Nell’attesa di poter leggere i prossimi libri di Lone Wolf / Lupo Solitario, la nostra retrospettiva biblioludica volge lo sguardo verso le altre opere dell’indimenticato Joe Dever, prolifico autore inglese di librigame e videogiochi.
In occasione della recentissima riedizione del volume conclusivo, California Countdown, oggi ci occupiamo di Freeway Warrior – Il guerriero della strada, già conosciuto in Italia come Guerrieri della strada, una saga post-apocalittica composta da quattro libri, in cui il giovane protagonista Cal Phoenix deve intraprendere un viaggio disperato dal Texas alla California, attraversando ciò che resta degli Stati Uniti sconvolti da una catastrofe nucleare e infestati da predoni e terroristi.
Nel 1987 Joe Dever intraprese un viaggio on the road da Dallas a San Diego, e in quell’occasione prese forma l’idea di Freeway Warrior. Joe aveva in mente di realizzare una miniserie post-apocalittica, ma non aveva deciso l’ambientazione. Quel viaggio lo ispirò e gli fornì lo scenario per le avventure di Cal Phoenix.
Dever ha inoltre dichiarato di essere un appassionato sia del celebre film Mad Max che del romanzo Furore di John Steinbeck, e come di conseguenza Freeway Warrior sia stato influenzato da entrambe queste opere, risultando il connubio tra una storia post-apocalittica e una di esodo.
Infine è innegabile l’influenza, a partire dal titolo, di un altro librogame, Freeway Fighter, pubblicato nel 1985 e appartenente alla famosa collana Fighting Fantasy.
La saga di Freeway Warrior fu edita tra il 1988 e il 1989, quando la pubblicazione di Lone Wolf entrò temporaneamente in pausa con l’uscita di Sfida alle tenebre e la conclusione del ciclo Magnakai; in occasione del venticinquennale della prima pubblicazione in Italia, a partire dal 2015 Vincent Books editore e Raven Distribution si sono dedicati a una nuova edizione italiana della saga, di cui presentiamo i crediti: traduzione ed edizione a cura di Alessandro Stanchi, illustrazioni interne di Ryan Lovelock, illustrazioni di copertina di Alberto Dal Lago, mappe di Francesco Mattioli.
E ora avventuriamoci nella distopica America del 2033!
Indice
1 – Highway Holocaust
All’alba del terzo millennio il gruppo sovversivo internazionale HAVOC semina il panico in tutto il mondo, in un’escalation di violenza e terrore che culmina, il 3 gennaio 2025, nell’esplosione simultanea di numerose testate nucleari dislocate nelle principali capitali del globo. L’umanità, decimata, sopravvive sottoterra in piccoli gruppi isolati, poiché la superficie è sconvolta dalle radiazioni e dal crollo della temperatura: è solo nel 2033 che quel che resta del genere umano torna ad avventurarsi alla luce del sole.
Il nostro protagonista, Cal Phoenix, nato nel 2003, è sopravvissuto in modo fortuito in quanto, durante l’olocausto nucleare, si trovava in un impianto petrolifero sotterraneo con i propri zii. Trascorsi otto anni nel sottosuolo, Cal si unisce ai superstiti di DC1 (Dallas Colony One), ma siccità e carestia spingono i coloni a spostarsi verso la California meridionale: quella regione, secondo le informazioni ricevute via radio dalla comunità di superstiti di Big Springs, è stata risparmiata dalle tempeste radioattive grazie alla schermatura naturale della catena della Sierra Nevada.
A Cal spetta l’onore e l’onere di guidare questa spedizione da Dallas, Texas, fino alla California, ma prima del viaggio il nostro eroe si imbatte in un gruppo di banditi, sgominandoli e facendo così la conoscenza di Kate, che si unisce al viaggio disperato dei coloni.
I nostri devono farsi largo tra animali ostili, guasti meccanici, assalti dei predoni e mille difficoltà, in un crescendo di tensione, fino a giungere in prossimità della prima tappa del viaggio, la città di Big Springs.
