Mario Party 10 uscirà in Europa il 20 Marzo e Nintendo per prepararsi al lancio ha organizzato un evento speciale per parlare di come il videogiocare possa essere un momento unico per unire la famiglia a differenza di ciò che varie testate giornalistiche affermano.
Nintendo ha dunque lasciato un comunicato stampa che vi riportiamo interamente qui di seguito.
L’incontro ha voluto mettere in luce come il gioco – e nello specifico il videogioco – rappresenti un momento di condivisione tra genitori e figli e abbia dunque un valore aggregante all’interno della famiglia. Contrariamente, infatti, alle allarmistiche rappresentazioni sociali, studi e ricerche hanno dimostrato come il videogioco offra nuovi e alternativi strumenti di comunicazione tra generazioni, creando un terreno comune di dialogo e confronto.
“Videogiocare è di fatto un’attività sempre più sociale e multigenerazionale, grazie alle funzioni offerte dalle nuove console, sia portatili che fisse, che invitano a condividere l’esperienza di gioco con gli amici ma anche con tutta la famiglia” – ha dichiarato Andrea Persegati, General Manager Nintendo Italia – “Il mito del bambino alienato, chiuso nella sua cameretta a videogiocare da solo, oggi lascia necessariamente il posto a un divertimento interattivo sempre più condiviso con coetanei e non. Titoli come Mario Party 10, infatti, che offrono dinamiche di gioco intuitive e immediate, adatti a grandi e piccoli, si propongono come una stimolante occasione di aggregazione e di crescita per tutta la famiglia”.
Il videogioco rappresenta inoltre un sostegno al ruolo genitoriale, contribuendo a rafforzare, arricchire e stimolare il rapporto genitori-figli e, in generale, le relazioni familiari, sviluppando opportunità di socializzazione e conoscenza interpersonale, oltre che di sperimentazione della creatività dei singoli individui.
“Il videogioco rappresenta un terreno comune di condivisione, capace di recuperare un modo di stare insieme sano e positivo: Mario Party 10, con la sua modalità multiplayer, si configura in questo senso come uno strumento ideale per supportare il consumo condiviso in chiave ludica e definire regole d’uso per le pratiche quotidiane” – osserva Alessandra Carenzio, Coordinatore del Dipartimento di Ricerca del Cremit e Docente di Tecnologie dell’Istruzione dell’Apprendimento e di Metodologia delle attività formative, Università Cattolica di Milano e Piacenza – “Videogiocare insieme crea, inoltre, un clima accogliente e non di censura: il divieto, infatti, porta inevitabilmente alla trasgressione delle regole e alla ricerca di modi per evadere il recinto. Non da ultimo, mettere in comune le esperienze comporta una riflessione su cosa spinge il bambino a giocare, su cosa gli piace e su cosa non gli piace”.
“Il videogioco può essere un momento molto aggregante per la famiglia che molto spesso, specialmente in corrispondenza di alcune fasce d’età dei figli, assiste ad un allontanamento e a un abbassamento del livello di dialogo intergenerazionale. In questo contesto, che ho vissuto in prima persona all’interno della mia famiglia” – afferma Jolanda Restano, blogger, autrice e producer di contenuti per bambini – “Il videogioco può diventare un momento di svago, condiviso sia dai genitori che dai figli, dove, per un lasso di tempo viene abbattuta qualsiasi differenza di età. Mario Party 10 si propone come “videogioco aggregante” offrendo una grande varietà di minigiochi e incoraggiando attivamente la cooperazione tra i giocatori”.