Pubblicato il 11/11/14 da Neko Polpo

The Wonderful 101: United We Stand

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I Platinum Games non sono persone molto serie. Sono bambinoni cresciuti a pane, anime e Super Sentai, che giocano ancora a sbatacchiare tra loro le action figure, inventando chissà quali straordinarie battaglie. Nei loro lavori c’è una gioviale innocenza, mettono a schermo ciò che immaginavano da bambini, guardando cartoni animati e leggendo fumetti, folli e ingenue fantasie, come una squadra di 100 coloratissimi eroi dai buffi costumi, in formazione da pugno gigante, pronto a malmenare un enorme drago cyborg a tre teste.
È per questo che lo splendido design di The Wonderful 101 è ricco di edifici e nemici perfetti per comporre un set di miniature, in cui giganteschi robot alieni, dal gusto retrò, distruggono palazzi luccicanti dall’aspetto di costosi giocattoli.

Wonderful 101
Momenti come questo sono la norma in The Wonderful 101.

The Wonderful 101 non ha avuto molta fortuna al lancio. Uscito in esclusiva per Wii U, una console dalla scarsa diffusione (al momento della stesura di questo articolo), prodotto da Nintendo, pubblicizzato in contemporanea e uscito appena un mese dopo Pikmin 3, non è una sorpresa che si sia fatto presto una fama da clone del suddetto. La scarsa base installata e la cattiva pubblicità hanno portato a pochissime vendite perfino in terra natale.

Wonderful 101
Mostrando al pubblico immagini del genere, è impossibile non pensare immediatamente allo strategico Nintendo.

Oggi, pochi mesi dopo l’anniversario dell’uscita, The Wonderful 101 ha recuperato parecchio pubblico, grazie a un po di passaparola e alle copie donate gratuitamente agli acquirenti di Mario Kart 8. Si è garantito, insomma, un piccolo posto da cultCosa avrà mai di speciale per aver conquistato il cuore di tanti videogiocatori? The Wonderful 101 è un picchiaduro a scorrimento che combina numerosi elementi di precedenti prodotti Clover e Platinum, in particolare Bayonetta e Viewtiful Joe, con una visuale isometrica e una nuova, originale idea. I protagonisti sono i leader di uno straordinario squadrone di 100 super-eroi, i Wonderful 100, il cui principale potere è assemblarsi per creare oggetti giganteschi, come pugni, spade, pistole e molto altro. Queste trasformazioni, denominate Unite Morph, sono la spina dorsale dell’originale sistema di combattimento di questo gioco.

Wonderful 101
Gli Unite Morph sono tantissimi e tutti differenti. Ce ne sono a decine da sbloccare, anche segreti!

Al contrario dei loro precedenti picchiaduro, i personaggi sono controllati e si muovono in massa, all’unisono. Con la levetta destra si possono disporre in fila indiana, per formare lunghe linee con cui comporre una figura semplice, come un cerchio, una linea retta o una L. Ad ogni figura corrisponde un diverso Unite Morph, che possono essere armi o utilità secondarie. Alla pressione del tasto di attacco, la figura viene trasformata in arma, di dimensioni pari alla quantità di eroi usati per disegnarla.
Suona complicato sulla carta, ma nella pratica diventa prestissimo seconda natura. Disegnare figure con lo stick destro è equivalente alle mezzelune, tre-quarti e zig-zag di uno Street Fighter qualunque, grazie anche al motore che riconosce generosamente le formazioni e permette di sfornarne rapidamente in quantità, senza il bisogno di particolare precisione. Gli Unite Morph più essenziali, parata e schivata, sono assegnati ai tasti dorsali e non richiedono disegni aggiuntivi, per aumentare ulteriormente l’immediatezza.

Il sistema di combattimento non si riduce a creare grosse spade e premere a caso, parliamo di un gioco Platinum in fondo. Sebbene le combo dei singoli Unite Morph siano, per la maggior parte, catene di soli quattro colpi, ogni formazione ha proprietà differenti e il combattimento richiede di applicarle tutte in rapida successione. La spada può deflettere i laser, la frusta può staccare le armature di spine, il martello può sfondare le corazze più possenti e molto, molto altro. Per elencare la quantità di raffinatezze che ho incontrato durante i miei due playthrough servirebbe un’intera guida.

Wonderful 101
Gli Unite Morph si possono anche concatenare per creare folli combo e juggle.

Un sistema di combattimento può essere estremamente complesso, ma senza nemici adeguati non vale nulla. Fortunatamente, The Wonderful 101 ne ha vagonate, per sfruttarlo al massimo. Nella migliore tradizione dei picchiaduro, i nemici non sono solo sacchi di carne da colpire a sufficienza, fino a svuotare la barra della salute, ma veri e propri piccoli puzzle di attacchi, contromosse e proprietà uniche, da sconfiggere con intelligenza e, soprattutto, riflessi e abilità.

