Dark Point Games torna a mostrarsi con la sua versione di Achille, questa volta però sotto forma di uno Shoot ‘Em Up in stile Vampire Survivors con il suo nuovo titolo dal nome che non lascia alcun dubbio: Achilles Survivor.
Achilles Survivor – Una presentazione non proprio limpida
Achilles Survivor si pone come spin-off di Achilles: Legends Untold di cui il nostro Barbarossa ha già parlato in questa recensione, questa volta però invece di essere un clone di un souls, il team ha deciso di provare la strada dei “Bullet Heaven”, ovvero degli Shoot ‘Em Up in visuale isometrica che fanno del loro gameplay loop un continuo potenziarsi del proprio personaggio fino a raggiungere livelli assurdi di dopamina data da effetti speciali, colori e numeri di danno enormi, con un piccolo elemento di strategia nelle proprie scelte all’aumento dei livelli.
La trama è molto semplice, così semplice da essere scritta letteralmente nel menù principale come contesto per il gameplay ma senza venirne mai accennata e con quasi nessun livello di importanza: Achille viene evocato da Ade come strumento per la conquista dell’Olimpo (cosa che, ricordo, non essere mai una scelta narrativa mitologicamente accurata, ndr.), ma quando il piano viene scoperto, l’anima dell’eroe viene confinata nel Tartaro, dove cerca una via di fuga. Nel mentre che combatte contro le infinite orde di nemici libererà diverse altre anime, che lo aiuteranno diventando personaggi giocabili.
Una volta avviato Achilles Survivor potremmo subito selezionare il nostro primo livello e andare subito in missione, dove il nostro unico comando è lo stick sinistro per muoverci, mentre tutti i tipi di attacco saranno automatici. Visivamente, utilizzando gli stessi asset di Achilles: Legends Untold, risulta di nuovo molto piatto: per quanto texture e modelli di alta qualità grafica, questi sono esteticamente piuttosto anonimi e il 3d realistico non si sposa per niente bene a questo genere di gioco, in aggiunta poi a una scarsa quantità di tipologie di nemici poco originali e non molto in linea con quello che un giocatore si aspetta da un titolo ambientato nei racconti dell’Antica Grecia. La cosa poi porta ad avere prestazioni non proprio altissime: per come funziona il gioco arriveremo ad avere tantissime entità a schermo e non è bello veder calare gli fps già di partenza a causa delle texture anonime ultra realistiche.

Tornando al gameplay, raccogliendo esperienza dai nemici caduti otterremo nuovi livelli con cui potenziare le nostre caratteristiche, ogni circa 5 livelli otterremo un nuovo potere a scelta tra quelli proposti e via così, in un loop che spinge il giocatore a potenziarsi sempre di più fino a diventare una macchina da guerra inarrestabile. Per mantenerci comunque impegnati durante la nostra marcia di morte, avremo postazioni da costruire consumando i materiali in roccia raccoglibili per terra o tramite la postazione di miniera. Ognuna delle costruzioni possiede un tipo di effetto diverso tra supporto, torretta e forgia (quest’ultima utile per potenziare le armi ogni 5 livelli e disponibile solo quando è necessaria). Avremo anche delle attività casuali come nemici speciali, basement (sotterranei) da occupare per potenziare il personaggio, casse da aprire per ricevere oro e oggetti speciali, e rift (squarci dimensionali… credo?) da rubare, ovvero dei portali da cui escono nemici forti che come ricompensa vi permette di ottenere un potenziamento per gli effetti delle armi. Ogni spedizione avrà poi obbiettivi diversi sia principali che secondari, con un limite di 20 minuti che non capisco se siano troppi, soprattutto col fatto che non puoi sospendere la partita (follia, ndr.), o troppo pochi perché alcuni obiettivi, basati su meccaniche casuali, sono veramente difficili da completare entro la fine della missione.

Un titolo che ingrana con fatica, ma che può divertire.
Quelle espresse poco fa sono tutte le opinioni iniziali di Achilles Survivor, un titolo che facendo così può scoraggiare un giocatore dal continuare a giocare, ma che in realtà superato questo primo, ripido, scoglio si rivela essere un titolo piuttosto divertente.
Una volta capito bene come muoversi, su quali potenziamenti puntare a seconda del proprio personaggio, e superata la confusione iniziale, le partite iniziano a diventare alquanto soddisfacenti, in grado di permettere una varietà di approcci, nonostante la scarsezza di contenuto giustificabile dal fatto che si tratta di un’early access, e di dare una buona sensazione di potenza una volta raggiunto il massimo dei potenziamenti delle armi con le statistiche giuste.
Gli sviluppatori sono al lavoro per migliorare alcuni dei difetti sopracitati, promettendo innanzitutto la possibilità di usare il secondo analogico per indirizzare i colpi, rendendolo così più simile a un Twin-Stick Shooter, oltre che ad una sezione dedicata alla spiegazione delle meccaniche in gioco, grossa mancanza che mi ha portato molta confusione nelle prime sessioni, e altro ancora.
Ricordando quindi il prezzo di 4,99€, Achilles Untold è disponibile su Pc in Accesso Anticipato e consiglio, se volete e potete, di provarlo su un computer handheld dove penso possa dare il meglio di sé come titolo da una partita e via in giro, piuttosto che concentrati sul divano o sulla scrivania.
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