Pubblicato il 03/11/23 da Daniele Iacullo

Three Minutes to Eight – Recensione

Un loop di possibilità
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Three Minutes to Eight, ultimo gioco di Chaosmonger Studio, con la direzione di Nicola Piovesan, si presenta come un’avventura grafica di stampo cyberpunk a finale multiplo ricco di segreti, dialoghi unici e interazioni divertenti.

19:33 – Trama

Non è facile descrivere la trama di Three Minutes to Eight, dipendente dalle varie scelte che il giocatore intraprenderà per arrivare ad uno dei dieci finali o alla morte, inevitabile, del personaggio alle 19:57.

Il protagonista si sveglierà confuso da un riposo sul suo divano ad inizio loop alle 19:33, da questo momento in poi il tempo scorrerà in modo peculiare; passerà un minuto ogni volta che il protagonista cambierà stanza o location. Parlando con i personaggi ed esplorando la città sia il protagonista, sia i personaggi reagiranno in modo diverso in base alle diverse scelte che si intraprenderanno, è da sottolineare la bellezza di alcuni finali, che seppur fortemente ispirati ad altre opere pop, riescono a creare conclusioni soddisfacenti che portano ai limiti dell’onirico e della coscienza umana.

Paesaggio

19:45 – Gameplay

Three Minutes to Eight, può essere descritto come un piccolo parco giochi ma molto denso, la città che fa da sfondo alle avventure di 24 minuti del protagonista, non ha un vero e proprio nome, bensì prenderà il nome della città a cui l’indirizzo IP del giocatore si collega, rendendo molto coinvolgente l’esperienza.

Ogni loop inizierà alle 19:33 con il narratore che ripeterà lo stesso incipt ancora e ancora, da questo momento in poi il giocatore ha il pieno comando dell’avatar, che potrà interagire con gli oggetti circostanti, prendendoli, spostandoli o semplicemente descriverli verbalmente.

Ogni volta che cambieremo stanza, l’orologio avanzerà di un minuto, potendo passare quanto tempo si vuole nella stanza ed interagendo senza limiti con tutto ciò che lo sfondo ha da offrire, trovarsi in un determinato luogo ad una certa ora, o portando un oggetto nel proprio inventario cambierà radicalmente le interazioni con i personaggi e gli oggetti, rendendo ad ogni loop l’esperienza diversa, facendo avanzare pian piano il giocatore alla risoluzione di uno dei dieci finali che il gioco offre, o ad uno dei reset provocati dalla morte del protagonista alle 19.57, conservando però sempre nell’inventario, un oggetto che si è acquisito nel precedente loop.

 

19:57 – Comparto tecnico

Il comparto tecnico di Three Minutes to Eight è piuttosto solido e soddisfacente, mostrando il fianco solo quando si vuole far correre il personaggio, rendendo i movimenti un goffi per via della brevità dello scatto rapportato alla lunghezza delle stanza, risultando solo tanti mini scatti senza soluzione di continuità, smorzando la tensione di diversi scenari.

Il comparto artistico,  risulta molto appagante, sia dal lato del doppiaggio (specie quello dei robot), sia dal lato audio-visivo, creando nel complesso un’esperienza piacevole.

Il lato grafico è a stile misto, con i personaggi in primo piano realizzati in pixel-art, e lo sfondo realizzato in Voxel, creando profondità e varietà tanto negli sfondi tanto nelle animazioni molto dettagliate dei personaggi.

Three Minutes to Eight – Conclusione

Three Minutes to Eight è un’esperienza piacevole, con bellissime influenze oniriche e un gameplay loop che intrattiene, portandoti a scoprire sempre il prossimo finale o il prossimo segreto, abilmente nascosto dal team di Nicola Piovesan.

  • Direzione artistica
  • Molte interazioni
  • Doppiaggio

 

  • Scatto non sempre funzionale

Brado - Biografia

Videogiocatore classe '99 da sempre attento alle evoluzioni e le innovazioni del mondo videoludico.

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