Giusto con quel mese buono di ritardo, eccovi la seconda parte della lista dei giochi provati allo Svilupparty 2016, l’evento bolognese dedicato allo sviluppo indipendente di videogiochi in Italia. Nel caso vi fosse sfuggito il primo articolo vi lascio qui un pratico hyperlink. Buona lettura!
Laika 2.0
Nato come progetto universitario, Laika 2.0 è un singolare metroidvania che mescola le meccaniche cardine del genere ad un’atmosfera da film di spionaggio. Impersonando Laika, uno scimpanzé nonché agente del KGB, dovremmo infiltrarci in una base nemica piena di insidie, laser, trappole di ogni genere e serrature elettroniche. A differenza di un Castlevania qualsiasi, il tutto è organizzato a livelli, il che fa presagire un incedere più spedito per meglio assecondare un andamento costante della narrazione, che avviene tramite delle comunicazioni via codec molto simili a quelle viste in Metal Gear Solid (anche se qui rese bizzarre dalla presenza singolare della scimmia appunto). Seppure lo sviluppo sia iniziato nel 2014, lo Studio Albatros ha deciso di voler portare a termine il gioco solo recentemente, per questo dovremmo attendere ancora un po’ per vedere una versione definitiva.
Milanoir
Ambientato in una Milano criminale anni ’70, Milanoir vuole essere un omaggio, anzi, vuole ricreare fedelmente quell’atmosfera così cara a tutti gli appassionati di quel genere cinematografico conosciuto come poliziottesco, fatto di inseguimenti, sparatorie, baffoni ed urla strazianti. Affidandosi ad una pixel art deliziosa, soprattutto nelle cutscene, i tre sviluppatori stanno cercando di confezionare un action game in grado di richiamare tutte le situazioni tipiche di quel tipo di pellicola. Nello specifico allo Svilupparty ho testato una fase di sparatoria dove, saltando di copertura in copertura, bisognava farsi strada tra gli scagnozzi di una banda nemica fino ad arrivare all’impegnativo boss di fine livello (che non sono riuscito a battere). Lo schema dei comandi può ricordare quello di Hotline Miami, con il puntamento delle armi riservato al mouse e lo spostamento del personaggio tramite WASD, però l’incedere di gioco (almeno in questa sessione) è decisamente meno cervellotico e più votato alla spettacolarizzazione. Nonostante la demo fosse ancora acerba (lo sviluppo è iniziato appena a gennaio, se non erro) le impressioni sono state più che positive, soprattutto per la cura che il team di sviluppo sta impiegando nel rappresentare quella Milano in due dimensioni.
Space Squids
Ricordate Space Impact? È uno sparatutto d’astronavi orizzontale diffusissimo all’inizio del nuovo millennio grazie al Nokia 3310. Riprendendo a grandi linee l’aspetto grafico, i ragazzi di Bolopix hanno trasformato quel classico per cellulari in un endless shooter, disponibile per qualsiasi tipo di sistema operativo portatile e presto in arrivo anche su Steam. Consigliato a chi vuol rivivere quegli anni in cui il gaming su cellulari era ancora un miraggio lontano.
Asd Lover
Acronimo di “All Stars Delicious League of Volleyball Epic Rumble”, Asd Lover è un party game pallavolistico completamente fuori di testa in sviluppo da Rising Pixel. Cercherò di spiegarvelo il meglio possibile, ma non è impresa facile. Avvalendosi solo di uno stick analogico e di un pulsante per il salto, il giocatore controllerà contemporaneamente tutti gli elementi della sua squadra di volley. La sincronia e la precisione con cui le nostre “bomboniere” si muoveranno sulle prime battute andranno mano a mano a scomparire non appena queste inizieranno a ritrovarsi una sopra all’altra, oppure quando invaderanno il campo avversario, senza che questo infranga necessariamente le regole. Ne conseguono delle partite veramente folli, rese ancora più divertenti dalla meta-meccanica di dover giocare condividendo lo stesso controller del nostro avversario, tra spintoni e gomitate in real life.
