Ogni hanno il PLAY di Modena cresce e si espande: più espositori (o espositori con stand più grandi), più novità, più visitatori e più giocatori. Anche quest’anno il trend di crescita non cambia e ci da una bella immagine della comunità tabletop: viva e dinamica, sempre alla ricerca di nuovi gioielli inscatolati.
Le proposte sono in espansione continua, con aree quali Casa Europa, che proietta la fiera verso l’ambiente ludico europeo, BG Storico, un’intero nuovo padiglione per gli amanti della Storia con la S maiuscola al proprio tavolo, ma anche Menù Ludici che integra PLAY and The City, entrambi progetti pensati per coinvolgere (e travolgere) la città con i contenuti e le proposte tipiche della manifestazione.
E poi, ovviamente, parecchie riconferme d’eccellenza, che già gli anni passati avevano alzato il livello dell’offerta a vette davvero invidiabili, tra cui PLAY Research, PLAY Larp, Play Hotlist, Escape Room, Role PLAY Village, e una lista ancora lunghissima. Insomma, PLAY ha sempre dimostrato (e continua a dimostrare) una voglia di crescere travolgente e non si accontenta di essere, senza mezzi termini, “La Fiera” italiana per gli amanti del gioco: nemmeno Lucca Comics & Games, che tanti amano paragonare alla manifestazione modenese, ha un numero di tavoli per il gioco paragonabile.
Non mancano comunque le lamentele una volta concluso il weekend di fiera: pochi giochi agli stand, troppe file, segreterie disorganizzate, prezzo d’entrata troppo alto, e chi più ne ha più ne metta. È innegabile che qualche problema l’evento ancora l’abbia, qualcuno anche particolarmente fastidioso, soprattutto per una manifestazione che vanta il fatto di essere più concentrata al gioco che al mercato, ma guardare alle criticità senza tenere bene in mente tutti i punti di forza è come guardare ad un boardgame solo per la grafica della scatola.
PLAY è innanzitutto un luogo d’aggregazione, certo c’è un biglietto di ingresso e qualche compromesso ma quelli sono necessari quando si parla di portare grandi numeri di persone nello stesso luogo. Ogni anno metto piede oltre il tornello d’ingresso convinto di scoprire nuovi giochi e partecipare ad iniziative curiose, e ogni anno sono le persone a contare davvero: incontri, discussioni, progetti. Capisco che non sia così per tutti, ci sono sicuramente anche persone che di tutta l’offerta sono interessate solo ad un piccolo settore e giustamente chiedono che quello funzioni a dovere e sia il più ricco possibile, ma sono convinto che senza quei legami, senza quelle amicizie PLAY non avrebbe la stessa forza che ha oggi.