Pubblicato il 25/01/20 da Sakurin

Dragon Ball, la rincorsa al mio videogioco perfetto

Dragon Ball Z Kakarot, un gioco creato per i veri fan

Dragon Ball – Come si fa la Storia

Più di trenta anni fa Akira Toriyama, mangaka non ancora così conosciuto come ora, si accingeva a creare la sua versione del Viaggio in Occidente in stile manga. Dell’opera di ispirazione sono rimaste unicamente alcune caratteristiche del protagonista, Son Goku, e alcune piccole citazioni, nulla più, perché quel bambino con la coda e i capelli a punta era destinato ad essere ben più di un personaggio di un famoso romanzo cinese.
Son Goku, infatti, negli anni è diventato un’icona universalmente riconosciuta, soprattutto con l’arrivo di Dragon Ball Z, saga che ha rivoluzionato il brand, catapultandolo al successo mondiale. Con questa saga la reale identità di Son Goku viene rivelata essere Kakarot, un alieno della stirpe dei combattenti Saiyan. Da questa rivelazione si dipanano le vicissitudini che la maggior parte dei ragazzi degli anni ’90 conoscono a memoria.

Dragon Ball serie
L’incontro tra Bulma e Goku che dà inizio a tutto

Con questo successo, non è difficile immaginare che il comparto videoludico non sia rimasto a guardare. Sono infatti molteplici i videogiochi dedicati a Son Goku e company, alcuni anche ambientati durante la prima serie con il nostro protagonista ancora bambino ma, ancora una volta, è la saga Z a farla da padrone.

Essendo uno Shounen basato sul combattimento, la stragrande maggioranza di giochi usciti sono dei picchiaduro in 2D, poi in 3D, in cel shading e chi più ne ha più ne metta. Sono stati prodotti una valanga di giochi in questi trenta e più anni, certi mai usciti dalla terra nipponica e creati per console più di nicchia come la Playdia o il Wonderswan Color. Con il NES Dragon Ball comincia a farsi vedere anche in occidente, Dragon Ball: Shenron no Nazo (conosciuto all’infuori del Giappone come Dragon Power) fu il secondo gioco basato sulla serie [ il primo, Dragon Ball: Dragon Daihikyou, lo precedette di appena un paio di mesi ed è esclusivo ad una console poco conosciuta in occidente, ma dategli un’occhiata se siete curiosi, n.d.editor ] e, strano a dirsi, non era un picchiaduro, ma un’avventura dinamica (da notare che nella versione americana alcuni sprite furono modificati, in quanto mancava della licenza originale. La versione Europea ha mantenuto la licenza… ma è uscita solo in Francia).

Sfere del drago dall’8-bit al 3D

Come già detto, è con la serie Dragon Ball Z che i programmatori cominciano a sfornare titoli su titoli, sbarcando nel tempo su quasi tutte le console più famose dal Super Nintendo, alle attuali X-Box One, PlayStation 4 e Nintendo Switch. Chi vi scrive però, ha cominciato ad entrare in questo mondo videoludico con la mitica Play Station originale. Il primo approccio ai giochi di Dragonball fu Dragon Ball: Final Bout (conosciuto in America come Dragon Ball GT: Final Bout). Ovviamente nonostante la tenera età conoscevo benissimo Dragon Ball e potete immaginare come mi illuminai d’immenso di fronte alla sigla di apertura che, ad oggi, rimane una delle migliori sigle di animazione classica usata per un videogioco del brand.

Ma, sigla a parte, il gioco non era certo la perfezione, molto lento e con modelli dei personaggi poligonosi come pochi. Però il divertimento e la possibilità di comandare Goku, Vegeta e gli altri era decisamente impagabile. I salti da giganti si videro poi su PlayStation 2, con le serie Budokai e Budokai Tenkaichi le quali resteranno nel cuore di molti come i migliori giochi di Dragonball creati. Budokai Tenkaichi  3, a detta della sottoscritta, era la migliore trasposizione videoludica delle vicissitudini dei Saiyan.

Dragon Ball saga
Dragon Ball Z Budokai Tenkaichi 3 è per molti il picco videoludico della saga di Toriyama

Dico era, perché dopo altri tentativi recenti più votati allo scontro o a storie alternative (Dragon Ball FighterZ, Xenoverse, Heroes, eccetera), finalmente nel Gennaio 2020 è arrivato il gioco che sognavo da bambina.

Dragon Ball Z Kakarot è il gioco che volevo giocare quando con il pad del’originale PlayStation giocavo a Final Fantasy e pensavo “ma che bello sarebbe un gioco stile rpg nel mondo di Dragon Ball”. L’attesa è stata lunga e più volte illusa, ma adesso, finalmente, dopo svariate ore di gioco posso dire che nonostante gli indubbi difetti presenti, Dragon Ball Z Kakarot è appagante, divertente e molto simile al manga che mi emozionò da bambina. Non è un gioco di ruolo, non è un open word, non è perfetto, ma ragazzi, è Dragon Ball Z. È Goku che si trasforma in Super Saiyan, è Gohan che si arrabbia e distrugge Cell, è Vegeta che si sacrifica contro Buu, è la Genkidama che distrugge Kid Buu e forse, con il season pass, potrebbe pure essere qualcosa di più.

Ci avevano provato con Xenoverse 1 & 2 allontanandosi dalla storia canonica, buttandosi nelle infinite possibilità del multiverso e se il mio ultra istinto non mi inganna è possibile che si ricollegheranno a quella linea narrativa per rendere il gioco più lungo e vitale oltre la canonica consecutio di saghe conosciute da tutti. Non sarà certo l’ultimo gioco di Dragon Ball che uscirà e nemmeno il migliore sotto tutti i punti di vista, sopratutto per quanto riguarda il comparto di combattimento, alquanto migliorabile, portandoci a ricordare che se cercate un gioco in cui picchiarvi e basta, il vostro gioco è senz’altro quella perla di Dragon Ball FighterZ che per quanto riguarda il versus non ha eguali, sia sul piano grafico che puramente tecnico.

Se invece cercate un gioco per rivivere le gesta di Goku e company, Kakarot è ciò che fa per voi e per tutti i fan del manga di Toriyama.

Goku contro Vegeta… certe emozioni non si scordano

Dragon Ball è quella saga che non smetterà mai di emozionare e far emozionare i ragazzi di ogni generazione e ancor più per me, che sono nata con lui, e che ne condivido l’età, nonostante la quale rimango sempre qui ad aspettare un nuovo gioco, una nuova serie, un nuovo modo per rituffarmi sempre in quelle storie che mi fanno tornare un po’ bambina.

Sakurin - Biografia

Laureata in Lingue Orientali e da sempre appassionata di tutto ciò che è Giappone. Nerd da una vita e gamer da ancora prima! Preferisce i jrpg, ma non disdegna giochi d'azione e picchiaduro.