In aggiunta alla recensione, eccovi un approfondimento speciale su Payday 2, con ulteriori dettagli e gameplay dal vivo, in collaborazione con Daniele Fiorentini e Valerio Macellari, del canale Great Pills of Gaming.
Guardando Heat e Point Break viene quasi spontaneo immaginarsi come funzionerebbe una piccola cricca di rapinatori sottoforma di videogioco, soprattutto nel panorama post-Left 4 Dead, gioco che ha popolarizzato parecchie idee vincenti nel campo degli FPS cooperativi.
È questo il genere a cui appartiene Payday: The Heist, figlio dello sparatutto Valve e della voglia di portare l’heist movie su PC e PS3 nel 2011. Non è stato il primo ne l’ultimo ad aver tentato di creare un intero franchise dalle scene migliori girate da Michael Mann, ma il successo di vendite di certo lo innalza a uno dei più riusciti, al punto di essersi meritato un sequel.
Payday 2 riprende le idee del suo predecessore, con l’obiettivo di aggiungere e migliorare tutto il possibile, o perlomeno è ciò che Overkill ha dichiarato, al tempo, di voler fare. All’uscita il gioco non ha avuto un lancio felice: nell’Agosto del 2013, uscito con numerose feature mancanti e una evidente carenza di contenuti, si è immediatamente attirato le ire della community. Nonostante ciò, a pochi mesi dopo il suo anniversario ha raggiunto i nove milioni di copie vendute.
Il clamore sollevato dalla community ha spinto Overkill a rimediare rapidamente alle gravi lacune di Payday 2, facendone, col tempo, un prodotto sempre migliore. Le 47 (ad oggi) patch hanno implementato gradualmente la tipologia di nemico speciale tagliata al lancio, un nuovo livello di difficoltà, numerose revisioni dell’interfaccia, nuovi livelli, nuove armi e ribilanciamenti, a volte anche molto sostanziali, di tutti i meccanismi di gioco. Il recente evento chiamato Crimefest, per festeggiare l’anniversario del gioco, ha portato a una serie di patch gratuite piene di contenuti: due nuovi livelli, due nuovi personaggi ed una revisione del sistema di classi che mi portano a voler riesaminare il gioco da zero, in quanto ormai molto diverso rispetto all’uscita.
Il primo obiettivo di Payday 2 era di enfatizzare ulteriormente la cooperazione tra i membri della banda di ladri e formare cricche molto più affiatate. Il sistema di classi è stato ingigantito con una suddivisione in cinque professioni, ognuna dal ruolo e stile di gioco differente. Le classi non sono fisse: una volta raggiunto il livello massimo (il 100, attualmente) ci sono abbastanza skill point per scegliere abilità da più classi, ma non abbastanza per averle tutte o per accedere alle skill di alto livello di ogni classe. È obbligatorio specializzarsi in una professione quindi, ma la manciata di skill di basso livello che si riesce a raccattare dalle altre classi permette di essere efficienti in molte piccole azioni che beneficiano l’intera squadra. Un’altra aggiunta del Crimefest è stata la scelta di separare alcune skill minori in una lista a parte, in forma di mazzi di carte, liberamente equipaggiabili a seconda della necessità, prima di ogni rapina.
Il secondo obiettivo era di aumentare la personalizzazione del proprio armamentario: il suo predecessore aveva pochi equipaggiamenti sbloccabili e upgrade fissi acquisiti linearmente. Payday 2 permette invece di comprare una vasta gamma di armi, divise in numerose categorie, e di alterarne le statistiche con un sistema di modifiche che possono impattarne le prestazioni. Alcune armi possono avere fino a dieci slot di modifica con più di quattro mod disponibili per slot: potete intuire quanto riescano ad essere flessibili. I giusti mod possono rendere la stessa arma un mostro inarrestabile di precisione e potenza o molto piccola e facilmente occultabile sotto una giacca.
Il terzo obiettivo di Payday 2 era di ampliare enormemente il rozzo sistema stealth del suo predecessore. La polizia questa volta fa sul serio e farla incazzare con l’approccio diretto spesso non è la migliore delle soluzioni. Ogni rapinatore ora ha un indicatore di rilevazione, alterabile da 1 a 75 a seconda dell’armatura, delle armi e delle loro modifiche. Questo impatta l’abilità di guardie e telecamere di rilevare il personaggio. Lo stealth è supportato da un’interfaccia elegante, con comode silhouette visibili attraverso i muri, generosi indicatori visivi e sonori e un discreto numero di trucchi per aggirare i sistemi di sicurezza, dai semplici silenziatori ai Jammer per bloccare tutti i segnali video e radio per qualche secondo. Le possibilità di agire con discrezione crescono sempre di più con il salire di livello grazie a skill di alto livello capaci di aprire strade prima completamente inaccessibili.
L’enfasi sulle meccaniche stealth è tantissima e, a volte, sovrasta la cura delle meccaniche nelle sparatorie. Nei suoi momenti migliori, ovvero quando c’è un ottima e salda cooperazione, si gioca ad un eccellente stealth in multiplayer, con mappe ricche di variabili che rendono ogni tentativo sempre eccitante. Questo approccio è estremamente immersivo e la tensione provocata dal vestire i panni di quattro rapinatori pronti ad infiltrare una banca è tangibile.