Il lieto fine sembra essere dietro l’angolo, ma all’ultimo momento sopraggiunge un’offensiva dei banditi Lions, che rapiscono Kate…
2 – Slaughter Mountain
Big Springs è assediata dai nemici ma i nostri eroi, guidati da Cal Phoenix, riescono ad abbandonare la città per riprendere il viaggio e attraversare il Texas, direzione California. Cal vuole salvare Kate, ormai in ostaggio dei Lions capeggiati da Mad Dog, gettandosi in una pericolosa avventura in solitaria che lo vedrà diretto verso la città di San Angelo.
Dopo varie vicissitudini e una volta trovata la stanza in cui è prigioniera la ragazza, Cal dovrà vedersela con Mekong Mike, per poi fuggire con Kate in una corsa a rotta di collo tra caverne infestate da cannibali, ragni velenosi e incendi, fino a incontrare dei nuovi alleati, il sergente Haskell e i marines Gunther e Knoot.
I nostri subiscono la perdita di Gunther per mano di un cecchino e poi, dopo essersi riuniti alla comunità, vari attacchi dei banditi tra cui un’imboscata in montagna.
La strada per El Paso è sbarrata: Toccherà a Cal e Haskell lanciarsi in una nuova missione risolutiva…
3 – Omega Zone
Cal Phoenix e il suo gruppo hanno trovato la salvezza a El Paso, ma il loro rifugio è sotto assedio e i banditi stanno per accaparrarsi esplosivo sufficiente per porvi fine nel modo peggiore. Per debellare questa terribile minaccia è necessaria una missione suicida, in cui quattro uomini dovranno penetrare nell’accampamento nemico e far brillare l’esplosivo, creando così il giusto diversivo per consentire la fuga al resto del gruppo: tre soldati si offrono volontari, il capitano Frankland, il segente Haskell e il marine Knoot. Il quarto – ovviamente – è Cal Phoenix.
Il piano: raggiunta la base nemica sarà necessario minare i quattro camion contenenti l’esplosivo senza farsi scoprire, dopodiché non rimarrà che lanciarsi in una fuga disperata, per salvarsi dai banditi e dall’imminente esplosione.
Tra inseguimenti, scontri a fuoco e depistaggi, Cal e i suoi sono sotto costante minaccia di morte: in un momento drammatico Haskell muore colpito da un cecchino e per i superstiti è sempre più dura.
Durante la fuga anche il capitano Frankland e Knoot muoiono davanti ai nostri occhi e Cal deve sfuggire ai colpi letali del cecchino, fino a giungere a Tombstone, dove ha luogo una sparatoria decisiva, in pieno stile western.
Ma non finisce qui perché, sebbene tornati in possesso di Spider, il nostro veicolo, un combattimento mortale ad alta velocità contro Mad Dog è inevitabile …
4 – California Countdown
Cal Phoenix e i suoi si sono riuniti e sono riusciti a raggiungere Tucson, dove hanno difficoltà a integrarsi con la comunità locale e dove devono vedersela con un nuovo gruppo di banditi, gli Outlaws.
Ripartiti alla volta della California, i nostri incappano in vari incidenti a raffica: sabotaggi, avvelenamenti, e addirittura la morte del capo della comunità di Tucson. Ovviamente la colpa ricade su uno dei nostri, in quanto nuovo arrivato, così viene indetto un processo: mentre Cal cerca di fare ricorso al suo intelletto per scoprire il colpevole, sopraggiungono gli Outlaws. Sgominati i banditi, si scopre che i boicottaggi erano orditi da un loro infiltrato.
Il viaggio riprende, viveri e acqua scarseggiano, la Spider di Cal viene distrutta e persa per sempre.
Come se non bastasse, una volta giunti in California dobbiamo vedercela con le autorità locali e con l’ennesimo assalto, questa volta operato da un numerosissimo gruppo di banditi, i quali vogliono invadere la California: per garantire la fuga di tutta la comunità, una retroguardia deve difendere un passo di montagna dai loro attacchi.
A questo punto sopraggiunge lo scontro finale, contro un redivivo e ostinatissimo Mad Dog, sopravvissuto a malapena allo scontro del libro precedente. Se riusciremo ad avere la meglio, Cal troverà finalmente la pace e la gloria, riabbracciando la sua famiglia, sopravvissuta in California, e vedendo sbocciare l’amore con Kate.
