Pubblicato il 16/09/25 da Fedro

OFF – Recensione

Un ritorno inaspettato di un indie influente
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Quando OFF uscì per la prima volta nel 2008, non venne accolto con clamore, ma rimase per molto tempo un titolo di nicchia, amato solo dai pochi che ebbero la fortuna di conoscerlo e giocarlo. Nacque come un piccolo progetto personale ideato dallo sviluppatore belga Mortis Ghost  – al secolo conosciuto come Martin Georis –  e dal compositore Alias Conrad Coldwood, realizzato interamente con RPG Maker 2003 e distribuito gratuitamente sul web. A dispetto dei mezzi limitati, OFF si guadagnò una reputazione solida all’interno della scena indie grazie ai suoi toni disturbanti, all’atmosfera unica e a una narrazione piuttosto criptica, la cui comprensione era lasciata quasi interamente all’interpretazione del giocatore.

Col tempo è diventato un titolo di culto, influenzando autori successivi come Toby Fox (Undertale), Marina Kittaka (Anodyne), e chiunque abbia pensato che i videogiochi potessero essere veicolo di espressione di emozioni e inquietudini più profonde.

La versione rilasciata su Nintendo Switch e Steam nel 2025 è il primo tentativo ufficiale di riportare OFF in circolazione, con un restauro grafico, nuovi contenuti e una colonna sonora ampliata. Non è un remake in senso stretto, ma una riedizione filologica: tutto è stato toccato con misura, rispettando il progetto originale, ma aggiornandolo dove necessario.

Trama – La missione del Battitore

La premessa narrativa di OFF è fin dal principio spiazzante. Dopo aver inserito il nostro nome reale e aver selezionato il nostro genere prendiamo il controllo di un personaggio piuttosto singolare e inaspettato. Il protagonista, vestito come se fosse pronto ad affrontare una partita di baseball si presenta infatti così nella prima scena di gioco: “Sono il Battitore (“Batter in inglese). Mi è stata affidata una missione sacra.” Nessun contesto, nessun tutorial, nessuna introduzione. Il mondo in cui si muove, straniante, colorato, ma che allo stesso tempo comunica una sensazione deprimente è diviso in quattro Zone principali, ognuna dedicata a un elemento essenziale (carne, metallo, plastica, fumo), e popolata da NPC che parlano in modo disconnesso e che spesso, quando vengono interrogati, emettono degli strani versi.

L’obiettivo dichiarato è “purificare” questi luoghi dagli Spettri, ossia dei veri e propri fantasmi giunti da chissà dove, che li infestano. Tuttavia, man mano che si procede, la storia comincia ad accartocciarsi su sé stessa, non ovviamente in senso negativo; questo perché non è chiaro chi sia il vero nemico, né se la “missione” del Battitore abbia realmente un senso o uno scopo. La figura di The Judge, un gatto parlante che accompagna i primi passi del giocatore, introduce da subito un tono ambiguo e instabile, che sarà costantemente presente per tutta la durata di questa folle, quanto intrigante avventura la cui narrazione non segue i canoni classici: niente plot twist costruiti, niente finali consolatori. Il gioco si affida a una struttura ermetica, quasi anti-narrativa, che costringe a osservare ogni dettaglio – dai dialoghi con i personaggi incontrati per le varie Zone ai nomi dei nemici – per cercare di comprendere il senso generale del racconto . Questo stile può risultare spiazzante, ma rappresenta uno dei motivi principali per cui OFF è rimasto impresso nella memoria di molti e per cui al giorno d’oggi è ancora amato.

Gameplay – Turni e aggiunte della remastered

OFF si presenta come un RPG a turni sulla falsariga dei classici giapponesi, con una visuale laterale durante i combattimenti, menu testuali e punti esperienza, guadagnati al termine di una battaglia.

I personaggi che si uniscono al Batter non avranno un’identità forte o ben definita: saranno entità astratte chiamate Alpha, Omega, Epsilon, che fungeranno da semplici membri del party utili solo a dare man forte durante gli scontri. Non vi sarà dialogo fra di loro, né un sistema di relazioni tipico di giochi come Metaphor:Re Fantazio o Persona. Le abilità in loro possesso saranno poche ma ben differenziate, e i combattimenti sono rapidi, con un livello di difficoltà generalmente contenuto, adatto anche a chi ha poca esperienza con il genere, anche perché il focus di OFF è sicuramente sulla storia (folle) che vuole raccontare e non tanto sul gameplay che funge più da cornice generale. Al di là di tutto le fasi di combat, semplici ma ben realizzate, e quelle esplorative sono ben bilanciate e il ritmo generale sarà sempre piuttosto incalzante.