Come spesso succede però, prima o poi qualcuno farà un errore e scatterà l’allarme e, quando succede, il gioco degenera portando i giocatori ad aspettare diversi minuti chini davanti ad un trapano nell’attesa che si apra una cassaforte. Lo stealth dona le migliori scariche di adrenalina e l’allarme la drena immediatamente, sostituendola con orde infinite di poliziotti che fanno irruzione. Il peggiore dei difetti di Payday 2 è il netto stacco tra i due stati: c’è infatti una palpabile rassegnazione durante gli allarmi che porta molti giocatori a riavviare immediatamente la partita per riprovare da capo.
Nonostante l’eleganza dell’interfaccia durante le fasi stealth, il tutto è lungi dall’essere perfetto: le guardie funzionano con un rozzo e antiquato sistema di line-of-sight e né la luce né l’ambiente influiscono sulla propria visibilità. Le uniche cose che contano sono il grado di rilevamento personale e la presenza di un muro tra voi e loro. Abbondano i bug, solertemente corretti con patch ma mai eliminati del tutto, che permettono alle guardie di vedere e sentire attraverso la mobilia, le porte e, a volte, anche gli impenetrabili muri. Come già detto c’è un buon numero di trucchi per aggirare i sistemi di sicurezza, ma pochissimi per reagire direttamente all’essere scoperti: spesso è necessario un proiettile tra gli occhi della guardia malcapitata. Gli allarmi scattano spesso, non sempre per colpa dei giocatori.
Sulle sparatorie invece c’è poco da lamentarsi. Il “gunplay” è eccellente, con modelli delle armi dettagliatissimi, effetti sonori di grande impatto e una fenomenale fisica che rende palesi tutte le statistiche delle armi e le modifiche a loro apportate. I poliziotti arrivano come fiumi in piena, ma sono sempre abbastanza stupidi da rendere efficaci le tattiche di aggiramento, per non restare bloccati in un punto solo. La spina dorsale delle forze nemiche sono le cinque unità speciali, Shield, Taser, Cloaker, Sniper e Bulldozer che, in perfetto stile Left 4 Dead, possono incapacitare con pochi colpi e richiedono cooperazione per essere abbattuti, rendendo le sparatorie (soprattutto a difficoltà alte) sempre un duro test di affiatamento e buon uso delle abilità sbloccate.
La differenza tra giocare a livelli bassi e alti è la chiave di volta di Payday 2: il segreto che lo rende così rigiocabile. Le abilità sbloccate col passare del tempo portano, gradualmente, enormi cambiamenti nel modo di affrontare le mappe. Ci sono quasi sempre più modi per aprire una porta, disabilitare una telecamera o scassinare una cassaforte e le metodologie possono essere ulteriormente potenziate. I trapani possono diventare totalmente silenziosi, le casseforti si possono aprire a mani nude, le telecamere si possono raggirare per pochi secondi, le grate si possono sfondare a colpi di motosega o far saltare in aria direttamente col C4. Mappe impossibili a bassi livelli diventano passeggiate o acquistano nuova linfa vitale. Con l’aumentare della difficoltà aumenta anche l’enfasi sulle skill sbloccate, quando si può morire in pochi secondi o le telecamere diventano indistruttibili, resuscitare a distanza, resuscitare se stessi o aggirare la sicurezza all’infinito diventano necessità.
Staccarsi dai livelli bassi è probabilmente il passo più difficile da fare in Payday 2. Tutto ruota attorno al denaro e se ne guadagna molto poco. Le modifiche per le armi si ottengono attraverso un sistema di drop casuale a fine partita e, anche ottenuta la modifica che si desidera, equipaggiarla richiede denaro. Sbloccare skill richiede denaro, comprare armi richiede denaro, equipaggiare mod richiede denaro e le somme più sostanziali si guadagnano solo a livelli di difficoltà molto elevati nei quali è molto difficile sopravvivere senza armi, skill ed armature efficaci. È un circolo vizioso rotto solo dalla tenacia di giocare e rigiocare più volte missioni di basso livello. O dai DLC.
Payday 2 ha infatti tantissimi DLC: molti gratuiti, molti opzionali, ma alcuni, Gage Mod Courier in particolare, permettono di accedere ad armi e modifiche equipaggiabili a piacimento a costo zero in-game, ma al prezzo del DLC nella vita reale. Molti dei mod e delle armi migliori sono disponibili solo in forma di DLC, dando la sensazione di un prodotto quasi pay-to-win. Certo, è possibile comprarli in offerta per lenire la spesa, ma legare queste feature fondamentali dietro un paywall è comunque un’operazione poco gradevole. A chiunque voglia approcciarsi a Payday 2 oggi, consiglio di essere cauti e riflettere bene sullo spendere qualche euro in più per alcuni contenuti che oserei definire fondamentali. Se invece siete avversi ai DLC troverete comunque una bella esperienza, ma potrebbe essere più difficile accedere ai livelli alti.
In generale mi sento comunque di consigliare Payday 2. C’è una ammirevole ostinazione nel volerlo espandere e migliorare sempre di più e, nonostante alcune scelte discutibili riguardo alcuni contenuti extra, ad oggi c’è molta roba di qualità al suo interno da vedere e da giocare. Payday 2 è un ottimo gioco che sa donare l’ebbrezza dell’heist movie e dell’FPS cooperativo in un colpo solo. Se volete acquistarlo, lo trovate sullo store Steam per 27,99€ in copia singola o a 82,99€ all’interno di un four-pack, ma non è infrequente trovarlo in saldo: fino al 2 Dicembre sarà infatti scontato del 65%.