Pubblicato il 06/12/24 da Barbarossa

Monkey Palace – Recensione

Scimmiati dai mattoncini!
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Monkey Palace – Mattoncini in verticale

Era da un po’ di tempo che non si vedeva pubblicato un gioco che metteva al centro delle sue meccaniche i mattoncini più famosi al mondo. Finalmente, quindi, questo 2024 ha visto dare alla luce Monkey Palace, pubblicato da Lego e distribuito e localizzato per l’Italia da Asmodee Italia.
In questo gioco da 2 a 4 giocatori, saremo chiamati a costruire con i pezzi Lego le scalinate più alte (e quindi più belle) del palazzo delle scimmie più intricato del mondo. Monkey Palace è un gioco di engine building molto semplice e con un design molto elegante e pulito, facile da intavolare con chiunque sia appassionato di Lego e non. Andiamo a scoprirlo più nel dettaglio!

Ed eccoci a fine partita tra 2 giocatori

Meccaniche e Dinamiche – Immediatezza e rigiocabilità al primo posto

Monkey Palace si presenta da subito come un gioco dalla spiccata importanza scenica sul tavolo. La scatola, infatti, contiene un importante numero di pezzi di Lego che verranno utilizzati per costruire le scalinate, così come una plancia dove impilare i nostri componenti. Delle schede di carta, invece, rappresenteranno 4 schemi di partenza da rispettare (fronte e retro differenti) che faranno aumentare in maniera crescente la difficoltà del gioco, visto che limiteranno i punti di partenza da cui poter costruire le nostre scalinate. Questa è una delle diverse scelte di design che fanno aumentare la rigiocabilità di Monkey Palace, rendendolo quindi spendibile in tante occasioni diverse e con tanti giocatori di diverso livello. Potete considerare Monkey Palace come un ottimo gioco gateway, ossia facente parte della categoria di giochi perfetti per traghettare dei giocatori meno esperti del mondo del gioco da tavolo, e magari avvezzi a titoli più di massa, verso il mondo più profondo e di nicchia che tanto amiamo.
Questo è possibile farlo grazie all’immediatezza che questo titolo è in grado di sfoggiare da subito: in Monkey Palace, infatti, i giocatori nel proprio turno potranno semplicemente costruire nuove scalinate seguendo delle basiche restrizioni per la loro costruzione, per poi usare i punti così ottenuti per acquistare delle carte Scimmia che conferiranno loro l’acquisizione immediata di nuovi pezzi Lego e altri mattoncini in maniera passiva alla fine di ogni turno.
Ed ecco qui che entra in gioco una delle scelte significative che Monkey Palace chiede di fare ai suoi giocatori: avendo ogni giocatore solamente 4 spazi a disposizione per posizionare le proprie carte acquisite nei vari turni di costruzione, dovremo scegliere quali coprire con le nuove carte raccolte dopo le costruzioni; maggiore è il valore della carta ottenuta, minore è il quantitativo di mattoncini Lego guadagnati passivamente a fine turno. Questo sistema semplice introduce però un buon bilanciamento, affinché chi ha appena finito di guadagnare molti punti non si ritrovi a continuare ad accumulare vantaggio sugli altri giocatori.

Ed eccoci a fine partita tra 4 giocatoriTutta questa semplicità, però, non è scapito della profondità. Monkey Palace, infatti, introduce 3 regole aggiuntive con i loro rispettivi modellini: Scimmia, Farfalla e Rana. Ognuno di questi personaggi introduce una regola aggiuntiva che rende il gioco più interessante, introducendo, ad esempio, un po’ di interazione indiretta e non distruttiva tra i giocatori grazie alla Scimmia, che può essere posizionata per evitare che i giocatori possano costruire le proprie scalinate in determinati punti, obbligandoli, di fatto, a cercare nuovi modi per cercare di salire sempre più in alto.
Al termine della partita, che avviene quando un giocatore non può ottenere i mattoncini che il gioco gli chiede di accumulare alla fine del proprio turno, i giocatori prendono tutte le carte Scimmia e contano i Punti Banana scritti su di esse. Il giocatore con più punti Banana, ovviamente, è il vincitore.Dal punto di vista della componentistica e dell’ergonomia, Monkey Palace presenta delle plance giocatore e due schede in cartoncino un po’ sottile, così come delle carte senza texture telata e dalla grammatura non particolarmente consistente: le carte vengono mescolate solo ad inizio partita quindi la loro durabilità non sarà messa a durissima prova. L’interno della scatola non ha inserti particolari per tenere al proprio posto le componenti se non un piccolo contenitore di cartone illustrato diviso in 3, per tenere separati i mattoncini singoli, le colonne e le arcate: cercate di tenere il più possibile la scatola in orizzontale, specialmente quando la dovete riporre, per evitare spiacevoli rovesciamenti all’interno della scatola stessa.

Monkey Palace – Per chi ama il Lego, ma non solo

In definitiva, Monkey Palace rappresenta veramente un titolo solido sia per gli appassionati di Lego che per chiunque voglia un titolo semplice, facile da intavolare e che faccia colpo già dopo pochi minuti di gioco, vista la facilità con cui la board si sviluppa in verticale. Con una componentistica cartacea spartana e una scatola piuttosto semplice, Monkey Palace vi lascerà soddisfatti e divertiti dopo ogni partita, dandovi sicuramente la possibilità di giocare anche con giocatori alle prime armi.

See you, Game Cowboys!

  • Immediato
  • Facile da intavolare
  • Bello da vedere al tavolo

 

  • Componenti cartacee un po' sottotono

Barbarossa - Biografia

Game designer, ha un pallino per il gaming in tutte le sue forme: analogica e digitale. Non volendosi permettere di prediligere una tipologia sull'altra, accumula board games sugli scaffali di casa e video games negli hard disk.

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