Il ritorno del Leone a due teste
Ventotto anni dopo il debutto su PS1, Final Fantasy Tactics rientra in scena con una remaster “doppia anima”: Enhanced e Classic. La prima punta a modernizzare (interfaccia, comandi, QoL, doppiaggio completo, grafica rielaborata), la seconda conserva l’impianto originale del ’97 ma adotta la celebre traduzione di War of the Lions. È una scelta intelligente: accomodare nostalgici e neofiti senza obbligare nessuno a un solo “modo giusto” di giocare. Sì, il prezzo ufficiale è da produzione “premium” (59,99 € in store Square Enix), e lo si sente anche nelle aspettative.
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Cosa cambia davvero (e funziona)
- Doppiaggio completo e script aggiornato: la politica sporca di Ivalice guadagna timbro e respiro; persino le unità generiche hanno linee vocali, dando colore al campo di battaglia.
- UI ripensata per il 2025: scorciatoie di tastiera, supporto mouse su PC, attenzione alla leggibilità anche su Steam Deck. È evidente che il team abbia lavorato con i giocatori PC in mente.
- Qualità della vita: mappa tattica più chiara, salvataggi automatici, tutorial più lineari; ci sono persino accorgimenti come il movimento annullabile e un nuovo livello di difficoltà (Squire) che rende l’ingresso meno traumatico senza appiattire la strategia.
- Due versioni in un unico pacchetto: puoi passare all’Enhanced per i comfort moderni o restare sul Classic per feeling e regole storiche (con la traduzione WotL). È un’idea di preservazione non banale.
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Dove scricchiola (e perché)
- Filtro/resa dei nuovi sprite: l’Enhanced attenua i pixel con smoothing, bevel “morbido” e un leggero fuoco soffice. Su schermi grandi l’effetto divide: più pulito, sì, ma a tratti “impastato”, meno incisivo dell’arte HD ridisegnata vista in altre riedizioni. La community sta già discutendo di filtri e mod per mitigare la sfocatura.
- Classic senza tutti i comfort: la modalità classica è coerente con il ’97 e adotta la traduzione WotL, ma il set completo di QoL e controlli moderni è focalizzato soprattutto sull’Enhanced (su PC, per esempio, Classic non supporta il mouse). Chi voleva solo “PS1 ma comodo” potrebbe restare con il dubbio.
- Contenuti War of the Lions assenti: questa non è una “compilation definitiva” di tutto ciò che nel tempo si è attaccato a FFT. Alcune aggiunte celebri dell’edizione PSP (job e cameo, attività extra) non tornano, scelta che fa storcere il naso a chi sognava un’enciclopedia totale di Ivalice.
- Denuvo su PC: la pagina Steam conferma l’anti-tamper. Non è un dramma per tutti, ma è un elemento che incide sulla percezione “pro-consumatore” e solleva, come sempre, timori prestazionali a medio termine.
- Ritocchi estetici discutibili: il caso più chiacchierato è una piccola “censura” nella sequenza d’apertura legata al design di Ramza. Non sposta il valore del gioco, ma accende il tema della preservazione filologica nelle remaster.
La scelta più coraggiosa: il finale
Tra le novità narrative spicca un chiarimento del finale: la remaster toglie ambiguità storiche e lascia spalancata la porta a possibili seguiti. È un ritocco minimo di testo/cornice, ma con peso simbolico: parla la volontà di rilanciare Ivalice oltre la teca del museo.
Bilanciamento e feeling sul campo
La base strategica resta magistrale: gestione dell’altezza, turn order leggibile, sinergie tra job e centinaia di abilità. Alcuni giocatori segnalano in queste prime settimane che la magia “strappa” più del fisico in certe fasi, ma è presto per capire se si tratti di percezione iniziale o di un meta che si assesterà. In ogni caso, la nuova difficoltà rende l’ingresso più gentile senza amputare la profondità.
Prezzo e valore
A 59,99 € il messaggio è chiaro: Square Enix considera The Ivalice Chronicles un’operazione “di peso”, non un porting rapido. Tra doppia modalità, doppiaggio, UI e QoL, il valore c’è. Ma l’assenza di tutto il contenuto WotL e alcuni compromessi estetici (sprite e filtri) fanno rimpiangere quell’ultimo passo che l’avrebbe consacrata come edizione definitiva senza asterischi.
Verdetto
The Ivalice Chronicles è la miglior porta d’accesso moderna a un classico senza tempo: tatticamente sublime, narrativamente tagliente, oggi più leggibile e accogliente grazie a UI, QoL e doppiaggio. È una remaster molto curata, ma non risolutiva: l’Enhanced divide sul look e, soprattutto, la mancata integrazione delle aggiunte WotL impedisce di parlare di “definitiva” a cuor leggero — specialmente al prezzo pieno. Consigliato a chi vuole scoprire FFT con comodità moderne o a chi vuole riviverne la magia senza la pretesa di avere tutto ciò che questo titolo ha offerto in passato.. ne di averlo uguale nei contenuti così come lo è (forse purtroppo) nell’estetica.
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