Pubblicato il 24/08/21 da Andrea Borzì

The Witcher: Monster Slayer

Massacrali tutti!
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In un era in cui la piattaforma portatile per eccellenza agli occhi delle masse è il cellulare, molte compagnie già da anni si sono approcciate ai dispositivi mobili con giochini vari, che hanno fatto uso delle mascotte più disparate, a partire da Pokémon, per giungere a Mario e Sonic.

CD Project Red ha voluto dimostrare di non essere da meno, lasciando alle mani del proprio Team indipendente Spokko la creazione di un gioco mobile che ricade pienamente nella categoria dei GPS-RPG (Pokemon Go per intenderci).

Cameriere! C’è della trama nel mio gioco!

All’inizio del gioco ci verrà chiesto di generare il nostro Witcher personale, con il quale affronteremo il tutorial che ci spiegherà le dinamiche principali, oltre che a farci completare la prima quest effettiva del gioco: ufficializzarci come Witcher. Mossi i primi passi faremo conoscenza del primo npc del gioco, un mercante che ci chiederà di trovare la merce rubata da un mostro.

Da questo momento in poi il gioco ci metterà nei panni di un Witcher, portandoci a indagare in determinate zone che appariranno sulla mappa, per scovare tracce, oggetti e infine la nostra preda, o ancora un tesoro, o nuove quest.

L’idea di aggiungere una trama a un GPS-RPG ammetto di averla trovata allettante: al giocatore, in questo modo, verranno dati dei punti di riferimento che lo porteranno a crescere e a provare un maggiore senso di partecipazione al gioco. Questo parlando idealmente del progetto. Ora, la mancanza di chiari punti di interesse come in titoli simili, unita alla randomicità dei punti da raggiungere, porteranno il giocatore a girovagare per la propria città a vuoto, non raggiungendo mai un punto che per la persona possa anche solo minimamente risultare interessante (quasi ogni punto da raggiungere per svolgere le quest mi conduceva in mezzo al nulla).

Combatti Witcher!

Per quanto riguarda il comparto gameplay, non c’è bisogno di dire che il personaggio si muoverà col giocatore, ad esso andrà affiancata la mappa con cui vedremo le zone in cui potremo trovare dei mostri da abbattere, l’inventario con tutti gli oggetti e gli equipaggiamenti e la schermata di combattimento. Prima di ogni combattimento avremo modo di selezionare spada, pozioni e unguenti da applicare alla nostra arma e gli esplosivi. Il combattimento comporta l’uso di una spada fluttuante in prima persona con cui potremmo fare attacchi leggeri (rapido passaggio del dito sullo schermo), pesanti (lento passaggio del dito sullo schermo) e una parata tenendo premuto sullo schermo. Inoltre, colpendo ripetutamente il nemico e non subendo colpi diretti saremo in grado di effettuare un attacco poderoso, oltre ad utilizzare Igni, l’incantesimo di fuoco da Witcher.

Mediante l’uso dei kit da alchimista presenti nel nostro inventario, utilizzeremo i drop dei mostri per creare nuovi unguenti e bombe. All’inizio avremo ad diposizione un solo kit dagli usi infiniti, nel tempo potremmo ottenerne di nuovi tramite ricompense o acquistandole nello store (ovviamente con un numero limitato di usi).

Per quanto riguarda il sistema di combattimento, se all’apparenza sembra fare uso della reattività del giocatore, molto più facilmente ci si ritroverà a spammare gli attacchi rapidi, pregando che la spada ritorni in tempo per difendervi (cosa che succederà una volta su tre).

Inoltre, il gioco sembra voler spingere (anche eccessivamente) il giocatore all’acquisto in app. Basti pensare che chiunque abbia giocato almeno una volta a The Witcher sa che servono 2 spade, e una di questo è ottenibile solamente in un bundle da 5 euro, oppure per costi sproporzionati tramite la valuta di gioco (stessa cosa vale per altre spade in acciaio, argento e armature varie).

Bello! Ma dov’è il nord?

Il comparto grafico, per quanto semplice, è molto gradevole, la mappa di gioco si presenta come una carta medievale, con poche strade battute e il resto sterrato. Inoltre quando raggiungeremo i 20 chilometri orari il nostro personaggio salirà in groppa al proprio cavallo. Detto questo, per quanto sia immersivo, forse lo è un po’ troppo, impedendo al giocatore di comprendere dove si trovi e dove debba andare per concludere la sua quest.

Conclusione

The Witcher: Monster Slayer è sicuramente un progetto interessante, soprattutto a confronto di titoli simili che non hanno voluto introdurre niente di innovativo rispetto a quanto visto fino ad ora. L’idea di è combattere e non più collezionare, ma soprattutto il voler narrare una storia, cercano di ampliare il mondo dei GPS-RPG, unendolo a un qualcosa di più classico. E se questo è forse il punto di maggior interesse risulta anche essere quello che fa dubitare di più. Una domanda che mi sono posto giocando questo titolo è per chi è rivolto? The Witcher non è sicuramente un prodotto per bambini, e l’idea di introdurre una storia, più o meno complessa, dimostra di volerlo rendere un gioco più maturo, ma la domanda rimane, chi è che ha il tempo di girovagare senza meta per completare delle quest su questa app?

  • Concept interessante
  • Atmosfera calzante

 

  • Ripetitivio
  • Si integra con la realtà esclusivamente nel fattore movimento
  • Eccessivo interesse per gli acquisti in-app

 

 

BoarZo - Biografia

Videogiocatore fin dal 1995. Cresciuto con la tecnologia e i mondi virtuali...

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