Pubblicato il 11/07/17 da Sara Porello

Final Fantasy XIV: Stormblood – Il viaggio in Eorzea continua…

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La recensione di Sara

La nuova, attesissima espansione di Final Fantsy XIV è finalmente arrivata; ancora una volta Square Enix e il direttore e produttore del titolo Naoki Yoshida sono stati all’altezza delle aspettative… Bè, quasi tutte!

Stormblood presenta – soprattutto nel gameplay – una varietà di aspetti che si adeguano ai precedenti capitoli del MMORPG, A Real Reborn e Heavensward, e al tempo stesso offre alcune significative novità, specialmente per quanto riguarda i contenuti. Ma andiamo con ordine.

Uno degli aspetti che personalmente amo di più di questo gioco è il mondo che fa da sfondo alla storia principale: Eorzea è un continente “vivo”, popolato da innumerevoli razze, popoli, culture, e caratterizzato da paesaggi mozzafiato di ogni tipo, abitati da svariati animali e creature fantastiche. Con la nuova espansione abbiamo la possibilità di addentrarci sempre di più in questo mondo e di scoprirne nuove aree, in particolare Ala M’higo, città oppressa dal giogo imperiale e finalmente pronta e ribellarsi, e Doma, il “Giappone di Eorzea”. Perdersi nell’esplorazione di queste nuove aree della mappa e fermarsi a contemplarle per lunghi minuti è un’esperienza di gioco di tutto rispetto.

UNDAH DA SEEEEA, UNDAH DA SEEEEEEA…

Strettamente legata alle nuove aree esplorabili è la storia principale, altro punto di forza del gioco: nuove vicende, collegate però a quanto accaduto nei capitoli precedenti, ma anche nuovi NPC e vecchie conoscenze. A questo proposito, mi lascia perplessa il sistema adottato da Square Enix, che ha deciso di dare la possibilità ai nuovi giocatori di saltare i primi due capitoli, iniziando la storia direttamente da Stormblood… pagando (e non poco), ovviamente! Se da una parte capisco l’esigenza di attirare nuovi giocatori, che magari vogliono iniziare il gioco ma sono scoraggiati dall’idea di dover recuperare 4 anni di storia, dall’altra non ritengo molto sensato lasciar passare il messaggio che “la storia è talmente noiosa che potete pagare per saltarla”, semplicemente perché non è vero! Anzi, la storia è una degli aspetti più affascinanti di questo titolo, e i giocatori che non ne sono interessati forse dovrebbero valutare un MMORPG diverso. Senza contare che noi utenti della prima ora ci siamo sudati ogni punticino esperienza, e ora siamo alla pari di chi ha iniziato ieri.

Passando agli aspetti più tecnici, una delle novità introdotte riguarda sicuramente il combat system; si tratta però di una novità solo in apparenza. È vero, ci sono meno abilità – le più inutili sono state eliminate, ma ne sono state aggiunte di nuove – e c’è un nuovo gauge, unico per ogni job, che, però, a parte essere graficamente molto figo, non aggiunge nulla al vecchio sistema di combattimento. Quindi, sostanzialmente, va bene così!

Veniamo infine alle nuove classi: il Red Mage e il Samurai. Dei due, ho avuto occasione di provare solo il primo, e devo dire che è molto interessante: si tratta di un job misto, caster e melee; divertente da usare e decisamente forte (probabilmente verrà nerfato con le prossime patch), unisce in modo originale le caratteristiche del White Mage e del Black Mage, con una spruzzata di melee. Da provare! Quello che ritengo grave, semmai, è il fatto che le nuove classi siano entrambe DPS, non proprio il massimo in un gioco in cui c’è costante sovrabbondanza di DPS nel Duty Finder!

Quella stupenda sensazione di chiudere un trial in poco tempo grazie alla potenza del Red Mage!

Questa è una panoramica molto, molto incompleta di quello che potrete trovare in questa nuova espansione. E poi, ovviamente, c’è tutto il resto: nuovi Primal, nuovi dungeon, nuove quest di ogni tipo… Fortunatamente, abbiamo tutta l’estate per esplorare nel dettaglio ogni nuovo angolo di Eorzea!

 

La recensione di Michael

Ah, Eorzea, terra di magia e mistero. Quel posto che mi ha finalmente convinto a tornare dentro quel tunnel della droga mascherato da videogioco: i MMO.

Tempo fa mi sarei tenuto lontanissimo da giochi del genere, tipicamente asiatici, fatti quasi totalmente di grinding e istanze tutte uguali una all’altra, ma Final Fantasy XIV (dopo il totale overhaul di A Realm Reborn, visto che alla versione vanilla non mi sarei avvicinato nemmeno sotto tortura) quasi sin da subito ha fatto breccia nel mio cuore. E Stormblood non si è rivelato da meno.

Se Heavensward ha messo altra carne al fuoco con una trama sopra le righe, nuovi job e instance belle in modo assurdo, ha però introdotto anche una grande pecca, quella dello sbilanciamento, il quale ha costretto gli sviluppatori a sfornare una serie di patch più o meno invasive per dare spessore a job poco performanti (come l’al tempo nuovo Astrologian) e toglierne a quelli più “rotti”.

