Pubblicato il 08/10/14 da Neko Polpo

Ryse Son of Rome: anteprima PC

Gamescom 2013: l’anno delle next gen, nonché anno di Ryse: Son of Rome, che usciva in esclusiva Xbox One.

L’eco di un gioco ambientato durante i fasti della vecchia e gloriosa Roma, unito ad un sistema di quick time events, rimandava ad un gioco incentrato sulla conquista romana in chiave action più spettacolare, incentrando sul viaggio dell’eroe tutta la trama.
Non a caso durante la demo giocabile alla Gamescom il titolo di Ryse fece un gran successo e la fila per la prova, per quell’anteprima Xbox One, era pressoché infinita.

Adesso Crytek ci riprova e, con l’aiuto di Deep Silver, fa approdare questo titolo, che getta le radici in una classica ambientazione della Roma dei centurioni e dei grandi imperatori, direttamente su PC, dando la possibilità ad una fetta più ampia di giocatori di provare un gioco che tanto aveva fatto parlare di sé durante la sua uscita, ma che con il tempo ha perso lo smalto ed il fascino iniziale, dato forse più dall’essere un’esclusività per next-gen che non per la risonanza del titolo in sè.

C’è da dire che essere un’esclusiva next-gen in un periodo di lancio della nuova fascia di console non aiuta ad essere un gioco in vista: non è facile capire quanta visibilità abbia un titolo per una console appena entrata nel mercato. Questo è un discorso forse più caro al mercato europeo, nel quale, tra l’altro, abbiamo una visione e una consapevolezza diversa di un setting storico come quello della Roma imperiale rispetto ad un pubblico americano, che vive certi periodi storici con una consapevolezza differente, data dal diverso panorama storico e da Hollywood, che ha fatto dell’epopea romana un cult.

I primi minuti di gioco

Torniamo a quello che è Ryse: Son of Rome nella sua versione PC, in uscita questo 10 Ottobre.
Il titolo non differisce dalla sua versione console: vestiremo sempre i panni in terza persona del legionario Marius Titus e lo aiuteremo a completare le sue gesta per farsi largo nella direzione dell’esercito roman0.
Il gioco si apre con una sequenza filmica d’alto impatto cinematografico: l’imperatore Nerone, dall’alto del suo palazzo, assiste inerme all’invasione barbarica alle porte di Roma: macerie, distruzione e polvere impediscono di vedere bene cosa sta succedendo attorno. Sangue, fuoco e grida disperate si levano dalle strade devastate della città in rovina. Nerone, con il viso contorto in una smorfia di disperazione invoca con voce flebile l’ordine di andarsene al popolo barbaro.
Da qui la narrazione passa su di noi, o meglio, su Marius Titus, che cercherà di ostacolare l’attacco barbaro e di farsi strada tra le fiamme per entrare a palazzo e proteggere l’Imperatore Nerone. Il racconto si fa strada tra animazioni d’alto livello e combattimenti in quick time events, nei quali bisogna trovare le tempistiche giuste per uccidere i barbari che si parano dinanzi al nostro cammino.

Premettendo che, a parte in quel breve incontro in Germania, non abbiamo potuto mettere le mani più approfonditamente sul titolo per Xbox One, possiamo solo fare delle brevi premesse, suggerite dal nostro primo approccio con il titolo per console e da ragionamenti fatti sulla base di quanto provato adesso: meno male e per fortuna che un titolo come Ryse: Son of Rome sia uscito per PC e con una veste grafica migliorata sensibilmente.

Avendo più famigliarità con la tastiera ed il mouse che non con il controller posso dire, in breve, perché Ryse: Son of Rome potrebbe avere mercato più facile su un medium del genere che non prima: per prima cosa i comandi fluidi ed intuitivi. Nelle parti quick time events risultano veloci, comprensibili e facili da capire in fretta, anche per i neofiti videoludici. Non a caso avremo, tra l’altro, la possibilità di scegliere tra tre modalità di difficoltà a seconda della nostra esperienza. I tasti su keyboard sono i soliti utilizzati nella maggior parte dei giochi PC: WASD per muoversi e SHIFT, E e la Barra Spaziatrice per le altre mosse, come ad esempio parare, allontanarsi e sferrare attacchi con la spada o rompere la difesa con lo scudo. Al mouse vengono affidati principalmente tre compiti: muovere la direzione, sferrare e rompere attacchi con i tasti destra e sinistra, ed infine scegliere il potenziamento che vogliamo utilizzare con lo scroll del tasto centrale.

Infine, il vero giro di boa rispetto alla sua versione console sono le prestazioni tecniche, altamente migliorate e che faranno usufruire al meglio il titolo su un hardware potente, accompagnato magari da un monitor con una buona risoluzione grafica per un impatto narrativo cinematografico. Infatti il titolo richiede dei requisiti abbastanza alti, ma l’ottimizzazione per PC è stata fatta in maniera certosina, dando comunque la possibilità di abbassare le impostazioni grafiche senza sentire il “peso” del cambiamento visivo del titolo, che risulta comunque ottimo e godibile anche con prestazioni più spartane.

Conclusioni

Mi auguro che Ryse: Son of Rome abbia il suo successo su PC. Non è il titolo che tutti vorremmo avere o che aspettavamo con ansia, ma per staccare un po’ da un gameplay più impegnativo, o anche solo per rifarsi gli occhi tra colonne ioniche, drappi rossi ed armature lucenti, è certamente un titolo che su PC potrebbe avere il pubblico che merita. Come detto, al di là del gameplay, delle prestazioni tecniche o del gusto narrativo è stato invalidante per Ryse: Son of Rome essere un titolo immesso su un mercato ancora nuovo e ancora non accessibile a tutti. La sua trasposizione su PC potrebbe cambiare l’eco mediatico di questo titolo e portare a sé più giocatori interessati che erano impossibilitati dal costo (o dal non interesse) nel possedere una console next-gen.

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