Tower of Samsara
Finalmente sono riuscito a mettere mano su una demo giocabile di Tower of Samsara, l’action platformer in sviluppo da Martelo Nero. L’alpha, molto breve e non in grado di dare un’idea sommaria di quello che sarà il gioco finale, ha messo in mostra soprattutto le innegabili doti estetiche di questo titolo indipendente sviluppato tra Europa e Sud America, grazie ad una pixel art ancora più bella se azionata grazie agli input dei nostri polpastrelli. La cosa più interessante a livello di gameplay è sicuramente il sistema di combattimento, decisamente più ragionato e lento rispetto a quello che ci si potrebbe aspettare da un titolo bidimensionale con delle componenti action. Il gioco è stato ignorato colpevolmente dal pubblico su Kickstarter, ma il team continuerà lo sviluppo per poi tentare una nuova campagna di crowdfunding il prima possibile. Per saperne di più su Tower of Samsara vi invito a leggere questa intervista concessaci proprio nei giorni precedenti lo Svilupparty.
5 Minutes Rage
Come sarebbe la pallamano se si potessero usare le pistole? Indomitus Games ha provato a rispondere a questo scottante quesito con 5 Minutes Rage, un gioco sportivo futuristico a squadre a metà strada tra Speedball e Super Smash Bros. Scazzottandosi e prendendosi a colpi di laser all’interno di un’arena bidimensionale a tre piani, bisognerà cercare di lanciare una sfera dentro la porta avversaria. È immediatamente leggibile da qualsiasi tipo di giocatore e i comandi di gioco (tra scatti e colpi caricati) sembrano nascondere un buon livello di profondità per garantire un tipo di competizione anche impegnativa per i giocatori più scafati (dico sembrano perché non sono riuscito a capire se questa si tratti solo di una mia previsione ottimistica dopo solo due partite).
Oh I’m Getting Taller
In attesa di trovare un modo per distribuire Little Briar Rose, Elf Games Works ha portato a Svilupparty un altro progetto chiamato Oh I’m Getting Taller. Si tratta di un puzzle platform che segue un bambino, e le relazioni con il mondo circostante, nel delicato periodo della crescita. Una crescita miracolosa, fortemente voluta dal nostro protagonista. Marchio di fabbrica del piccolo team romano è una certa cura nello stile visivo, questa volta affidato a tinte pastello colorate mano a mano che il bambino si muove negli spazi di gioco. Potete provare una demo a questo indirizzo.
Boss Defiance
Il titolo di Tiny Pixel è un multiplayer asimmetrico in cui una squadra di eroi composta da tre giocatori dovrà abbattere un gigantesco mostro controllato dal quarto giocatore. Uno schema di comandi alla twin stick shooter viene esaltato dalle peculiarità di ogni classe (a Bologna erano disponibili guerriero, arciere e mago). Nonostante gli evidenti problemi di bilanciamento, comprensibili per un gioco ancora lontano dall’arrivo negli store digitali, mi sono divertito in tutti e quattro i ruoli disponibili. Menzione veloce alla scelta davvero azzeccata, secondo me, di caratterizzare la pixel art con dei canoni ripresi dall’arte e dalla mitologia classica. Tenetelo d’occhio.
Dry Drowning
Tra i titoli meglio confezionati di questo Svilupparty 2016 non posso non citare Dry Drowning, la visual novel scritta da Studio Oneiros. Nonostante sia molto vicina a livello di gameplay alla serie di Ace Attorney, con la quale condivide un’interfaccia investigativa molto simile, i toni di questa novella italiana sono decisamente più cupi ed intensi, riconducibili per la precisione ad un giallo cyberpunk. Ambientata nel 2066, seguiremo le vicende di un controverso investigatore privato alle prese con un assassino seriale ossessionato dalle tragedie greche. Al di là delle trama, che si dipanerà secondo il tragitto segnato dalle nostre scelte morali, mi preme segnalare l’azzeccato stile visivo, caratterizzato da tinte fredde e da un tratto degno di una graphic novel.
Xydonia
Mi riservo l’ultimo paragrafetto per ricordarvi dell’arrivo dello SHMUP targato Breaking Bytes su Kickstarter, un titolo cresciuto grazie anche ai feedback ricevuti nelle scorse edizioni dello Svilupparty.