In attesa di poter leggere i prossimi libri di Lone Wolf / Lupo Solitario, dopo aver esaminato la saga Freeway Warrior la nostra retrospettiva biblioludica affronta ora una serie ambientata nel fantastico mondo del Magnamund di Joe Dever, ma scritta da Ian Page.
Stiamo ovviamente parlando di Grey Star – Il mondo di Lone Wolf, ciclo di quattro librigame nei quali vengono narrate le gesta per l’appunto di Oberon (Grey Star in originale), giovane mago che si avventura nel Magnamund sudorientale alla ricerca della Pietra di Luna, mistico e potentissimo artefatto che successivamente apparirà anche nella saga di Lone Wolf. Le avventure di Oberon hanno luogo negli stessi anni in cui Lupo Solitario vive le sue prime avventure e, sebbene i due eroi non si incontreranno mai, in realtà combattono la medesima battaglia al servizio delle divinità del Bene e e della Luce.
Abbiamo anticipato che la saga di Grey Star – Il mondo di Lone Wolf non è scritta da Joe Dever, che si è occupato dell’editing dei libri: l’autore è lo scrittore e cantante Ian Page. Ricordiamo che anche Joe, prima di avvicinarsi ai giochi di ruolo e di diventare uno scrittore, era un musicista professionista, compositore, bassista e ingegnere del suono. I due erano amici di vecchia data e collaboravano musicalmente: verso la fine degli anni ’70 Joe coinvolse Ian nella sua passione per Dungeons & Dragons e fu nel corso di quelle campagne che nacque Grey Star, il personaggio giocato e interpretato da Ian. Poiché il background di Grey Star era stato delineato nei dettagli da Ian, che aveva anche definito molti aspetti del Magnamund meridionale, Joe convinse l’amico a scrivere l’arco narrativo di Grey Star inserendolo ufficialmente nell’universo biblioludico di Lone Wolf. I quattro librigame uscirono tra il 1985 e il 1986, a cavallo tra la fine della pubblicazione della saga Kai e l’inizio della saga Magnakai.
La prima edizione italiana di questa saga fu curata da Edizioni EL e chiamata con il nome di Oberon. A partire dal 2016 Vincent Books editore e Raven Distribution si sono dedicate a una nuova edizione italiana della saga, ora denominata Grey Star – Il mondo di Lone Wolf; per il momento in Italia è stato pubblicato solamente il primo volume, Oberon il Mago, di cui indichiamo i crediti: illustrazioni interne di Ryan Lovelock, illustrazioni di copertina di Alberto Dal Lago, mappe di Francesco Mattioli.
Faremo quindi riferimento da qui in avanti al primo volume versione Vincent/Raven e, in attesa della pubblicazione italiana dei volumi successivi, alla vecchia edizione dei librigame 2, 3 e 4.
Indice
1 – Oberon il Mago:
Migliaia di anni fa, dopo un eterno vagare, giunse nel Magnamund il popolo degli Shianti, potente nella Magia. All’epoca la stirpe umana era agli albori, e gli Shianti vegliarono su di essa, venendo adorati come divinità. Il culto degli esseri umani alimentò il potere degli Shianti i quali, spinti dalla sete di conoscenza, sondarono vari nuovi piani della realtà e crearono la Pietra di Luna, in cui infusero tutti i loro poteri e il loro sapere. Con questo artefatto potentissimo gli Shianti estesero il loro benevolo controllo su tutto il Magnamund, ma l’equilibrio dell’esistenza era stato violato, parimenti al libero arbitrio dell’umanità. Ishir, Dea della Luna e madre degli uomini, ordinò agli Shianti di non influenzare più la sorte degli uomini, di andare in esilio nell’Isola di Lorn e di restituire la Pietra di Luna al Piano Astrale in cui era stata creata.
Gli Shianti obbedirono e resero Lorn inaccessibile agli esseri umani, dalle cui menti con il passare dei secoli svanì quasi completamente il ricordo degli Shianti. Mentre la stirpe umana era artefice del proprio destino, nella provincia di Shadaki il Re Stregone Shasarak, con il proprio esercito dedito al Male, assoggettò i popoli circostanti e perseguitò i pochi uomini appartenenti al culto degli Shianti, creando così l’Impero Shadakin. In obbedienza al giuramento fatto a Ishir, gli Shianti osservavano impotenti mentre questo flagello si abbatteva sul Magnamund ma, in una notte di tempesta, il relitto di una nave alla deriva superò le barriere magiche di Lorn.
Accorsi alla nave, gli Shianti trovarono come unico sopravvissuto un neonato dai capelli corvini con una ciocca color argento, e gli diedero il nome di Oberon, che nella lingua Shianti significa Stella Grigia. Oberon, pur essendo un uomo, venne educato alle Arti Magiche Shianti per liberare la stirpe umana dalla terribile minaccia di Shasarak. Sedici anni dopo il ritrovamento di Oberon, il malvagio potere di Shasarak giunse addirittura a minacciare i confini dell’Isola di Lorn; fu allora che a Oberon, non ancora giunto al termine del proprio addestramento, venne assegnata dagli Shianti la missione di recuperare la Pietra di Luna, unico strumento in grado di debellare il Re Stregone di Shadaki.