Inutile dire che il processo non ha mai portato quel bilanciamento che molti giocatori si aspettavano… ed è qui entra in gioco Stormblood. La particolarità che più mi ha colpito di questa nuova espansione è appunto la modifica totale al battle system: addio Cross Skills e benvenute Role Skill; ora i caster avranno tutti accesso a Swiftcast intorno al livello 30, senza dover per forza livellare un BLM, e i tank avranno Provoke quasi subito. In più, le meccaniche di base di ogni singolo job son state riviste e corredate da un hud personale che illustra in modo chiaro come funziona la classe stessa.

Panties party nel mio appartamento, FFXIV è anche questo.

L’esempio più emblematico è rappresentato da quello che è successo al Bardo: ogni canzone, dall’uscita dell’espansione, ha il suo effetto standard di aumentare i critici del party del 2% (non dipendendo più dagli MP del personaggio per la durata, ora fissa a 30 secondi), a cui si aggiunge un effetto extra che si applica al bardo stesso ogni volta che i suoi DoT causano un colpo critico. Tutto questo,inoltre,  viene mostrato su un pratico spartito a schermo. Considerando tutto quello che il Bardo ha dovuto subire durante l’arco della patch 3.0, i vari Bard-user là fuori staranno festeggiando.

Al di fuori del battle system, ci troviamo per le mani l’esperienza migliore di Final Fantasy XIV: tra gli scenari suggestivi delle lande desolate di Ala Mhigo, che ricorda il Medio Oriente coi suoi deserti, le rade foreste, le ziqqurat e le enormi statue di divinità, i mari dell’orientale Yianxia, ispirata alla Cina, e la stupenda città portuale di Kugane, di terre (e non solo) da esplorare ne abbiamo a volontà.

Le instance rimangono pregevoli per dungeon design, con boss fight complesse che metteranno alla prova i fixed party più audaci, soprattutto perché ora molte rotation sono da imparare da zero e le nuove meccaniche di alcuni boss potranno risultare più ostiche del previsto.

Sulla trama non dirò molto: è il punto forte di questo MMO, con i suoi plot twist e i personaggi ben caratterizzati, e, se avete già completato la patch The Far Edge of Fate, sapete già cosa vi potrebbe aspettare. Mentre, per quanto riguarda i nuovi job, ho già un mio preferito: il Red Mage. Con il suo playstile ritmico e potenzialmente devastante, mi ha rapito di più del Samurai; entrambi son forti (talmente forti che sarebbe auspicabile un piccolo nerf al danno), ma l’acquisire simboli e “potere” da immagazzinare nella spada del Samurai, per poi spenderlo in blocco, è meno interessante del costante bilanciamento tra magia bianca e magia nera che il RDM deve considerare prima di buttarsi nella mischia e sfruttare al meglio il suo fioretto.

STEP ON ME PLZ!

Come Sara, anche io son rimasto perplesso leggendo il funzionamento delle “Jump Potions”, oggetti acquistabili con soldi reali che o portano un job a livello 60, o fanno saltare una data porzione di storia. Il secondo problema l’ha già trattato Sara e non ho nulla da aggiungere a quanto detto da lei, mentre i miei dubbi crescono in merito alla jump potion dedicata al livello. FFXIV è sempre stato “permissivo” con l’esperienza: usare una classe di livello basso quando già ne possediamo almeno una a un livello più alto ci dà un boost ai punti exp considerevole. Ora questo boost è ancora più alto, se sommiamo il bonus del programma novice, quello dato da vari equipaggiamenti e il nuovissimo boost del 100% sull’exp ottenuta se si è al di sotto del livello 60. Per questo, pagare per arrivare a livello 60 può sembrare non solo sbagliato… ma anche inutile! Portare una classe al precedente cap richiede sì e no 4, massimo 5 giorni.

Al di là di questo piccolo dettaglio extra-gioco che mi perplime, la mia carta di credito piange al solo pensiero dei prossimi mesi, visto che non toglierò la subscription a questo MMO. Soprattutto considerando il nuovo 24-man Raid in arrivo a breve, ambientato a Ivalice e con il boss design di Keita Amemiya, già famoso per il suo lavoro su Kamen Rider e Shin Megami Tensei IV.

 

Eorzea

Red Mage

combat system

 

  • Bilanciamento delle abilità migliorato
  • Nuove mappe, nuove instance, nuovi job... NUOVO TUTTO!

 

  • Jump Potions

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Sara Porello - Biografia

Fin dalla più tenera età è affascinata dall’universo nerd, ma per anni ne resta ai margini. E poi… Le cattive compagnie finiscono per trascinarla completamente dentro. Giocatrice da tavolo, di ruolo, di videogames. Se si può giocare, lei lo gioca. Appassionata di cinema e serie TV, di manga e anime. Adora il Giappone, adora oggetti e animali kawaii. Adora, sopra ogni cosa, i coniglietti.

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