Pubblicato il 20/05/24 da Cathoderay

Loretta

Il suono della Frustrazione
Developer: /
Publisher: /
Piattaforma: , /
PEGI:

Le cosi dette “avventure grafiche” hanno un posto speciale nel mio cuore, solitamente hanno un metodo di approccio totalmente diverso a quasi tutto quello che gioco, e la narrazione alternata ai puzzle game è il modo migliore per staccare la spina da quella che è la mia routine videoludica e generale, ma Loretta, non è esattamente quello che pensavo…per quanto ci sia la pixel art e faccia parte di questa tipologia di giochi, quello che mi sono trovato davanti è un prodotto molto maturo e diverso dal solito…intrigati? dovreste.

Violenza…

Alcol, solitudine e sessismo

Loretta viveva a New York, la sua vecchia vita e le comodità sembrano cosi lontane ora che si è trasferita in questa specie di baracca nelle campagne del sud degli Stati Uniti, ma sembra che questa casa contasse molto per Walter, suo marito, famoso scrittore di romanzi gialli; mentre si abbandona a questi pensieri, un uomo suona alla porta. È un investigatore, e cerca proprio Walter, sparito da qualche settimana… Loretta, dopo avergli offerto un bicchiere d’acqua per contrastare la tremenda afa di quei giorni, gli mostra il campo di grano attorno alla casa e lo colpisce, ripetutamente, con una vanga. Violento? si, ma c’è un perché: Loretta non è un gioco Horror nel senso stretto del termine, piuttosto è la sublimazione del vissuto di Loretta, di quello che ha dovuto subire e sopportare che sfocia in un nero orrore omicida.

Ovviamente abbiamo delle scelte, non deve essere per forza così, l’autore del gioco ha previsto cinque finali diversi per Loretta, e non tutti sono un bagno di sangue, ma la storia e i pensieri della protagonista, sono volati in quella direzione, forse per il periodo storico che stiamo vivendo, non saprei…ma empatizzare con una donna distrutta e con le speranze in frantumi ha inevitabilmente portato a questo; non solo la trama però aiuta a costruire un impianto narrativo ottimo, ma anche le meccaniche di gioco, con la scoperta, e l’utilizzo soprattutto, degli scritti che diventano parte della trama stessa.

I ricordi di Loretta
Gli impulsi hanno il sopravvento…

La grafica non serve, serve il suono

Per quanto ami la Pixel Art, nonostante negli ultimi anni sia diventata abusata e derivativa, Loretta non sfoggia niente di particolarmente elaborato, funziona bene ma non lascia ricordi visivi particolari, in compenso l’impianto audio vi calerà in un atmosfera di tensione densa e inquietante; i suoni incalzanti che rincorrono Loretta e le sue azioni si fanno via via più insistenti, ed è impossibile rimanerne estranei. Le sue colpe diventano nostre, e i suoi rimpianti si insinuano costantemente nella psiche del giocatore, scandite dall’orologio a pendolo che richiama il racconto di Poe “Il cuore rivelatore”, sfociando in dialoghi sempre più tesi, in un crescendo di risonanza emotiva davvero emblematico per un videogioco.

Non c’è vergogna nel volere mettere tutto in pausa perché i rintocchi del pendolo vi colpiscono fino a dentro nel cranio, ma il mio consiglio è di evitare stanze con orologi analogici se lo giocherete di notte, giusto per evitare di romperli a calci, perché è questa la sensazione che trasmette, soprattutto in due dei cinque finali che concludono la storia. Con un impianto sonoro e una trama ben scritta, Loretta è decisamente un avventura grafica che consiglio a tutti,  specialmente se si cerca qualcosa di diverso che possa trasmettere sensazioni forti; sicuramente al primo impatto grafico si può pensare che la produzione sia fatta in economia, ma credetemi, Loretta offre molto di più di quel che si vede, ed è impossibile non rimanere affascinati dal solido intreccio narrativo e acustico che viene utilizzato all’interno del gioco. Da provare assolutamente, ora che è disponibile anche su console.

 

  • Impianto narrativo eccellente
  • Musiche e suoni avvolgenti

 

  • Puzzle semplici e poco divertenti
  • utilizzo della pixel art un po' scarno

 

 

 

 

 

 

Cathoderay - Biografia

Pare che io sia l'entropia videoludica.

Commenta questo articolo!