Irina ha visto cose che neanche noi dello staff mentre giocavamo abbiamo potuto vedere.
Irina ha visto la grande fuga dei nostri dinosauri dal portone lasciato incautamente aperto.
Irina ha visto il raid nemico che ha lacerato la nostra base e i nostri primi sogni.
Irina ha visto i nostri dinosauri macellati dai nemici, ma lei è rimasta lì, ed è sopravvissuta, stoica contro tutto e tutti.
Irina era il mio raptor, ma ora non c’è più, contro due tirannosauri non ce l’ha fatta.
Questo è ARK: Survival Evolved che per non ripetere “è un survival” che è già nel nome quindi fa brutto, facciamo che è un episodio della serie Nudi e crudi trasmessa su Dmax, ma coi dinosauri dentro. Lo trovate su Steam a…
Come devo andare avanti… non vi basta? Non me lo spiego, comunque ok, spendiamoci due parole.
ARK: Survival Evolved è un indie GDR open world di sopravvivenza sviluppato sul motore grafico Unreal Engine 4 da Instinct Games ed edito dallo Studio Wildcard, che ci mette nei panni di un uomo, abbandonato a se stesso sulla spiaggia di un’ isola abitata dai dinosauri, dotato solo di mutande e di un chip innestato nel polso che verrà utilizzato come inventario e primo “banco da lavoro” per il crafting di oggetti base come picconi di pietra, accette, torce ecc.
Il titolo è attualmente in Early access, ma è già pieno di meccaniche interessanti e promette di diventare senza ombra di dubbio uno dei migliori survival games su piazza. In primo luogo abbiamo un’ impatto grafico notevole con ambientazioni tropicali varie e coloratissime, ma con ancora il tutto non ottimizzato, e ciò può risultare davvero pesante anche per i pc all’altezza della situazione e in linea con i requisiti. I modelli dei dinosauri sono imponenti, credibili e bellissimi da vedere, anche se c’è un’enorme strizzata d’occhio a Jurassic Park, come i Dilophosauri conosciuti nel film: piccoli e in grado di sputare veleno. Non sarà realistico, ma è meravilgioso, dai.
Come potete immaginare la base del gioco è quello di un survival classico: dovrete farmare le risorse iniziali (a seconda dell’attrezzo usato per colpire alberi e rocce riceverete diversi tipi di materiale), raccogliere fibra e bacche dai cespugli e cacciare i primi piccoli animali come Dodo e Dilophosauri per nutrirvi. È un titolo basato molto sulla cooperativa: giocarci da soli è praticamente impossibile, e presto sentirete la necessità di unirvi ad una tribù, anche perchè i punti che farete livellando non sono abbastanza per coprire ogni abilità di crafting quindi avrete bisogno di una comunità con cui dividere i compiti.
La feature a rendere davvero interessante il gioco e a differenziarlo dalla concorrenza, però, è sicuramente il Taming dei dinosauri: se invece di uccidere un dinosauro riuscite a portarlo in stato di unconsciousness potrete mantenerlo stordito tramite le Narcoberry, uno dei tipi di bacche presenti sull’isola, e nutrirlo finchè la barra di Taming sarà riempita. Una volta fatto vostro, potrete dare all’animale semplici comandi come fermarsi o farvi seguire, e oltre a questo potrete costruirgli una sella e cavalcarlo. Ogni nuovo compagnuccio di giochi avrà una funzione particolare: c’è chi è specializzato nel raccogliere bacche (Stegosauri e Triceratopi), chi a cacciare (Utahraptor e Tirannosauri) e via dicendo.
Tralasciando il mio entusiasmo da bambino di 7 anni per tutto ciò che riguarda i dinosauri, ARK: Survival Evolved promette grandi cose e nonostante svariati problemi tecnici è quasi incredibile che sia solo in early access e viene aggiornato praticamente tutti i giorni. Non vedo l’ora di avere tra le mani la versione completa per una corposa recensione! Per adesso, se volete dargli fiducia, lo trovate su Steam al prezzo di 27,99 euro. Vi lascio con Irina II, il trailer e una gallery delle (dis)avventure dello staff!