Siamo arrivati in fondo al tunnel…
… ed è stato un viaggio complesso, ma emozionante. Guardandosi indietro è anche difficile riuscire a capire da dove si è partiti. Lo Street Fighter V uscito nel febbraio 2016 ormai ha i contorni sbavati, i colori slavati e non riuscirei più a distinguerlo, se non da vicino.
Il gioco si è trasformato in questi quattro anni, passando momenti più o meno piacevoli costellati da scelte di design discutibili, come i light punch anti-air dell’uscita oppure l’introduzione delle V-Skill 2 che sì, aggiungono profondità al gameplay di ogni singolo personaggio, ma che non sempre risultano essere significative.
Arriva poi l’annuncio, un po’ infelice a dire il vero, che sarebbe uscita una fantomatica Champion Edition, nonostante la promessa, in tempi non sospetti quasi a ridosso della prima uscita del gioco, di non pubblicare svariate edizioni del titolo ma di far crescere il bambino, per così dire, abbastanza lontano dai soldi. Ciò nonostante, la Champion Edition promette grandezza sia nei numeri che nei contenuti: 2 nuovi personaggi, le V-Skill 2, una modalità Tournament ed un totale di 200 costumi per i vari personaggi del cast.
Gill e Seth: Street Fighter V fa la svolta tanto attesa

Gill è stato il primo personaggio che Capcom ha svelato e offerto ai giocatori. Essendo comparso già dai tempi di Street Fighter III: New Generation, Gill è un personaggio molto noto ai giocatori della saga. Gill rappresenta il personaggio perfetto per mostrare al mondo le nuovissime V-Skill 2 per tutti i combattenti, essendo duale la sua natura fuoco/ghiaccio. Gill è un personaggio con una frame list piuttosto lenta e abbastanza unsafe, ma con una tempistica di combo estremamente generosa. Nel completare i classici Trial da 10 combo in successione non ho mai avuto problemi una volta capite le finestre temporali per determinate combo, che sono decisamente più ampie di quelle della maggior parte del cast. Grazie all’introduzione della meccanica di Retribution, Gill tutte le volte che congela il nemico e lo colpisce con il fuoco subito dopo (e viceversa), lo fa esplodere, mandandolo in juggle state, il che gli permette di aumentare la combo potential di una determinata combo. Questo, ovviamente, a spese del fatto che Gill non ha mosse in grado di fargli eseguire Crush Counter.

Seth, dall’altro lato, è stato reso disponibile solo all’uscita dell’upgrade vero e proprio. Anche lui personaggio noto ai più, essendo l’antagonista principale di Street Fighter IV, ha sorpreso per le sue nuove sembianze femminili (nel titolo precedente aveva il corpo di un uomo). Cambio giustificabile poichè fu Juri a sconfiggere Seth in Street Fighter IV, tant’è che le forme del corpo di Seth in Street Fighter V sono facilmente assimilabili proprio a quelle di Juri. Seth ha il potere del Tandem Engine dalla sua, che gli permette di risucchiare le capacità di un altro personaggio, abilitando una signature move da ogni singolo avversario. Questa nuova mossa acquisita funzionerà una sola volta fino al prossimo riassorbimento, e di solito ha caratteristiche da combo extender o da combo finisher. La frame list di Seth è molto particolare, poichè è quasi nella sua totalità unsafe se non per un paio di mosse. Il suo potenziale di combo è altissimo, specialmente se riuscite a sfruttare al meglio il Tandem Engine, anche se le tempistiche delle sue stringhe risultano un po’ ostiche. Un personaggio molto tecnico, di sicuro.
Perchè dico, quindi, che Gill e Seth rappresentano una svolta tanto attesa? Perchè Capcom, finalmente, è riuscita a sfornare due personaggi che sono divertenti da giocare, piuttosto ben bilanciati, ma che offrono al giocatore tantissime opzioni, molti tool e che riescono a dare grandi soddisfazioni, al contrario di altri membri del cast che invece sembrano più “castrati”, frenati e poco sviluppati. È quello di cui il gioco aveva bisogno, sicuramente.
V-Skill 2: profondità e scelte

Con l’abilità di V-Skill 2 il giocatore potrà avere a disposizione una nuova V-Skill per il proprio campione. Queste V-Skill 2 si inseriscono nel sistema di V-Skill/V-Trigger, donando maggior profondità al gameplay, conferendo al giocatore la possibilità di compiere scelte significative anche già solo in fase di selezione personaggio. Le nuove V-Skill 2 dimostrano la volontà di Capcom di conferire ai personaggi dei tool per sopperire ad alcune aree manchevoli di ogni combattente, senza però strafare e rompere l’equilibrio. Al contrario, invece, alcune V-Skill 2 si sono dimostrate poco viabili in fase competitiva, tant’è che Capcom sta correndo ai ripari con delle patch correttive per renderle più appetibili (vedi V-Skill 2 di Akuma o di Birdie). In generale, il giocatore, avendo ora a disposizione 4 possibilità di incrocio tra il sistema di V-Trigger e di V-Skill, avrà tutti i mezzi per poter esprimere al meglio il proprio potenziale combattivo, potendo compiere scelte ad hoc a seconda del personaggio che andrà ad affrontare nei match.
Tournament Mode: e-Sport più accessibili?
Con la Champion Edition, Capcom ha introdotto un Tournament Mode. Questa modalità, accessibile attraverso la pagina CFN del main menù del gioco, permetterà di organizzare tornei più o meno ufficiali tra i giocatori, mettendo loro a disposizione un’infrastruttura del tutto analoga a quella utilizzata nei tornei live. Personalmente ripongo moltissima fiducia in questa nuova modalità di gioco. Spero che il mondo degli e-Sport possa capillarizzarsi ulteriormente grazie a questo strumento, dando la possibilità a nuovi giocatori di emergere e, in generale, alzando tutto il livello di gioco della comunità. Non sempre ci sono le possibilità economiche per potersi spostare per il mondo, specialmente quando un giocatore non è sponsorizzato, cosa che tarpa le ali a moltissime nuove leve con del potenziale per fare bene. Questo Tournament Mode, se utilizzato in maniera corretta, potrebbe sicuramente aprire la strada per rendere la competizione più interessante, varia e accessibile a tutti.
Tirando le somme su Street FIghter V
Street Fighter V: Champion Edition rende finalmente giustizia ad un titolo che, purtroppo, non ha avuto da subito l’attenzione che meritava. Questo ultimo upgrade, però, lo fa tornare ai livelli alti di identificatore del genere, rendendolo finalmente degno della fama che l’intera saga di Street Fighter ha guadagnato negli anni. Dal canto mio non so cosa augurare a questo titolo per il futuro: da un lato spero che possa evolversi come game as a service, dall’altro l’emozione di vedere annunciato uno Street Fighter VI un po’ mi stuzzica!
Chissà… per ora torno a menare le mani!