Captain Tsubasa: Dream Team è un gatcha per smartphone uscito nel 2017 sotto l’etichetta della beneamata KLab.
Ha festeggiato da poco i 10 milioni di download.
Comincio così perché sono stato folgorato da un articolo di una nota testata giornalistica sportiva che, parlando del prossimo titolo di Captain Tsubasa edito da Bandai Namco: Rise of a champion scrive “l’unico precedente di un videogame di Captain Tsubasa risale al 2006″.
Prima di Captain Tsubasa: Dream team – Il 2006
“Arriva il pallone lo mette fuori Cannavaro! Poi ancora insiste Podolski, CANNAVARO! CANNAVARO! Il contropiede per Totti! Dentro il pallone per Gilardino! Gilardino la può tenere anche vicino alla bandierina! Cerca l’uno contro uno, dentro a Del Piero! Del Piero! GOOOOOOOL”
Una telecronaca che ormai sappiamo a memoria: semifinale Italia – Germania.
Vabbeh, in tutto questo, nel frattempo, arrivava su Playstation 2 il gioco di Captain Tsubasa… L’unico gioco di Captain Tsubasa, a quanto pare.
E niente, fu una bomba. Era tutto in giapponese, non si capiva una ceppa di niente, ci si giocava a turni insieme a un amico, si creava il giocatore per “la carriera” e si andava completamente allo sbaraglio perché cercare le traduzioni era troppo furbo.
Il risultato fu un “boh, cosa alziamo? Questo?” davanti alla gestione del nostro giocatore, con conseguente risposta “ma sì, sarà il tiro”.
Il giocatore continuava a fare schifo, ma niente ci si era intestarditi. Quella era la chiave di volta. Quella era la statistica da alzare a tutti i costi perché boh, ormai era giusto così.
Niente però, continuava a fare schifo, ci si arrabattava vincendo le partite grazie soprattutto al resto della squadra. Ah! Il potere dell’amicizia.
Poi è arrivato il raggio di sole nell’oscurità: un cross.
La palla finisce davanti alla porta sulla testa del nostro campioncino. Cutscene, scelta dell’azione, un numero spropositato appare vicino al colpo di testa, selezioniamo, parte il tiro: una fucilata senza senso che sfonda il portiere e, classicone dei classiconi, buca la rete.
Quella statistica era il colpo di testa.
Non proprio il 2006
Prima di parlare di Captain Tsubasa: Dream Team però, un piccolo passo indietro, percé ecco… diciamo che non era proprio il 2006.
Sul Nintendo 8bit (NES per gli addetti ai lavori), cominciò a uscire qualche titolo del nostrano “Holly & Benji”.
Per i più giovincelli di sta parlando dei nonni degli attuali giochi di Inazuma Eleven, da cui pesca a piene mani lo stile di gameplay: gioco di calcio action con mini cutscene durante un contrasto/tiro/difesa con conseguente scelta dell’azione.
Piùo meno l’andazzo è sempre stato questo: migliorie grafiche a parte lo stile si è “trascinato” sulle varie console, dal NES, allo SNES, al Gamecube e via dicendo, ma ragazzi, se non lo avete mai giocato o non lo conoscevate proprio Captain Tsubasa V per SNES.
Stesso gioco, stessa formula, ma in un certo senso aveva delle marcia in più rispetto agli altri.
Dopo il capitolo “New Kickoff” per Nintendo DS c’è stato un po’ di silenzio, ma la nostalgia è canaglia.
La saga sta vivendo un periodo di rinascimento grazie alla prosecuzione del manga e al remake dell’anime e poi…Beh poi arrivò KLab.
Captain Tsubasa: Dream Team
Non c’è bisogno della grafica di FIFA. Non c’è bisogno della simulazione.
Di personaggi ne hai quanti ne vuoi, il gameplay action misto a turni era già pronto dall’inizio degli anni ’90.
Ai giorni nostri, se si è un minimo fan della “roba jappa” viene in mente subito una parola: gatcha.
Chi ha già in mano brand del calibro di Bleach e Love Live non poteva che buttarcisi a pesce, e arrivò Captain Tsubasa: Dream Team.
Ve lo devo stare anche a dire? Successo CLAMOROSO.
Dieci milioni di download world wide, in crescita. Ma ne abbiamo già parlato. Una richiesta di impegno impossibile, un farming tremendo e un “gatcha rate” terribile, ma che gli vuoi dire, a questi maledetti calciatori si perdona tutto.
Rise of New Champions
E ora siamo qui, con la solita bavetta alla bocca a trascorrere il 2020 per l’uscita di Captain Tsubasa: Rise of New Champions, in arrivo nel corso dell’anno corrente su Playstation 4, Nintendo Switch e PC.
Dire che l’hype è alle stelle è NIENTE. Davvero.
Non potete capire la mia frustrazione nell’aver giocato a tutta questa roba nel corso degli anni e poi scoprire, stamattina, che l’unico titolo uscito è quello del 2006 e che per il resto è stato tutto un sogno.