È ormai passata qualche settimana dall’uscita della nuova stagione, la tredicesima per Destiny 2: la Stagione degli Eletti o Season of the Chosen. Come successo con la “recensione” della Stagione della Caccia, ho voluto aspettare del tempo prima di esporre quella che è la mia opinione sulla season, anche perché i contenuti vengono rilasciati nel tempo, e già parlarne adesso e non a fine stagione è per certi versi sbagliato. Siccome però parlarne alla fine è assolutamente inutile, meglio farlo quando ha ancora senso.
Indice
Season pass della Stagione degli Eletti
Generalmente direi che il season pass della Stagione degli Eletti lo trovo più o meno sullo stesso livello di quelli precedenti, e nel caso dovessi proprio sbilanciarmi, leggermente peggio. Leggermente peggio perché personalmente non amo la nuova armor e i suoi ornament, e lo stesso vale per l’arco Divinazione di Ticuu. Per quanto riguarda le altre armi (perdonatemi per i nomi in inglese, io ci gioco così) ovvero Brass Attacks, una sidearm, e Threaded Needle, un linear fusion rifle, io dico solo: meh. Per il resto il pass rispecchia la struttura dei precedenti.
Stagione degli Eletti Campi di Battaglia
I Campi di Battaglia sono l’attività stagionale tramite la quale grinderemo armor e armi per questa tredicesima season. Il grind passa attraverso l’Hammer of Proving e il Cabal Gold. Il secondo serve per caricare il primo, il primo serve per ottenere loot addizionale alla fine di una partita di Campi di Battaglia. L’attività in sé, non la trovo nulla di trascendentale; apprezzabile il livello di difficoltà un attimino sopra il solito (almeno da quel punto di vista intrattiene). Le armi stagionali sono davvero carine, quindi vale la pena investire del tempo a grindarne roll decenti. Sia chiaro non sono a livello delle armi della Season of Arrivals, ma sicuramente meglio di quelle della Stagione della Caccia.
Stagione degli Eletti – Strike nuovi e “vecchi”
Alla Stagione degli Eletti sono stati anche aggiunti tre “nuovi” strike, o meglio, uno nuovo (non ancora uscito) e due già presenti in Destiny 1: D.A.G.A. caduta e La Tana dei Diavoli sono quelli già visti, mentre Terreni di Prova deve ancora arrivare. Personalmente, mi fa molto piacere poter tornare a giocare strike d’annata, ma la gestione di questi ultimi fa storcere il naso. Mi spiego meglio: meccanicamente gli strike non hanno problemi, ma a livello di trama non ci sono scusanti che li salvano. Di fatto, i due strike non hanno ricevuto il trattamento che ha ricevuto quello di Omingul, sostituita con Navota per ovvie ragioni di lore. Qui bisogna ancora salvare Rasputin in D.A.G.A. caduta, un Rasputin che al momento non è però attivo a questo punto della trama, rendendo lo strike fermo nel tempo a Destiny 1. La stessa cosa succede con la Tana dei Diavoli, Eliksni che non esiste più. Per quanto bello rigiocarci, i due strike non hanno senso nel mondo narrativo nel quale sono stati inseriti.
Racconto dell’Uomo Morto
Come successo con Hawkmoon la scorsa stagione, Bungie ha deciso di introdurre una bellissima quest esotica per ottenere il Racconto dell’Uomo Morto. Sempre come successo con Hawkmoon, il Racconto dell’Uomo Morto possiede dei Random Roll sui perk. Il fucile è assolutamente l’highlight esotico di questa season, non me ne voglia chi ama Divinazione di Ticuu. A differenza di Hawkmoon, però, si può farmare un solo roll per account a settimana. Questo farm avviene tramite la missione esotica Presagio, missione che serve anche per sbloccarne il catalyst.
Presagio
Il presagio è una delle missioni più riuscite di Destiny 2. Assolutamente di fattura eccelsa. La missione non ve la spoilero, per chi non la avesse ancora fatta, ma ha tanto da offrire, sia in termini di gameplay, sia in termini di trama; di certo non è severa sull’occhio. Probabilmente nella top tre delle mie missioni preferite di Destiny in generale. Selling point sicuro della Stagione degli Eletti.
Stagione degli Eletti – Trama
A livello di trama la Stagione degli Eletti ha un respiro più ampio rispetto alla Stagione della Caccia, ma allo stesso modo meno personale. Questo non toglie nulla però alla sesason, che va ad introdurre alcuni personaggi di cui per ora avevamo solo sentito parlare, tra cui Caiatl, la figlia di Calus. La direzione verso la quale la storia spinge è il futuro, ma lo fa in maniera sicuramente più ordinata rispetto a stagioni del passato. La storia è coinvolgente ed interessante, ed il fatto che comunque è un setup per il futuro non toglie nulla a quello che è il suo impatto attuale, ma soprattutto c’è ancora tanta season davanti da vagliare sotto questo aspetto.
Conclusioni
Per tirare le fila della questione dico che di certo la Stagione degli Eletti ha dei punti deboli e per me sono la non-contestualizzazione degli strike portati da Destiny 1 e le armi offerte dal season pass. D’altra parte, il Presagio e la trama della season sono assolutamente vincenti e vanno tranquillamente a coprire le pecche appena citate. Come pacchetto totale la Stagione degli Eletti è uno dei punti migliori toccati da questo modello stagionale, per me i soldi che chiede li vale.