guidata da Capital B, panciuto villanzone che vuole conquistare il mondo; la trama molto semplice è un pretesto per lanciare il giocatore alla ricerca di un sacco di pagine collezionabili dei suddetti libri, con cui sbloccare nuovi livelli e ampliare quelli già scoperti, partendo da un hub centrale che è appunto la fabbrica della megacorporazione citata poco fa.
La trama volutamente ingenua ricalca in maniera palese quelle dei giochi che citavo all’inizio dell’articolo, quando bastavano delle fatine rapite o una sorellina scomparsa a farci partire per lunghissime sessioni di salti tra le piattaforme colorate di quel periodo; da come sto scrivendo sembra che Yooka-Laylee sia soltanto un copia-incolla di tutto quello che è uscito negli anni ’90 riproposto ora, ma è davvero tutto così? Sì e no, o meglio, sì, ma fatto con dell’ottimo gusto.
Tutto nel gioco di Playtonic è fatto per essere un seguito spirituale di Banjo e Kazooie, dalla coppia di protagonisti scanzonati che sparano battute a raffica (Laylee rompe la quarta parete praticamente ogni 2 minuti) ai boss delle aree di gioco, disegnati per essere divertenti da vedere e da combattere, fino ai vari potenziamenti ottenibili dai due compagni, molti dei quali necessari per proseguire nel gioco e sbloccare nuove aree.

Una cosa che mi ha colpito da subito è stato il comparto audio del gioco. Le musiche deliziosamente orecchiabili richiamano i classici del genere e spesso mentre ci giocate vi ritroverete a canticchiare qualche motivetto particolarmente accattivante; al contrario, le voci dei vari personaggi che incontrerete e degli stessi protagonisti sono ridotte a dei suoni che a lungo andare possono dare molto fastidio, specie se il giocatore ha più di 12 anni. Davvero, utilizzare per ogni singolo personaggio incontrato durante il gioco una serie di singulti e borbottii può essere carino i primi 10 minuti di gioco, dopo di che vi verrà voglia di strapparvi le orecchie con le vostre mani; capisco il richiamo ai titoli originali ma personalmente penso si sia calcato un po’ troppo la mano su questo punto.

Il comparto grafico del gioco fa il suo lavoro, con colori saturissimi e intensi, delineando lo stile scanzonato e divertente che permea tutto il titolo di Playtonic; forse si poteva fare qualcosa di più ispirato riguardo alle ambientazioni, che sono molto classiche. Soprattutto chi, come me, ha giocato parecchi titoli di questo tipo non faticherà a riconoscere citazioni e ispirazioni da altri titoli, ma nel complesso funzionano bene e intrattengono il giocatore. Quello che invece non funziona come si deve, anche se la prima patch rilasciata ha risolto molti problemi, è il sistema di telecamere, a volte un po’ troppo approssimativo. Commento a parte per i comandi di gioco, che con la patch hanno trovato un netto miglioramento rispetto alla data di uscita, ma che necessitano assolutamente di un miglioramento: spesso mi sono ritrovato a dover ripetere lo stesso punto più volte causa morte gratuita non dovuta alle mie capacità, ma ai comandi poco responsivi; direi che per il genere di gioco una sistemata è più che d’obbligo.

In conclusione, direi che Yooka-Laylee fa il suo dovere, è un platform solido e colorato che si ispira a grandi titoli 3D usciti ormai 20 anni fa, sigh, e lo fa con grande maestria; l’unica cosa che mi sento di dire è che il gameplay è proprio quello di quel periodo, quindi se non avete voglia di girare per enormi livelli raccogliendo maree di collezionabili forse dovreste pensarci due volte, per tutti gli altri è un ottimo tuffo nel passato, e il prezzo a cui viene venduto non può fare altro che invogliarne l’acquisto!
Protagonisti
Boss