Pubblicato il 30/08/16 da Neko Polpo

No Man’s Sky – You can’t take the sky from me

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Vi informo immediatamente che in questo articolo non prenderò in considerazione tutto il casino commesso a livello pubblicitario da parte di Hello Games, tutta la storia fra promesse, smentite e dichiarazioni fallaci verrà semplicemente messa da parte per dedicarsi a parlare semplicemente di quello che è No Man’s Sky ora. Ci tengo comunque a esternare un mio piccolo pensiero: quando qualcuno sbaglia, difficilmente è solo “colpa sua”, quindi sarebbe bene cercare di parlare solamente delle cose che si conoscono a fondo, penso inoltre che dietro le bugie ci sia sempre qualcosa che ti porta a mentire, un qualcosa che non conosciamo e su cui non abbiamo alcun diritto di sparare sentenze.

Siamo dei cosmonauti alle prese con un astronave rotta ed una missione: raggiungere il centro dell’universo. Per farlo abbiamo bisogno di riparare e migliorare la nostra astronave, e possiamo riuscirci con i materiali che raccoglieremo nei vari pianeti che visiteremo. Il nostro è un viaggio parecchio lungo che richiederà varie fermate e ci permetterà di incontrare vari esseri, alcuni dei quali avanzeranno delle richieste che se esaudite verranno ricompensate con materiali, tecnologie e conoscenza. Il gioco è tutto qui, in realtà, una semplice missione in un universo vastissimo. 18 trilioni sono i pianeti che possono venire generati proceduralmente, tantissime sono anche le specie di flora e fauna che li abitano, tutte scopribili dai vari giocatori che possono anche assegnare loro un nome. Collezionare materiali, scoprire e ripartire in un loop continuo, questo è tutto.

La nave che mi ha accompagnato per gran parte del mio viaggio
La nave che mi ha accompagnato per gran parte del mio viaggio

Ovviamente durante questo ripetersi di azioni succederanno varie cose, ad esempio si incontreranno alieni e potreste essere attaccati da guardiani o pirati spaziali, ma sopratutto scoprirete nuovi pianeti e questi potranno lasciarvi realmente a bocca aperta. Ed è qui che ci ritroviamo a rispondere alla domanda reale che tutti quelli che hanno aperto questa recensione si stanno facendo. Quindi, secondo te, è un bel gioco? La risposta non è facile, attualmente credo che No Man’s Sky sia una bellissima opera artistica ma una mediocre opera ludica. 18 Trilioni di pianeti sono lì, alcuni non verranno mai scoperti, per il gioco non servono assolutamente a nulla, ma il messaggio è chiaro: sei piccolo in un universo fin troppo vasto e questo vogliamo fartelo capire per bene. Incontrerete specie nuove, alcune con un anatomia bizzarra, giusto per comprendere che c’è veramente troppo che non conosciamo,  tutto potrebbe diventare un grande monito ad essere sempre pronti ad accettare nuove realtà.

Con No Man’s Sky ho provato le stesse sensazioni che si provano di fronte ad alcune opere d’arte, quelle sensazioni che ti portano ad una riflessione, a delle domande, a cercare di dare dei significati che magari non erano neanche nella mente dei creatori stessi dell’opera. Ma esattamente come non definireste un quadro “divertente” non è possibile dare questa definizione all’opera di Hello Games, poco importa di quale pensiate debba essere l’obiettivo di un videogioco, se quello che cercate è divertimento, dovete guardare da un’altra parte.

Si, mi ha attaccato, si, è morto.
Si, mi ha attaccato, si, è morto.

È proprio qui che nascono i più grandi problemi, perché tutto ciò che fa di No Man’s Sky un gioco è poco godibile. Raccogliere materiali in giro non è divertente, sopratutto perché poi non vi è un utilizzo visibile e diretto degli stessi, il sistema di crafting è fin troppo semplicistico e gran parte  dei miglioramenti risultano piuttosto inutili, nonostante l’ampiezza dell’universo le razze senzienti che si incontrano sono poche, gli avvenimenti che ci troviamo ad affrontare sono sempre gli stessi e non abbiamo motivo di affezionarci ai pianeti che abbiamo rinominato, dato che più o meno qualsiasi cosa è trovabile praticamente ovunque. Il grado di sfida è bassissimo, è fin troppo facile sopravvivere negli ambienti ostili, le sentinelle che proteggono i pianeti non riescono ad essere un reale pericolo e i combattimenti spaziali si risolvono troppo facilmente con qualche retromarcia tattica. Una volta morti si dovranno recuperare gli oggetti perduti, operazione che spesso risulterà esageratamente semplice, considerato che non ci sarà niente che vi impedirà di farlo, le minacce che vi hanno ucciso si saranno già allontanate e a voi non resta che farvi una salutare passeggiata verso l’equipaggiamento perduto.

Anche il pilotare la vostra astronave non vi darà poi grandissime soddisfazioni, le manovre più complicate come l’atterraggio e il decollo saranno risolte automaticamente e non vi è neanche il rischio che riusciate a schiantarvi contro una roccia volando troppo basso, dato che la nave si livellerà automaticamente con il terreno. Non è detto che non possiate trovare rilassante la ripetizione di queste operazioni, un po’ come la gente (fra cui il qui presente) che trova rilassante trasportare carichi con dei camion su Euro Truck Simulator, ma diamo per scontato che non sia una cosa che tutti possono trovare affine ai propri gusti.  Dire che No Man’s Sky non è per tutti pare quasi riduttivo, mi azzarderei anzi a dire che No Man’s Sky è per pochissimi.

È brutto, ma ha un cuore d'oro, mi ha regalato la sua arma.
È brutto, ma ha un cuore d’oro, mi ha regalato la sua arma.

Tranne per qualche paletta di colori che potrebbe attentare ai vostri occhi, la grafica del gioco è particolarmente gradevole, sopratutto per il suo stile piuttosto caratteristico e originale, alcuni pianeti risulteranno davvero un bellissimo spettacolo per gli occhi e devo dire che ho particolarmente apprezzato il design delle specie senzienti e delle astronavi. Poco mi hanno convinto invece le animazioni di alcune specie presenti sui vari pianeti, ma niente che non permetta di godere delle bellezze dell’universo. Una delle cose visibilmente più belle è il passaggio dalla terra allo spazio, senza caricamenti visibili e con splendidi effetti di transizione.

In definitiva considero No Man’s Sky un po’ come un bel quadro, possiamo rimanere li a guardarlo per un bel po’, osservarne quanti più dettagli possibile e emozionarci di fronte alla sua bellezza. Possiamo stare li a domandarci parecchie cose sul significato dell’opera, ma alla fine  ce ne allontaneremo e torneremo a pensare ad altro. Alcuni potrebbero bloccarcisi su per più tempo, altri potrebbero mostrarsi piuttosto indifferenti. Se la visione di un bel quadro può valere i suoi 60 euro (spendibili qui) lo lascio decidere a voi. Il mio modestissimo parere è quello di chi crede, comunque, che qualsiasi appassionato di videogiochi dovrebbe almeno provarlo.

  • Graficamente splendido
  • Buone Musiche
  • Originale

 

  • Fin Troppo Ripetitivo

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