Pubblicato il 16/10/24 da Cathoderay

Ufo 50 – soffiando dentro le cartucce

che fine hanno fatto i vostri vecchi videogiochi?
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Vi siete trasferiti un paio di volte, ora avete un cane, un lavoro e una compagna, la casa è piccola ma confortevole, ma il vostro cervello fa uno strano click e tornate al passato, quando nella stanzetta da ragazzi stavate ore davanti a un televisore, soffiando tra le cartucce e vivendo avventure infinite, ma ora, quelle cartucce che fine hanno fatto?

UFO 50 è uno di quei progetti che cattura l’attenzione fin dal primo sguardo: una collezione di 50 giochi retrò, sviluppati da un team di veterani indie del calibro di Derek Yu (Spelunky) e Eirik Suhrke (Downwell). Il concept, sin da subito, ha il fascino di una promessa irresistibile: 50 titoli, ciascuno ispirato all’era 8-bit, ma con un twist moderno e raffinato, che punta non solo a celebrare l’estetica del passato, ma anche a spingersi oltre i limiti dell’hardware immaginario per cui sarebbero stati concepiti.

Un po’ di tutto, per tutti

La premessa di UFO 50 è semplice ma ambiziosa: 50 giochi, ognuno realizzato come se fosse parte del catalogo di una console fittizia, creata da un team di sviluppatori altrettanto fittizio nei lontani anni ’80. La verità però è che, a differenza delle classiche compilation che spesso puntano tutto sulla quantità o sulla mera nostalgia, UFO 50 ha una sorprendente coerenza di qualità e diversità di gameplay; I giochi variano enormemente per genere, dalla piattaforma alla strategia, passando per puzzle game, shoot ‘em up, sportivi e perfino giochi di ruolo. Ognuno ha il suo stile visivo distintivo e una propria colonna sonora, sempre all’insegna dell’8-bit, ma con tocchi che fanno pensare a come gli sviluppatori moderni interpretano quella sensibilità retrò. Alcuni titoli sembrano prendere spunto da classici come Mega Man o Zelda, ma con idee nuove che li rinnovano. Ad esempio, giochi come Snake Sword o Fiddler’s Quest sono piccole gemme che ricordano quanto la semplicità possa essere ingannevolmente profonda.

E qui viene fuori il vero pregio di UFO 50: la varietà non è solo superficiale; ogni titolo ha una sua anima e una sua curva di apprendimento che, sebbene spesso breve, riesce a darti quella stessa sensazione di soddisfazione che si prova completando un vecchio gioco su NES. Il team ha saputo catturare il feeling “one more try” che era tipico dei giochi più duri e puri dell’epoca, ma lo ha bilanciato con quel tocco moderno che evita il puro frustrante trial-and-error, vero gioco delle Turtles su Nes? si sto parlando con te!

Le perle nascoste

Ovviamente, come accade spesso nelle collezioni, non tutti i giochi sono perfettamente memorabili, ma anche qui UFO 50 riesce a stupire. Persino i titoli meno riusciti hanno momenti brillanti che ti fanno desiderare di esplorarli fino in fondo, magari per scoprire un’inaspettata meccanica di gioco o un finale alternativo; giochi come Haunted Hallway, che a prima vista sembra un banale platformer, si trasformano man mano che giochi, rivelando puzzle intricati e un design di livelli sorprendentemente complesso, altri, come Witch’s Brew, sfoggiano un sistema di alchimia che combina strategia e azione in tempo reale, e riescono a lasciare il segno proprio perché giocano con meccaniche meno comuni per l’epoca. Questi momenti di sorpresa sono il vero cuore di UFO 50: ogni gioco è una piccola sorpresa da scartare, e anche quando pensi di aver capito tutto, c’è sempre qualcosa di nuovo dietro l’angolo.

Un altro aspetto da non sottovalutare è la modalità multiplayer: molti dei giochi inclusi supportano modalità co-op o competitive, rievocando quei momenti passati con amici sul divano a giocare con il vecchio NES o il Sega Master System. E non è solo un’aggiunta estetica: la varietà di giochi competitivi – dai classici sparatutto ai puzzle più cervellotici – ti porta a voler tornare per sfidare i tuoi amici, riscoprendo il piacere della socialità videoludica, senza bisogno di complicati matchmaking online.

Il multiplayer locale funziona a meraviglia proprio perché UFO 50 non si prende mai troppo sul serio: c’è spazio per il divertimento casual così come per la competizione più accesa, ma sempre con quel sapore di nostalgia che rende l’esperienza ancora più dolce.

Sullo scaffale dei ricordi

UFO 50 non è solo una lettera d’amore al passato, ma un esempio di come quel passato possa ancora ispirare idee fresche e innovative; non è perfetto, e non tutti i giochi ti lasceranno col sorriso, ma la cura e il dettaglio che ogni titolo possiede dimostrano quanto amore sia stato messo nel progetto. È una raccolta che sa divertire, sfidare e sorprendere, senza mai prendersi troppo sul serio. In un’era di giochi sempre più complessi e graficamente impressionanti, UFO 50 ci ricorda che, a volte, tutto ciò di cui hai bisogno è un buon controller, un po’ di tempo e tanta voglia di esplorare, in fondo basta soffiare nelle cartucce.

  • Sempre divertente
  • Cura Maniacale per i dettagli
  • Divertente da soli, incredibile in compagnia

 

  • alcuni giochi meno riusciti di altri
  • vi lascerà tanta nostalgia alla fine

Cathoderay - Biografia

Pare che io sia l'entropia videoludica.

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