Questa riedizione aggiunge inoltre alcuni boss opzionali, una nuova zona segreta, interfacce più leggibili e comode e un sistema di salvataggio più moderno, eliminando i limiti degli slot fissi del gioco originale e aggiungendone un numero maggiore. Per quanto le aggiunte rispetto all’edizione originale non siano tantissime, i fan che vorranno cimentarsi nuovamente nell’esperienza non potranno che esserne contenti.

Grafica – Una pixel art straniante

La grafica di OFF, per quanto realizzata al tempo con RPG MAKER 2003 riesce a distinguersi e risultare originale . L’uso del bianco e nero per gli sprite dei protagonisti e dei singolari individui che incontreranno, l’animazione quasi inesistente degli NPC e i fondali minimali non sono frutto di limiti tecnici, ma di una scelta artistica ben precisa e ponderata. Il mondo di gioco comunica una sensazione di freddezza e distacco, con le sue ambientazioni spigolose e asettiche. Nonostante i colori accesi da cui saranno caratterizzate la maggior parte delle aree, si respirerà sempre un’aria triste e in certi casi quasi angosciante.

In questa riproposizione molti degli elementi visivi sono stati ridisegnati da Mortis Ghost, mantenendo fedeltà con l’ originale ma risultando più “puliti” e piacevoli alla vista: i ritratti durante i combattimenti sono più curati, le mappe sono state lievemente rifinite, e i menu risultano più chiari, anche su schermo grande.

Nonostante le migliorie, OFF continua a non cercare però la bellezza. La grafica resta uno strumento funzionale al tono generale: austera, asimmetrica, spesso disturbante. Chi si avvicina per la prima volta al gioco potrebbe trovarla respingente, ma è anche questo a renderla coerente e riconoscibile.

Sonoro – Una colonna sonora di rumori e vuoti

La colonna sonora originale, composta da Alias Conrad Coldwood, era già uno degli elementi più discussi del gioco originale. Una miscela di loop elettronici, fruscii, toni dissonanti e silenzi che accompagnano l’esplorazione e i combattimenti senza mai diventare melodici o rassicuranti.

Per il remake, la colonna sonora è stata ampliata con nuovi brani firmati da Toby Fox e Nightmargin, due compositori noti per aver lavorato a titoli come Undertale e OneShot. I nuovi brani si integrano in modo organico, rispettando la logica minimalista dell’originale, ma aggiungendo un tocco di profondità in più.

Il suono in OFF è parte integrante della sua atmosfera. Non accompagna l’azione, ma la contraddice, la scompone, a volte la ignora. È un utilizzo non convenzionale del comparto audio, in linea con la direzione generale del progetto.

Conclusioni – Un gioco strano ed ermetico

OFF è rimasto fedele a se stesso. Non è stato riscritto per incontrare un nuovo pubblico, né addolcito per risultare più leggibile. È ancora un gioco breve – terminabile tranquillamente in una run di sette/otte ore se volete vedere proprio tutto – , lineare, dalla scarsa “rigiocabilità”, ma con un’identità forte, netta e difficilmente dimenticabile.

La riedizione del 2025 ha il merito di presentare OFF in una forma più stabile e accessibile, senza alterarne la natura. È una testimonianza importante di un’epoca in cui l’indie era un terreno di esplorazione radicale, spesso acerba ma autentica.

OFF non è un’esperienza che si consuma: è qualcosa che si attraversa, si osserva, si lascia decantare. Non c’è nulla di spettacolare, ma c’è moltissimo da leggere — tra le righe, nei silenzi, nei vuoti.

Versione testata: Nintendo Switch

  • Straniante e affascinante
  • Ha ispirato Undertale
  • Trama tutta da scoprire
  • Gameplay semplice ma funzionale
  • Direzione artistica ponderata e curiosa

 

  • Non adatto a chi cerca esperienze più terra a terra
  • Non disponibile in italiano

Fedro - Biografia

Amante del panorama videoludico sin dalla tenera età, ama scriverne e narrarne le storie. È anche content creator e titolare del canale YouTube "TwoTimesNerd".

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