In questo primo libro Oberon deve cercare il Popolo Perduto dei Kundi, in possesso del dono della visione astrale; con questo potere è possibile individuare il Cancello dell’Ombra, unico accesso alla dimensione in cui è nascosta la Pietra di Luna. Oberon approda sul continente del Magnamund presso il pericoloso porto di Suhn dove, complice la sua mancanza di conoscenza di un mondo diverso da quello di Lorn, dopo poco temo viene arrestato dagli uomini al soldo della Strega Madre Magri che governa Suhn. In prigione il mago fa la conoscenza del mercante Shan Li e di Tanith, una strega ribelle.
L’evasione si sviluppa in uno scontro psichico con Magri e, dopo aver superato un vecchio sacerdote e la Stanza delle Tenebre, porta allo scontro con il terribile Kleasa, il cui aspetto ricorda non poco il Balrog (non quello di Street Fighter, bensì quello di Tolkien). In questa battaglia all’ultimo sangue Tanith si sacrifica per salvare Oberon e scompare col demone in una vampata di fuoco, ma non c’è tempo per piangerla perché il successivo confronto con i letali anfibi volanti Quoku si risolve con la morte di Shan Li. Oberon, ormai solo, vive disavventure sempre più terrificanti, fino a imbattersi in un nido di Mantidi Giganti. Quando ogni speranza sembra svanita, i Kundi giungono in soccorso di Oberon; con l’individuazione del Popolo Perduto, ha fine il primo atto della ricerca di Oberon.
2 – La Città Proibita:
La locazione del Cancello dell’Ombra cambia nel tempo, per questo motivo i Kundi inviano il vecchio sciamano Urik, dotato della visione astrale, ad accompagnare la ricerca di Oberon. Attraversati gli acquitrini di Goru, giungiamo presso la città di Karnil, dove aiutiamo la ribellione di Sado del Lungo Coltello e della Lega della Libertà contro le forze dell’Impero Shadakin. Oberon e Urik ripartono verso i territori desertici di Guanima, la Città Proibita, passaggio obbligato per raggiungere la Valle della Morte, nascosta tra i Monti Morn, che ospiterà il Cancello dell’Ombra nella notte della prossima luna piena. Dopo aver superato con difficoltà un gruppo di spettri, Oberon e Urik, a cui si sono uniti il guerriero Samu, re dei Masbaté sterminati da Shazarak, e il ladro Veltas, scampano ai folli abitanti di Guanima.
Nel frattempo Oberon scopre che Shasarak non è un uomo, bensì uno Shianti rinnegato che ora combatte la propria stirpe. Arrivati nella Valle della Morte, i nostri eroi affrontano spettri e scheletri che la infestano e, giunti al Cancello dell’Ombra, devono affrontare il suo guardiano, che altri non è che il Kleasa: il demone non era morto, ma era finito in un’altra dimensione assieme a Tanith, ancora sua prigioniera. Per sconfiggere il Kleasa c’è solo un modo, liberarlo dal giogo di Shasarak utilizzando la Verga Nera del Re Stregone: il Cancello dell’Ombra è finalmente accessibile…
3 – Il Cancello dell’Ombra:
Attraversato il Cancello dell’Ombra, Oberon giunge nel Piano Astrale dove si ricongiunge a Tanith. Dopo essere scampati alla minaccia degli spiriti erranti, che fanno perdere i viandanti tra le nebbie del Mondo del Mai, Oberon e Tanith giungono alla Torre degli Accademici, per accedere alla quale è necessario risolvere varie prove d’intelligenza. Gli Accademici prendono in ostaggio Tanith; per riottenere la libertà della ragazza Oberon deve recarsi a Sonora, città dei Seleni per recuperare la Trenogemma, bramata dagli Accademici in quanto potentissima fonte di conoscenza. Oberon si serve dell’Etetron, una nave volante praticamente ingovernabile, e arriva a Sonora dopo un difficile viaggio.
Oberon giunge al cospetto del capo dei Seleni, nonché custode della Trenogemma. Presa la pietra in cui è sigillato il malvagio e pericoloso Tonos, Oberon torna alla Torre dove lo attende il Giaksa, un suo sosia malvagio creato da Shasarak, che rapisce Tanith. Durante l’inseguimento Oberon finisce nel Regno del Caos, dove Tanith viene liberata. Ai due viene concessa la possibilità di abbandonare questo regno, a patto che trovino e portino con sé il Giaksa. Superate la Montagna del Lamento e la Valle della Pace, Oberon e Tanith devono sconfiggere feroci creature per raggiungere il Trianon, dove è nascosta la Pietra di Luna. Lì li attende il Giaksa, ma il contatto con il mistico artefatto infuso di energia del Bene lo ha trasformato in una creatura mortale: nel tentativo di uccidere Oberon, l’attacco del Giaksa danneggia sé stesso, portandolo alla morte. In possesso della Pietra di Luna, Oberon è pronto a sconfiggere Shasarak.