Un paio di considerazioni:
Il sistema di gioco è ispirato a quello di Lupo Solitario, con qualche interessante variazione che ne aumenta la complessità: tornano i punteggi di Resistenza e Combattività, e al posto delle Arti Kai ci sono cinque Caratteristiche di sopravvivenza: il giocatore parte con tutte queste caratteristiche, tra le quali deve distribuire diciannove punti.
Come in Lone Wolf, il protagonista ripone gli oggetti nello zaino, con un tocco di realismo in più, grazie all’aggiunta dell’ingombro: più oggetti si portano più diminuisce l’agilità del personaggio.
Poiché il mondo in cui sono ambientate le avventure di Cal Phoenix è il nostro, il combattimento con armi da fuoco è tanto importante quanto quello corpo a corpo, così ci sono varie armi, ognuna con caratteristiche differenti; a seconda delle armi, anche i proiettili si diversificano in 9 mm, 7,62 mm e calibro 12: ogni tipo di proiettile occupa un volume specifico nella cartucciera.
Rispetto a Lupo Solitario, in cui si teneva conto solo dei pasti, indispensabili per la sopravvivenza del personaggio, in Freeway Warrior fanno la loro comparsa anche la borraccia, con quattro razioni d’acqua, e i kit di pronto soccorso.
Come in Lone Wolf c’è la possibilità di giocare ciascun libro come standalone, oppure è possibile avviare una campagna, giocando i quattro libri in ordine progressivo, come un‘unica saga: in quest’ultimo caso si premia la fedeltà del giocatore, conservando i punteggi da un libro all’altro, nonché l’inventario e l’esperienza (tramite l’acquisizione, per ogni librogame concluso con successo, di quattro punti, da distribuire tra le Caratteristiche di sopravvivenza).
Per quanto riguarda le differenze tra l’edizione originale e la prima versione italiana, pubblicata dalla EL Edizioni, esse sono principalmente legate ai nomi: il protagonista Cal Phoenix venne rinominato Mark Phoenix, forse ritenuto più accattivante e familiare per il pubblico di bambini e ragazzini del belpaese, mentre il gruppo terroristico HAVOC venne italianizzato in CAOS; comunque nella riedizione italiana, per correttezza filologica, sono stati ripristinati i nomi originali.
Sono state introdotte modiche anche tra l’edizione originale e l’attuale riedizione anglofona, e di conseguenza quella italiana: le avventure narrate in Freeway Warrior dovevano svolgersi in una distopia futura, ma il tempo passa e ha quasi raggiunto le date dell’edizione originale, così lontane dalla fine degli anni ’80, pertanto è stato necessario spostare in avanti tutti i riferimenti temporali.
Di conseguenza le vicende sono ora ambientate nel 2033 e non più nel 2020, gli eventi apocalittici che hanno portato alla quasi completa distruzione del mondo hanno inizio nel 2001 e non più nel 1990, e infine Cal Phoenix è nato nel 2003 e non più nel 2000: notiamo che il protagonista prima era appena uscito dall’adolescenza, mentre nella versione per i giocatori del terzo millennio è un uomo ormai fatto; il senso di quest’operazione potrebbe consistere nel voler avvicinare il protagonista all’età dei lettori storici, bambini negli anni ’90 e ora adulti.
La serie Freeway Warrior è un piccolo gioiello, perfettamente godibile da lettori di tutte le età, esperti di librogame e neofiti, appassionati di fantascienza e non: tutti i libri garantiscono divertimento e adrenalina, grazie al ritmo coinvolgente della narrazione, al sistema di gioco rivisitato e approfondito nonché all’elevato livello di sfida, ma il migliore del quartetto è unanimemente il terzo libro, Omega Zone, forse in assoluto il migliore dell’intera produzione di Joe Dever: tragicità, tensione, combattimenti mortali, scontri ad alta velocità… un mix incredibile che porta il giocatore a immergersi completamente in questo librogame quasi perfetto.
Nel prossimo appuntamento del nostro viaggio biblioludico ritorneremo nel Magnamund, ma non reincontreremo Lupo Solitario bensì faremo la conoscenza di un giovane mago di nome Oberon, eroe degli uomini e degli Shianti…