Avevo quasi dimenticato quel periodo, appena dopo la release di Super Meat Boy, in cui ogni game designer dell’universo si è improvvisamente sentito libero di creare un “platform difficile”, pur non avendo un briciolo del talento di McMillen e Refenes. Finalmente tutti i Syobon Action e I Wanna Be The Guy erano giustificati e gli sviluppatori, pronti a farne un clone raffazzonato nel weekend, uscivano dalle fottute pareti.
Okay, Sono pronto ad ammettere che questa marea di piattaforme crudelmente posizionate ha occasionalmente portato buoni frutti, tipo l’ottimo They Bleed Pixels, ma la media qualitativa generale era decisamente bassa. Sebbene il genere sia tutt’ora vivo, in gradevoli esemplari come Volgarr the Viking e Fenix Rage, non è più popolare come appena due o tre anni fa, lasciando che questo buio periodo affondi in silenzio nell’oblio della memoria.

Vi dico tutto ciò per contestualizzare la mia acidità nei confronti di Electronic Super Joy. Inizialmente uscito su Steam nel 2013, si è beccato una recente re-release su Wii-U, portando il Pit Fiend a riemergere dal pozzo delle anime.
Il primo campanello d’allarme è la fisica di movimento, è immediatamente evidente quanto sia farraginoso manovrare il personaggio, il che è stupefacente, considerando che i controlli ammontano, in totale, a croce direzionale e due tasti.
Il salto ha la magica proprietà di essere troppo corto e basso per essere confortevole e, allo stesso tempo, troppo lungo, portando spesso a cadere oltre la piattaforma a cui si mira. La colpa principale di ciò è un level design generalmente di scarsa qualità, costellato di piattaforme eccessivamente piccole o eccessivamente ravvicinate, degno del peggior romhack di Super Mario Bros.

I livelli, che mancano completamente della fluidità tipica di buoni platform come i succitati Super Meat Boy o Super Mario, sono ritmicamente cacofonici, pieni di frenate brusche e cambi di velocità. Un buon esempio opposto, tipo Rayman Legends, brilla per le sue piattaforme, posizionate con cura ed infinito playtesting, che garantiscono quel magico ed ipnotizzante flow osservabile durante una speedrun. Un buon platform permette di smussare gli angoli, Electronic Super Joy lascia che ci sbattiate contro le ginocchia. Il senso generale è che il level design sia raffazzonato e basato puramente sull’intuito, buttato li senza testarlo, impacchettandolo in una sgradevole sensazione di prodotto amatoriale.

I fondali lisergici e la musica trance tentano comunque di ipnotizzare, invano. Sebbene la soundtrack sia molto gradevole, non riesco comunque a perdermi nel ritmo se meccanicamente questo non c’è. L’unico momento piacevole che ho trovato è un pugno di livelli in cui ci viene consentito usare un doppio salto, che rende finalmente il movimento meno legnoso ed il level design più ampio e creativo, ma è un piacere che dura poco. Electronic Super Joy tenta costantemente di cambiare le carte in tavola, alterando controlli, abilità e gravità ogni manciata di stage, ma, con l’esclusione del doppio salto, le varie gimmick riescono ad essere inutili quando va bene ed estremamente frustranti quando va male.

Electronic Super Joy di gioia me ne ha data ben poca. Anche per chi possiede solo un Wii-U ed è attirato dalla release fresca, ci sono platform belli tosti decisamente superiori sul mercato. Il costo relativamente basso di 7,99€ può tentarvi, ma c’è di meglio anche nella stessa fascia di prezzo.