Pubblicato il 12/06/25 da Cathoderay

Stalker Legends of the Zone Trilogy Enhanced Edition: Una passeggiata in un incubo che conosci fin troppo bene

Un ritorno radioattivo ma non troppo
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Ci sono giochi che tornano per farsi belli. E poi c’è Stalker, che torna solo per ricordarti che la Zona non dimentica.
Con l’Enhanced Edition della Legends of the Zone Trilogy, GSC Game World ci riporta dentro quella terra di nessuno dove piove sempre troppo forte, la ruggine ha vinto da tempo, e ogni passo potrebbe essere l’ultimo. Ma lo fa senza effetti speciali pacchiani, senza stravolgere nulla: solo migliorando ciò che serviva, lasciando intatta quell’atmosfera che ti si attacca addosso come la muffa ai muri di un bunker abbandonato.

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Un lifting radioattivo, ma rispettoso

I tre capitoli – Shadow of Chernobyl, Clear Sky e Call of Pripyat – sono gli stessi che ricordavamo. Ma stavolta si presentano con texture rifatte, luci volumetriche più intense, supporto widescreen nativo e un comparto audio che non ti fa più rimpiangere le cuffie di plastica del 2007.
Il lavoro di restauro è discreto, intelligente: non è un remake, non è una modernizzazione aggressiva, è una mano esperta che toglie la polvere senza sbriciolare l’anima. Ti guardi intorno e riconosci ogni edificio, ogni carretto arrugginito, ogni boschetto in cui una volta ti sei nascosto dai cani mutanti – ma tutto è più nitido, più vivido, più inquietante.

La Zona è sempre la stessa. Tu un po’ meno.

Giocare di nuovo a Stalker oggi è come tornare in un luogo dove hai vissuto qualcosa di importante. Ci entri con più esperienza, ma lo stesso senso di allerta.
Shadow of Chernobyl rimane un classico assoluto: quel senso di progressione incerta, la scoperta costante, il caos silenzioso che avvolge tutto. Clear Sky è ancora il più debole della trilogia, con le sue idee belle ma mai del tutto funzionanti – ma oggi, rigiocato con qualche sistemazione, ha un suo fascino più chiaro. Call of Pripyat è il più moderno, con una struttura aperta che ti lascia respirare tra una missione e l’altra… almeno finché non inciampi in un’anomalia e vieni polverizzato nel nulla.

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Non è per tutti, e va benissimo così

La Enhanced Edition non cerca di essere più accessibile. Non ti spiega tutto, non ti dà frecce luminose, non ti prende per mano. È la Zona: impari da solo, o muori.
E proprio qui sta il punto. Se oggi molti giochi cercano di essere per tutti, Stalker resta fedele a sé stesso: un’esperienza che ti chiede attenzione, pazienza e un pizzico di masochismo. In cambio, ti regala momenti che non trovi altrove – come quel tramonto insanguinato visto da una torre di guardia mentre senti in lontananza il gracchiare di un emettitore psionico che si risveglia.

Una trilogia per stomaci forti

Chi ha amato la Zona ci tornerà volentieri. Chi non c’è mai stato, potrebbe anche odiarla. Ma se riesci a entrare nel suo ritmo, se accetti di sentirti vulnerabile, disorientato, piccolo… allora è difficile uscirne.
La Enhanced Edition non cambia la natura delle cose. La rafforza. Le rende più limpide, più taglienti, più capaci di colpirti anche oggi, in un mondo videoludico dove siamo abituati a essere invincibili e sicuri. Qui no. Qui sbagli, e muori. Qui sopravvivi, e impari.

Conclusione

Stalker Legends of the Zone Trilogy Enhanced Edition è un ritorno silenzioso ma potentissimo. Non vuole essere un nuovo inizio. Vuole essere un richiamo.
E chi ha orecchie per sentire, saprà che è tempo di rimettere piede nella Zona.

  • la trilogia è sempre incredibile
  • un buon compromesso grafico
  • gameplay brutale come sempre

 

  • punitivo
  • alcuni punti necessitano di più pulizia grafica

 

Cathoderay - Biografia

Pare che io sia l'entropia videoludica.

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