Non sono solo mosse e nemici ad abbondare. The Wonderful 101 è un gioco massiccio. La corposa campagna di 27 livelli può durare dalle 14 alle 16 ore, a cui si aggiunge l’alta rigiocabilità a difficoltà più elevate (le differenze tra Normale, Difficile e 101% sono sostanziali), una quantità industriale di segreti tutti da trovare, il classico ranking system, a cui Platinum Games ci ha abituati, e la caccia a ben 101 (ovviamente!) achievement. La squadra non conterrà 100 eroi fin da subito e molti di essi sono diabolicamente nascosti e molto utili, spronando numerose rigiocate nel tentativo di collezionarli tutti. Quanto agli achievement, contrariamente al solito, non sono solo un vezzo, ma permettono anche di sbloccare personaggi segreti e unici.
Oltre a tutto ciò, The Wonderful 101 offre anche una modalità separata con co-op fino a cinque giocatori, una serie di arene di difficoltà crescente, che, complice il robusto combat system, è una simpatica distrazione anche giocata da soli.

Non solo la campagna è corposa e ricca di contenuti, ma offre anche una trama divertente, scanzonata e coloratissima. La production value è altissima, nel design estetico, nella grafica a schermo e nella colonna sonora orchestrale, con musiche memorabili a coronare l’impresa dei Wonderful 100 di salvare la Terra dall’invasione dei Geathjerk, alieni dalla potenza e numero apparentemente smisurati. Catapultare ai quattro angoli del mondo i nostri eroi, per fermare l’attacco alieno, porta a una grande varietà di location, dai vulcani ai ghiacciai, dalle città sottomarine alle flotte di aerei in volo. Il ritmo è anche arricchito da numerosi segmenti decisamente diversi dalla normale esplorazione, che, mi perdonerete, preferirei non elencare per non rovinare le imprevedibili sorprese che il gioco riserva.

Wonderful 101
Non può mancare, ovviamente, una sezione alla Star Fox che Kamiya, grande fan della serie, piazza sempre nei suoi giochi.

Il ritmo narrativo è eccellente, con la sola possibile eccezione di alcune scene, soprattutto combattimenti con boss, che durano un po’ troppo a lungo, portando a un filo di esaustione.
Tutti i personaggi principali sono ottimamente caratterizzati, sollevandosi dall’apparente stereotipo, soprattutto nella seconda metà di gioco, in cui il tono si fa più pesante e la posta in gioco si alza notevolmente, fino allo straordinario climax finale. Nonostante la situazione si faccia sempre più grave, il gioco non perde mai il suo humor. I Platinum Games non sono persone molto serie. Ridono della morte, dello stereotipo e del sessismo con assoluta innocenza. Non mancano mai di infarcire anche le scene più serie di buffe animazioni per stemperare la tensione, strappano sempre una risata, anche quando il bersaglio della battuta è una lapide.

The Wonderful 101 è una parodia e un omaggio ai tokusatsu, come Viewtiful Joe prima di lui, e in quanto tale si fa beffa degli stereotipi e delle convenzioni, li sovverte e contemporaneamente ne pesca a piene mani, deride il genere che vuole omaggiare e lo glorifica allo stesso tempo con battaglie spettacolari. Non c’è malizia nel loro lavoro, solo pura ingenuità, che dona all’intero gioco uno strato di fascino e umanità. I Platinum Games non sono persone molto serie e si sono chiaramente divertiti un mondo nel creare The Wonderful 101. Amano ciò che fanno e lo dimostrano riempiendo il loro lavoro di citazioni ai loro precedenti prodotti, numerosi personaggi faranno apparire un sorriso sulla faccia di chi ha giocato a Viewtiful Joe e Bayonetta, richiamano spesso nomi e scene ben noti ai loro fan, inseriscono il loro logo su oggetti e palazzi e, bisogna dirlo, a volte rasentano il masturbatorio, ma personalmente mi sento di concederglielo, alla luce di un prodotto eccellente.

Non è esente da difetti, nelle mie 30 ore di gioco non ho trovato bug o glitch degni di nota, ma è necessario dire che ha un pessimo sistema di retry che, in caso si voglia riprovare un combattimento andato poco bene, non permette di farlo agilmente, costringendo a tre o più estenuanti caricamenti solo per ricaricare un checkpoint precedente. Dagli autori di Metal Gear Rising, in cui questo sistema rasentava la perfezione con un restart quasi istantaneo, mi aspettavo di meglio. Rende alcuni achievement (e di conseguenza alcuni personaggi segreti) particolarmente infernali da sbloccare. Inoltre, alcune sezioni di gioco richiedono l’uso in contemporanea dello schermo del gamepad e della TV, per controllare due scene diverse contemporaneamente. Sebbene siano per la maggior parte creative e discretamente interessanti, un paio in particolare possono essere abbastanza frustranti a causa della telecamera, controllata in questi casi, contrariamente al solito, muovendo il gamepad e orientandola con i giroscopi interni.

Wonderful 101
Il gioco offre una modalità picture-in-picture, per chi non ha due schermi su cui giocare.

The Wonderful 101 è ricchissimo di raffinatezza e cura, nell’estetica e nel sistema di combattimento, con contenuti per ore e ore di gioco ma, soprattutto, tantissima personalità. È un gioco fatto da esseri umani, con passione e innocenza, che infonde gioia con i suoi personaggi e soddisfazione con le sue meccaniche. I Platinum Games non sono persone molto serie, ma sono esattamente come li vorrei.  The Wonderful 101 è un gioco straordinario che tutti dovrebbero provare.

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NekoPolpo - Biografia

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