“Deep into that darkness peering, long I stood there, wondering, fearing, doubting…“
Questa è la terrorizzante frase che mi si è piazzata davanti agli occhi ad ogni avvio di quel capolavoro di Eternal Darkness, una frase presa dall’opera The Raven scritta da Edgar Allan Poe. Le tematiche di questo gioco infatti sono ispirate alle opere di Howard Philips Lovecraft ed Edgar Allan Poe. Dopo averlo finito ho cercato su internet quante più notizie possibili sui temi terrificanti trattati dal gioco, venendo così a conoscenza di tanti dettagli interessanti che hanno ispirato i Silicon Knights (autori anche di Metal Gear Solid: The Twin Snakes sempre su Gamecube) per la creazione di questo fantastico gioco. Prima di iniziare la vera e propria recensione, mi dispiace per Denis Dyack, Silicon Knights e Shadow of the Eternals, dopo aver giocato Eternal Darkness sono infatti venuto a conoscenza anche della passata chiusura della software house per problemi giuridici, alla sfiducia dei fan verso Denis Dyack ed all’insuccesso ottenuto dalla campagna Kickstarter di Shadow of the Eternals.
La storia di Eternal Darkness inizia con Alexandra Roivas che si dirige nelle Rhode Island dopo aver saputo della morte di suo nonno, Edward Roivas. Le cause della sua morte sono sconosciute e sarà la nipote ad incaricarsi della ricerca di prove per individuare l’assassino.
Esploreremo inizialmente la terrificante magione in cui albergava il nonno di Alex, un posto non ai livelli dell’inimitabile Villa Spencer di Resident Evil, ma con un’aria che incute timore a causa di quella vocine disturbanti di sottofondo: ad ogni angolo ero semplicemente terrorizzato, un po’ come nei classici Resident Evil, appunto. Eternal Darkness tuttavia non è un clone della nota serie con gli zombie.
Penso sia sbagliato considerare come protagonista Alexandra: il vero protagonista di Eternal Darkness è infatti “l’umanità”. Il gioco comprende 11 capitoli, ed in ogni capitolo impersoneremo un diverso personaggio in epoche differenti. All’inizio mi sentivo confuso riguardo la trama di questo gioco, ma andando sempre più avanti ho finito per innamorarmene. Come tutto il resto del gioco, era semplicemente qualcosa di incredibile e, fino a qualche tempo fa, mi era impensabile giocare nei panni di un monaco francescano, per dirne una. Trovando i capitoli delle pagine del Libro delle Tenebre, sarà possibile quindi immergerci in varie avventure nei panni di differenti personaggi.
Una volta essersi addentrati in una delle storie da giocare, la prima cosa da fare sarà esplorare il territorio per poi ritrovarsi all’interno di una stanza che dire inquietante è poco: sul pavimento infatti sono presenti delle facce in movimento le cui urla rimbobano per tutta la stanza mentre in fondo si troverà il Libro delle Tenebre poggiato sul palmo di una mano scheletrica alquanto sinistra. Una volta raccolto il libro sarà possibile, raccogliendo delle Rune sparse per il gioco, evocare degli incantesimi, i quali ci saranno utili per risolvere enigmi o per sconfiggere le tenebre: i nemici a quel punto saranno dietro l’angolo.
Le Rune saranno essenziali per imparare tutti gli incantesimi a disposizione e i posti in cui è possibile trovarle sono alquanto diversi, variando dall’eliminazione di nemici particolari all’esplorazione del territorio. Attraverso gli incantesimi sarà possibile, come ho già detto, risolvere enigmi, eliminare i nemici più velocemente, ma anche curarsi. I parametri che sarà possibile curare sono l’Energia, la barra Magicka e la barra della Sanità Mentale. La Sanità Mentale è quella che ritengo la colonna portante dell’originalità di Eternal Darkness: una caratteristica che non posso far a meno di lodare, pur non essendo assente di difetti. Semplicemente, ogni volta che ci scontreremo con un nemico il nostro livello di Sanità Mentale calerà sempre di più e, raggiunti dei livelli davvero bassi, entreranno in gioco degli scherzetti davvero ben organizzati. In quel caso potremo vederci ad esempio degli insetti camminare sulla nostra TV a tal punto da sembrare reali, oppure potremo vedere il nostro personaggio di punto in bianco tagliato in 2 o, peggio ancora, trovarsi dinanzi ad una finta schermata di eliminazione dei dati di gioco. Tutti questi sono scherzetti davvero ben organizzati che mi hanno fatto davvero piacere (ok, non tanto quanto mi sono trovato davanti alla schermata di eliminazione dei dati di gioco dove stavo per svenire…), ma rimangono pur sempre artefatti: non mi è parso, ad esempio, che un basso livello di Sanità Mentale abbia ripercussioni a livello di gameplay. È davvero un peccato ma, nonostante tutto, rimane un’idea incredibilmente geniale.
Poche sono comunque state le volte in cui mi sono ritrovato ad avere una bassa Sanità Mentale: grazie all’uso illimitato di incantesimi mi era infatti possibile ricaricare la barra quante volte volevo (aspettando un po’ di tempo) e riducendo di conseguenza le situazioni di ”pericolo”, quella della Sanità Mentale sarebbe dovuta essere una caratteristica ampliata maggiormente e resa ancor più fondamentale all’interno del gioco, a mio avviso.
Nella nostra avventura tuttavia non avremo a disposizione solo degli incantesimi, anche varie armi: una gran varietà tra pugnali, spade e pistole che tendono a rendere davvero interessante il gameplay. Dal punto di vista degli enigmi invece, molti potranno esser risolti in modo simile a quello di Resident Evil, raccogliendo oggetti, esaminandoli e scoprendo ulteriori segreti.
Riguardo l’aspetto grafico, Eternal Darkness non avrà un comparto di animazioni molto ampio, ne tantomeno delle ombre assai dinamiche, però mi è davvero piaciuta la grafica con dei volti ben definiti. In generale tutto mi è sembrato molto buono, a partire soprattutto dalle ambientazioni: terrificanti al punto giusto. Quella maledetta chiesa non potrò mai dimenticarla. Il lavoro fatto con le location è davvero eccellente: c’è una gran varietà e sarà possibile, andando avanti nella storia, scoprire nuovi luoghi segreti nelle ambientazioni precedentemente esplorate.
Anche i nemici, pur non essendo presenti in quantità mi hanno affascinato. Il lato dolente dal punto di vista qualitativo sono i video, parecchio deludenti e tutti molto sfocati, al punto da risultare talvolta fastidiosi. Il comparto sonoro mi è rimasto quasi del tutto indifferente, ma ho amato e allo stesso tempo odiato (a causa della paura) gli effetti sonori: in caso di bassa sanità mentale erano udibili in sottofondo pianti di bambini, urla di donne sofferenti e quant’altro. Tutte cose talmente disturbanti da avermi traumatizzato non poco. Gran parte del gioco è doppiata in inglese con sottotitoli in italiano e, pur non essendo uno dei migliori doppiaggi in circolazione, fa il suo lavoro.
Concludendo, non posso che consigliare a chi non lo ha ancora giocato questo fantastico capolavoro per Gamecube e vi dico un’altra cosa: giochi come Eternal Darkness raramente li ritroveremo in futuro. Si tratta di un gioco unico e speciale che mi ha lasciato il segno. Mi dispiace ancora una volta per Shadow of the Eternals, quello che sarebbe dovuto essere il seguito spirituale di Eternal Darkness, e la campagna Kickstarter, ma i Precursor Games non si sono ancora arresi per quanto riguarda questo progetto. La speranza è l’ultima a morire, insomma.