In Stars and Time è un gioco di ruolo vecchio stile, in cui l’obiettivo del gruppo di eroi è quello di affrontare il cattivo di turno che vuole distruggere il mondo. O forse no?
Il peculiare titolo uscito su PC, PS4, PS5 e Switch lo scorso 20 Novembre e partorito dalla mente di Adrienne Bazir, fumettista conosciuta online con il nome di Insertdisc5, si rivela infatti un caotico gioco di loop in cui il vero scopo è quello di scoprire come uscire dal ripetitivo periodo in cui il nostro protagonista è intrappolato.
Indice
Un Mondo Da Salvare. Ancora, e ancora.
L’incipit di In Stars and Time ci mette nei panni del tipico gruppo di avventurieri che vogliono salvare il mondo affrontando il tipico cattivo all’interno di un castello pieno zeppo di mostri. La loro avventura è praticamente giunta al termine, tanto è vero che tutti i membri sono già al livello 45 nel momento in cui prendiamo il loro controllo.
Poco dopo l’inizio del fatidico giorno, sfortunatamente, il nostro protagonista Siffrin viene ucciso: al contrario di quanto sarebbe prevedibile, però, anziché dover ricaricare il salvataggio il giocatore si ritroverà a ricominciare l’avventura dal giorno precedente, con solo il personaggio principale consapevole di quanto successo. Questo offrirà al nostro party la possibilità di ri-tentare la loro impresa più volte in modo da raggiungere finalmente il Re e affrontarlo per mettere fine alla sua tirannia.
A livello di scrittura, In Stars and Time si dimostra sorprendentemente ottimo! Per tutta la durata del gioco (circa una ventina di ore per la prima run) la storia, l’intreccio narrativo, il modo in cui i personaggi interagiscono fra loro, i plot twist, i pensieri del protagonista… Ogni parte è curata a dovere con un livello di qualità che sinceramente non mi sarei aspettato da una prima opera di un team così piccolo. Poco ma sicuro, una piacevolissima sorpresa!
Fare tanto con poco
Chiunque bazzichi un po’ nel mondo dello sviluppo videoludico conosce “RPG Maker”, il semplice ma efficiente motore di gioco che ha permesso a pressoché chiunque di sviluppare il proprio RPG. È raro che un engine così semplice venga utilizzato per creare giochi commerciali, ancor più raro è che questi giochi siano così pregevolmente sviluppati da risultare in qualcosa come In Stars and Time.
Seppure a livello tecnico il titolo di Insertdisc5 non risalti particolarmente rispetto a molti altri titoli simili, la meccanica dei loop e le logiche dietro ai vari avvenimenti che vengono sbloccati con l’avanzare delle interazioni con oggetti, personaggi e storia sono su un livello completamente diverso rispetto a ciò che siamo abituati a vedere dai giochi nati su quel motore.
Passando al livello grafico, c’è da dire che gli sprite del mondo di gioco non sono nulla di eccezionale, considerabili al più decenti. I disegni inerenti ai personaggi e ai nemici, al contrario, dimostrano tutto il talento e l’esperienza che Adrienne ha apportato al team di sviluppo. Sono simpatici, divertenti, curati, emozionanti e rispecchiano alla perfezione lo stile fumettoso che ci si può aspettare.
Il tasto dolente
Anche dal punto di vista del gameplay In Stars and Time non se la cava male. Nonostante sia molto simile ai classici JRPG come Dragon Quest ma con un twist basato su carta-sasso-forbice anziché sugli elementali acqua-fuoco-erba, il livello del party conterà davvero poco dal momento in cui il giocatore sarà consapevole di come ottimizzare i turni e le abilità dei membri del proprio party, rendendo semplice (seppur lento) affrontare anche i nemici più tosti con zero preparazione (e zero esperienza per i membri del party) nei loop avanzati. Questo dimostra una abilità non irrisoria nel bilanciamento di un gioco che avrebbe potuto diventare facilmente insopportabile, se ristretto nelle tipiche logiche dei giochi di ruolo nipponici.
Il vero problema di In Stars and Time purtroppo, almeno per me, risiede proprio nella sua natura di gioco trial and error. Per quanto i loop in sé non siano particolarmente frustranti, è intrinseco nel concetto stesso che a lungo andare diventi tedioso e ripetitivo dover fare sempre le stesse cose per raggiungere risultati leggermente diversi. Quasi tutti i dialoghi già letti potranno essere saltati, ma tutto il resto (combattimenti, oggetti raccolti, descrizioni secondarie) dovrà essere ripetuto più e più volte.
E a livello di immersione è assolutamente sensato, perché porterà il giocatore a sentire in se stesso la frustrazione, la rabbia e il fastidio che il protagonista stesso prova nel ripetere lo stesso loop giorno dopo giorno, ma da un altro punto di vista è terribile ritrovarsi a ricominciare un nuovo loop dopo un momento catartico, intenso e devastante in cui il protagonista sfoga la sua amara sorpresa, angoscia e tristezza… Ma vederlo rovinato dall’incombente senso di “oh no, devo DAVVERO ricominciare da capo un’altra volta?!”. Forse sarebbe stato preferibile avere un’avventura un po’ più breve, che durasse giusto il tempo di impedire al giocatore di sentirsi intrappolato a sua volta in un costante loop che lo costringe a rivivere fin troppi eventi ogni volta.
Nonostante questo, rimane un’opera valida
Per quanto per molti possa essere un contro non da poco, la natura trial-and-error propria dei loop non è abbastanza per inficiare ciò che è l’interezza dell’opera In Stars And Time, titolo che rimane un’opera preziosa e sicuramente apprezzabile in tutte le sue altre sfaccettature ironiche, coinvolgenti ed emozionanti.
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