Dune: Awakening – Su Arrakis, in Arrakis, per Arrakis
Con Dune: Awakening, Funcom ci catapulta di nuovo su Arrakis, questa volta però non limitandosi a pubblicare un titolo sviluppato da altri (come potete leggere nella mia recensione di Dune: Spice Wars), ma non con uno strategico 4X, cercando di farci vivere l’esperienza diretta sul pianeta Dune: un survival MMO always online. Quindi Su Arrakis, in Arrakis, per Arrakis: tutto Dune: Awakening trasuda passione per la storia da cui è tratto, attenzione al particolare e volontà di far sentire tutta la pressione di cosa significhi posare i propri passi sul pianeta più inospitale e profittevole dell’Imperium. Dune: Awakening non è solo un survival costruito meccanica su meccanica, ma è un gioco dove la sopravvivenza è il concetto fondante del mondo in cui è ambientato.

Gameplay e comparto tecnico – Ogni scelta per Dune
Partiamo da un presupposto fondante: se state cercando un’esperienza mordi e fuggi, questo non è il gioco per voi. Le sabbie di Arrakis, le sue tempeste di Coriolis, i suoi vermi sono nemici letali, che vi richiederanno di esercitare la vera pazienza. Tutto su Dune cercherà di uccidervi, partendo da voi stessi. Non sarà la fame ad attanagliarvi lo stomaco, ma la sete, il vostro primo antagonista spietato: sete, temperatura, umidità, sabbia mobile, vecchi rifugi da ricostruire e la necessità di una stillsuit, la tuta costruita dai Fremen per immagazzinare ogni molecola di liquido emessa dal proprio corpo per poterla utilizzare. Solo dopo arriverà la Spezia.
Il loop di gioco base è quello di ogni survival che si rispetti: si parte da 0, con oggetti e materiali di scarto, per poi crescere sempre di più, arrivando ai materiali più pregiati che vi permetteranno di avere accesso ad un equipaggiamento sempre più ottimizzato, necessario per poter proseguire nel vostro intento di sopravvivere e, perché no, prosperare.
In un mondo dove Paul Atreides non è mai nato, Lady Jessica non hai mai tradito l’ordine delle Bene Gesserit e la congiura del dottor Yue non è mai avvenuta, si danno battaglia su Arrakis le casate degli Arkonnen e degli Atreides, insieme ad altre figure minori, che renderanno però la mappa viva e letale, inizierete a muovere i vostri incerti passi tra le sabbie come uomo libero, senza padroni, ma con un passato in ascolto. Spostarsi su Dune sarà complesso all’inizio, pauroso, finanche frustrante: la morte, se sopraggiunta a seguito dell’arrivo di un verme delle sabbie, vi porterà via tutto. E quando dico tutto, intendo tutto: il vostro equipaggiamento e qualsiasi mezzo su cui vi trovavate saranno persi per sempre: nessuno zaino da recuperare, nessuno spawn point lì in zona.
Ogni scelta di design è stata fatta per Dune: dai venti di Coriolis settimanali che cambiano la conformazione del Deserto Profondo, così come addirittura il Landsraad: le gilde decidono con quale fazione schierarsi e i loro voti decideranno il bonus della settimana.

I giocatori potranno sbloccare le varie classi che abbiamo conosciuto attraverso i libri o i film: Mentat, Bene Gesserit, Pianetologo, Maestro di Spada o Guerriero. Ognuno di essi ha tre alberi di abilità distinti che conferirà poteri al giocatore, sbloccabili spendendo dei punti acquisiti giocando. Livellando, infatti, si guadagneranno sia punti abilità che punti ricerca, usati per scoprire nuove schematiche di oggetti da creare. Le schematiche, inoltre, possono essere trovate esplorando dungeon e affini, e si potranno anche vendere e scambiare con gli altri giocatori.
A livello di grafica, Dune: Awakening si avvale dell’Unreal Engine 5 per regalarci una resa degna di nota, anche se ovviamente la biodiversità di Arrakis non permette agli artisti di esprimere completamente il loro potenziale. Gli ambienti, però, son ben fatti, con dovizia di particolari, anche se in alcuni casi si può notare come determinate porzioni di dungeon siano riciclate. La direzione artistica, invece, è ricalcata completamente sui film di Villenueve. Il world design è godevole e pensato per permettere l’esplorazione del mondo sia che si usino mezzi di terra che di aria: riuscire a creare l’Ornitottero e volare per i cieli di Arrakis mi ha fatto provare un brivido di emozione.
Ci sono ancora delle sbavature, qui e là: il comportamento delle AI a volte è discutibile, così come la connessione ai server a volte è ballerina. Sono problemi però che Funcom conosce e si sta prodigando a risolvere con patch correttive lampo.
Dune: Awakening – Lisan al Gaib!
In definitiva, Dune: Awakening è sopravvivenza, è politica, è guerra, è un survival MMO senza pietà. Se lo accetterete come un survival multiplayer, lo troverete profondo, appassionante e fedelissimo al mondo di Herbert. Dopo tanta ricerca e tanto penare, finalmente un titolo sul mondo di Dune in cui si può finalmente dire che è (quasi) il Lisan al Gaib!
Per chi non ha letto i libri né visto il film, questo gioco potrebbe tranquillamente essere l’inizio di un amore per una saga che ha plasmato il mondo della fantascienza fino ai giorni nostri. Per chi non ha mai giocato ai survival e ama Dune, invece, potrebbe essere il titolo che vi farà invece avvicinare a questo genere così spietato, ma anche appagante.
See you, Game Cowboys!
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