Riven – Un vero remake
Riven è quel tipo di gioco che, alla sua prima uscita nel 1997, venne acclamato sia dalla critica che dai giocatori per i suoi puzzle, per la sua narrativa, per il concept dietro al gioco… e molto probabilmente perchè ambientato nel mondo di Myst. Cyan, Inc. ritorna dopo ben 27 anni sul luogo del delitto, armata di Unreal Engine 5 e tutte le migliori intenzioni di riportare alla luce un vero remake di un gioco dal design che è rimasto cristallizzato nel tempo, ma il cui aspetto è totalmente cambiato.
Gameplay e comparto tecnico – Messo a lucido
Riven rimane il gioco d’esplorazione e di avventura che ci ricordiamo e che immagino molti di voi abbiano giocato tempo addietro, che però è stato messo a lucido dalla testa ai piedi, grazie alle tecnologie dei giorni nostri. Un uso sapiente di Unreal Engine 5 vi permetterà di rivivere in 3D gli stessi luoghi che avete imparato a conoscere e amare/odiare alla ricerca del più piccolo indizio nascosto per poter proseguire nel vostro cammino di salvezza. Quello che non vi ho menzionato fino ad ora e che ha reso la mia esperienza su Riven ancora più unica di un semplice, quanto piacevolissimo, viaggio nei ricordi, è stato che ho potuto letteralmente vivere dentro Riven, poichè ho giocato in VR.
Ebbene sì, Riven arriva ai giocatori con il supporto in VR nativo e dal lancio, dandovi così la possibilità di entrare completamente nel mondo ed esplorarlo attivamente. Graficamente Riven è uno spettacolo per gli occhi, con tutti gli ambienti incredibilmente dettagliati. Il metodo di esplorazione del mondo non è più quello di passare di schermata in schermata, ovviamente, ma potrete muovervi tranquillamente nel mondo, scegliendo il modo in cui vorrete spostarvi, girarvi, guardare ogni piccolo anfratto degli spazi che vi circondano. Essendo tutto l’ambiente piuttosto statico, sicuramente l’illuminazione pre-renderizzata vi permetterà di godere ancor di più del dettaglio grafico così incredibilmente di livello da lasciarvi a bocca aperta.

Gli indovinelli e le sfide che vi si porranno davanti sono praticamente identici a quelli del capitolo originale, ovviamente, motivo per cui avviso coloro che, più giovani, vorranno intraprendere per la prima volta il loro cammino dentro Riven: come vi anticipavo questo è un gioco il cui design è rimasto invariato negli anni. I puzzle sono spietati, non ci sono tutorial, e vi richiederanno molta attenzione al particolare e di fare connessioni logiche a volte piuttosto complesse: non demordete. Forse questo tipo di design è quello che, nell’era moderna, non sarebbe assolutamente visto di buon occhio per la totale assenza di guida per il giocatore (cosa peraltro nemmeno completamente vera, come affermazione), ma ha un suo fascino contorto che ti strega all’aumentare del numero di sfide portate a termine. Al netto di questo Riven offre anche qualche piccola novità, come la possibilità di fare screenshot di quello che accade per poter prendere appunti mentali e poter rivedere quelle immagini in un secondo momento, magari proprio quando sarà utile rinfrescarsi la memoria riguardo a qualche dettaglio utile per affrontare un indovinello.
Riven – Piacevole ritorno
In definitiva, Riven è un remake di altissimo livello che rappresenta un piacevole ritorno non solo del titolo, ma anche del mondo di Myst. Grazie al suo completo revamp grafico e la possibilità di poter giocare in VR, sicuramente Riven rappresenta un must-have per tutti coloro che hanno giocato al titolo originale e per chi, ai tempi odierni, vuole cimentarsi con una sfida che profuma di libro antico.
See you, Game Cowboys!
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