Ebbene, anche noi di Pixel Flood siamo stati invitati alla presentazione di The Order 1886, esclusiva PlayStation4 sviluppato dalla Ready at Dawn, casa di sviluppo di cui Andrea Pessino è uno dei co-fondatori. Inutile dire che Sony si riconferma maestra di stile nella scelta della location, il famoso museo Bagatti Valsecchi nella prestigiosa zona di Montenapoleone a Milano. Già dai primi minuti, l’accoglienza è stata ottima e ci è stato offerto un caffè rigenerante (indispensabile, vista la scarsità di ore di sonno) e una colazione in un’ ambientazione suggestiva dove alle pareti, imperavano armature, arazzi e scritti latini, incorniciati da neon bluastri.
Ovviamente la scelta di presentare un gioco come The Order 1886 non è stata assolutamente casuale. Di fatto, ad accogliere la stampa, oltre che le guardie museali di routine, era stato ingaggiato un giovanotto dagli scolpiti muscoli che, con tanto di costume e arma dallo stile steampunk, contribuiva a rendere la presentazione molto interessante. Devo dire che l’attesa è stata piuttosto lunga ma la conferenza dai toni informali di Andrea Pessino ha smorzato i toni di serietà del contesto. Che dire dell’americano di Ready at Dawn se non che ha dato prova di essere una persona davvero alla mano, sforzandosi in tutti i modi di parlare un italiano corretto seppur con qualche divertente strafalcione.
La conferenza è partita ripercorrendo la storia di Ready at Dawn dalla sua fondazione fino al 2010, l’anno di inizio del progetto The Order 1886. Un percorso iniziato su PSP, una console scelta per permettere al team di muovere i primi passi su di una piattaforma appena lanciata, aumentando così le probabilità di imporsi con i propri prodotti. E così successe, difatti Daxter, God of War Chains of Olympus e God of War Ghost of Sparta sono diventati tutti dei best-seller sulla portatile Sony, rispettivamente definendo alla loro uscita i nuovi limiti tecnici della macchina. Forti del successo ottenuto, il team ha avuto il benestare di Sony per iniziare i lavori su una nuova IP, pensata prettamente per il mercato casalingo. Nasce così dai brainstorming tra Ru Weerasuriya ed il team di artisti di Ready at Dawn l’idea di un gioco ambientato in una Londra in piena rivoluzione industriale, funestata da una guerra tra umani e half breeds, una sorta di uomini-lupo usciti da un ramo evolutivo parallelo a quello umano. Strutturato come sparatutto ma con l’ambizione di catturare il giocatore più sfruttando la storia e l’ambientazione più che per le meccaniche di gioco. Ed infatti Pessino concentra su questi temi la sua chiacchierata, illustrando tutto il lavoro di ricerca svolto direttamente a Londra e raccontando alcuni particolari sull’universo narrativo di The Order 1886. Interrogato dal pubblico, il COO di Ready at Dawn ha risposto alle critiche sulla longevità, attestando la durata media intorno alle 10 ore e si è lasciato sfuggire la dichiarazione che un seguito è altamente probabile. Una riflessione anche sull’industry italiana che, nel definirla in piena crescita, ne riconosce i limiti, bollandola come non ancora pronta per sviluppare titoli tripla A.
Concludendo, è stato uno speech ben organizzato che ha dato la possibilità a tutta la stampa di farsi un’ idea approfondita di uno dei titoli più attesi dell’anno.