Questo mese inauguro la rubrica Gli aquisti del mese, in cui proponiamo una rapida panoramica su tre titoli che sono entrati a far parte della mia collezione nel corso degli ultimi trenta giorni.
I titoli che si sono uniti alla grande famiglia, questo mese sono Micro Robots, Glass Road e La casa dei sogni.
Micro Robots, edito Z-Man games – gli stessi di Flick’em Up – e scritto da Andreas Kuhnekath è un giochino di logica molto veloce, al quale si può giocare da due a infiniti giocatori. D’avanti avrete una plancia quadrata – composta da quattro piccole plance che possono essere disposte a piacimento – su cui sono riportati dei dadi colorati in vari colori – nero, rosa, bianco, giallo, verde, rosso e blu – numerati da 1 a 6 e disposti casualmente. Lo scopo del gioco è quello di far arrivare il nostro robottino, rappresentato da un dischetto trasparente grande, al traguardo – rappresentato ad un dischetto trasparente più piccolo e stabilito dal lancio di un dado – indovinando il numero esatto di spostamenti che ci vogliono a percorrere l’intero tragitto. Facile, direte voi. Non proprio: la difficoltà sta nel fatto che il ragionamento deve essere fatto esclusivamente nella vostra testa. Il robot può muoversi solo ortogonalmente da colore a colore, o da numero a numero – le caselle non devono essere necessariamente adiacenti. Il primo che pensa di avere la soluzione, la dice ad alta voce e se ha indovinato guadagna un numero di punti vittoria pari al numero presente sul dado-traguardo. Se sbaglia, invece, dovrà restituire un punto dalla sua riserva. Divertente e veloce, è ideale come filler per ammazzare il tempo. Unico difetto, il prezzo: ben 19,99€ per un gioco dalla componentistica nella norma.

Indice
Divertente

Veloce

Prezzo un po’ elevato
Dall’astratto al gestionale, ci spostiamo su Glass Road del prolifico Uwe Rosenberg, edito da Cranio Creations. Anche questo può essere considerato tutto sommato un filler visto che, a dispetto di dimensioni della scatola, quantità e qualità di componentistica e profondità, dura solo mezz’ora. I giocatori sono immersi nella Germania del 16° secolo e dovranno conquistare la fama di miglior mastro vetraio – a.k.a. il maggior numero di punti vittoria – costruendo la propria vetreria e gestendo l’indotto. La plancia del giocatore ricorda molto quella di Agricola, classicone sempre firmato da Rosenberg, e ciascun giocatore dovrà gestirsi la sua in modo tale da massimizzare l’introito di risorse e quindi punti a fine partita. Questi possono essere fatti portando a compimento degli obiettivi, che si concretizzano poi nella costruzione di alcuni tipi di edifici o di combinazioni di alcuni di essi. Elemento particolare della componentistica, sono le due ruote delle risorse: quella del vetro e quella della terracotta. Oltre a permettere all’editore di risparmiare sul costo dei segnalini risorsa, introduce una meccanica abbastanza ingegnosa per tenere traccia della quantità di risorse che abbiamo a disposizione; ciascuna ruota è infatti dotata di due lancette disposte a 90° l’una rispetto all’altra, a destra della lancetta di destra ci sono le risorse base – sabbia, cibo, carbone, legna, ecc. – e in mezzo alle due lancette, le risorse avanzate – vetro e mattoni. Via via che si consumano risorse base, le lancette ruotano, facendo avanzare il numero di risorse avanzate che avremo a disposizione. Il massimo raggiungibile è 3 risorse avanzate, ma noterete che nel corso della partita le consumerete in continuazione, quindi non arriverete mai ad avere bisogno di più di quella quantità. Il costo di Glass Road è importante, per essere un filler – 44,90€ – ma credo che per l’esperienza di gioco non banale, possa essere un licet insanire che ci può anche stare.

Rapido, ma profondo

Uwe Rosenberg

”Meccaniche
Ultimo titolo di questo mese, è La casa dei sogni, scritto da Klemens Kalicki e edito in Italia da Asmodee. Quando l’ho visto la prima volta, ammetto che mi sono lasciato un po’ fuorviare dalla grafica, dal momento che potrebbe ricordare un gioco per bambini della Hasbro, ma in realtà – pur non essendo un titolone – è comunque un gioco piacevole, che può rientrare nella categoria dei filler e regalare diverse giocate mai uguali tra loro. Il gioco consiste, semplicemente, nel costruire la casa più bella rispetto a quella degli avversari. Per farlo dovremo prendere da una plancia centrale, comune a tutti, le carte stanze che ci permetteranno di perfezionare la nostra dimora. A turno ciascun giocatore pesca dalla plancia una stanza e – se disponibile – la carta speciale posta nella riga superiore. Le stanze possono essere di tipo garage, cucina, bagno, soggiorno, camera da letto, ecc., mentre le carte speciali sono oggetti – come il trapano, o un pianoforte, o un personaggio o un pezzo di tetto – che ci danno bonus durante la partita o punti alla fine. I punti a fine partita derivano da certe combinazioni di carte – ad esempio, tre stanze soggiorno messe una di fianco all’altra danno 9 punti – e dal conseguimento degli obiettivi di base, come ad esempio avere un bagno, una cucina e una camera da letto, oppure avere completato il tetto. Il costo di questo titolo è di 29,99€, forse un po’ sopra la media per il tipo di gioco, la quantità e qualità dei materiali – per lo più carte in formato mini – ma tutto sommato più che accettabile.

Simpatico

Vario