4 – La Guerra dei Maghi:
Con il potere della Pietra di Luna Oberon entra in contatto con i suoi amici Shianti, i quali gli rivelano che, sebbene nel Piano Astrale sia trascorso poco tempo, nella dimensione del Magnamund sono già passati sette anni. La Lega della Libertà, anche grazie alle azioni di Oberon, è riuscita a diffondere la ribellione in altre zone dell’Impero Shadakin, ma Shasarak non è rimasto a guardare e ha messo in piedi un potente esercito per soffocare la rivolta nel sangue, servendosi anche di non-morti e creature mostruose. Ritornati nel Magnamund grazie al potere degli Shianti, Oberon e Tanith giungono nel Pianoro di Lissan e da qui iniziano le loro peregrinazioni, in cui sono costretti ad attraversare varie regioni meridionali, per poi ricongiungersi alla Lega della Libertà. L’influsso magico della Strega Madre Magri si è fatto più potente nei confronti di Tanith, che deve separarsi da Oberon per evitare di compromettere il successo della sua missione. Oberon raggiunge la Foresta di Fernmost, dove ottiene un insperato aiuto (che può ricordare qualcosa di già visto ne Il Signore degli Anelli), dopodiché giunge il momento di confrontarsi con Shasarak, in una valle desertica dove il Re Stregone attacca risvegliando i caduti delle battaglie precedenti.
Usando la Pietra di Luna Oberon teletrasporta sé stesso e Shasarak nella sala del trono, dove il nostro eroe riesce ad annientare il proprio avversario, ma non è ancora finita: in un’ultima battaglia all’ultimo sangue Oberon deve impedire il ritorno nel Magnamund di Agarash il dannato, campione del Dio del Male Naar, richiamato da Shasarak e futuro nome ricorrente nella saga di Lupo Solitario. Sconfitti Shasarak e Agarash, l’Impero Shadakin cade e i Popoli Liberi nominano Oberon loro Mago Sovrano.
L’epilogo delle avventure di Oberon vede il nostro eroe che si prepara a regnare con Tanith al suo fianco, mentre la Dea Ishir porta gli Shianti con sé nel Piano della Luce assieme alla Pietra di Luna, la cui potenza è ancora troppo grande per il Magnamund.
Un paio di considerazioni:
Il sistema di gioco, come quello di Freeway Warrior, è ispirato a quello di Lupo Solitario, ma anche in questo caso ci sono delle sostanziali modifiche: al posto delle Arti Kai ci sono sette Poteri Magici, tra cui il giocatore può effettuare cinque scelte; l’arma di partenza di Oberon, nonché unica arma effettivamente utile a un mago, è l’Asta Magica, con cui il nostro eroe può attaccare fisicamente i nemici o scagliare magie offensive; accanto ai punteggi di Resistenza e Combattività è introdotta una nuova caratteristica, la Volontà, che alimenta l’Asta Magica e i Poteri Magici.
Come in Lone Wolf e in Freeway Warrior c’è la possibilità di giocare ciascun libro come standalone, oppure è possibile avviare una campagna, giocando i quattro libri in ordine progressivo, come un‘unica saga: in quest’ultimo caso si premia la fedeltà del giocatore con l’accrescimento dei punti di Volontà, con la conservazione dei punteggi di Resistenza e Combattività e dell’inventario, e con l’acquisizione di un ulteriore Potere Magico, per un totale di sei. Nell’ultimo libro vengono introdotti anche i Poteri Magici Maggiori: su sei sarà possibile sceglierne quattro, oppure cinque se si ha portato a compimento almeno un’avventura precedente di Oberon.
Anche in questo caso la saga Grey Star – Il mondo di Lone Wolf è considerabile tra le migliori serie di librigame: caratterizzata da elevata longevità e giocabilità, forse presenta come unico piccolo neo una difficoltà più alta della media, ma nulla di insuperabile. Il valore aggiunto è costituito dalla dose extra di “lonewolfitudine”, garantita dalle atmosfere coinvolgenti, dai personaggi approfonditi, dalle trame che si ricongiungono a una storia generale coesa, ambientata in un mondo fantastico e pulsante di vita. Il mio preferito è il primo volume, Oberon il mago, perché introduce un protagonista carismatico e davvero diverso dal mostro sacro che è Lupo Solitario: la cosa non è scontata né tantomeno semplice, se la pietra di paragone è un personaggio impresso nella memoria collettiva e diventato un classico, nel bene e nel male.
Restate sintonizzati per il prossimo appuntamento del nostro viaggio biblioludico…