Pubblicato il 06/09/16 da Neko Polpo

IVIPro – Lanciato un progetto per valorizzare il patrimonio artistico italiano attraverso i videogames

AESVI e l’Italian Film Commissions hanno presentato oggi un nuovo interessante progetto chiamato Italian Videogame Program, finalizzato al favorire lo sviluppo di videogiochi che possano in qualche modo valorizzare il patrimonio culturale italiano. Per maggiori dettagli vi lascio allegata qui sotto un’esaustiva press release, oppure potete rifarvi direttamente ai portali ufficiali del progetto (www.ivipro.it | facebook: italian videogame program).

Che cos’è l’Italian Videogame Program?

I videogiochi dimostrano un incredibile potere in termini di coinvolgimento emotivo. Sono veicolo di storie e narrazioni che mescolano fiction e realtà; strumenti creativi al servizio degli autori e a uso e consumo dei giocatori: formidabili macchine dell’immaginario.

L’Italia possiede un patrimonio storico, architettonico, urbanistico senza eguali, un patrimonio che può essere valorizzato attraverso la realizzazione di videogiochi ambientati in Italia o legati alla cultura italiana. Al pari di altri mezzi di comunicazione, i videogiochi possono infatti incentivare il turismo e diventare strumento di valorizzazione territoriale.

Gli obiettivi del progetto. L’IVIPRO punta ad arricchire la mappatura del territorio nazionale in chiave videoludica individuando, regione per regione, le location più adatte ai videogiochi e catalogando luoghi, monumenti, racconti e personaggi. Un lavoro che andrà a beneficio sia delle istituzioni, nell’ottica di una possibile committenza, sia di quelle aziende, straniere e nostrane, interessate a sfruttare l’enorme patrimonio culturale del nostro territorio. Verrà fornito supporto in termini di contenuti; gli sviluppatori interessati a realizzare un gioco ambientato in Italia saranno messi in contatto con le Commission e gli enti che operano sul territorio. Tramite il portale dedicato, che ospiterà anche il database dei contenuti, l’IVIPRO sarà inoltre vetrina di bandi ad hoc volti alla promozione di determinati luoghi e temi. Un servizio di mediazione che ha l’obiettivo di agevolare la pubblicazione di opere videoludiche che favoriscano sia la diffusione dell’immagine del nostro Paese e dei suoi tesori, sia il turismo nel medio-lungo termine.

IVIPRO: da dove nasce l’idea. Il progetto ha origine nel 2014 dall’osservazione di casi esemplari come quello di Assassin’s Creed II, titolo ambientato nell’Italia rinascimentale, tra Venezia, Firenze, San Gimignano, Monteriggioni e Forlì. Ma anche dalla constatazione che, sul fronte del pubblico, il mercato dei videogiochi è in costante crescita: in Italia, stando agli ultimi dati AESVI, sono più di 25 milioni i giocatori, quasi il 50% della popolazione di età superiore ai 14 anni. Abbiamo quindi a che fare con un’audience sempre più vasta, nel nostro Paese e non solo.

Il Belpaese e l’industria videoludica italiana. Negli ultimi anni i titoli che sfruttano il nostro territorio o la nostra storia sono in aumento. Il recente The Town of Light, per esempio, titolo ambientato nell’ex manicomio di Volterra. Un gioco che vuole raccontare la condizione dei malati mentali prima della Legge Basaglia. Venti Mesi, visual novel in venti atti che parla della Resistenza italiana e della liberazione dal nazi-fascismo. In lavorazione anche Wheels of Aurelia, gioco on the road ambientato sulla via Aurelia e nei delicati anni Settanta. Un’opera che si concentra sul contesto politico e sociale di quell’epoca. A Bologna, invece, un gruppo di sviluppatori sta realizzando un serious game sulla strage di Ustica, in accordo con i familiari delle vittime, per sensibilizzare il pubblico su questa tragedia che ha segnato il Paese.

Partner del progetto. Il progetto IVIPRO trova collocazione all’interno del più ampio protocollo d’intesa tra AESVI (Associazione Editori Sviluppatori Videogiochi Italiani) e Italian Film Commissions. Il lavoro di mappatura, nella prima fase del progetto, partirà da Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Toscana e Trentino, in collaborazione con le rispettive Film Commission.

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